GOGNA PER TUTTI

La monarchia assoluta conferisce al sovrano un potere a vita. La democrazia invece è caratterizzata dal fatto che i diversi partiti politici – o le diverse coalizioni – si alternano al potere.
Il re, se non è un tiranno, sa che la storia gli presenterà il conto: totalità del potere significa anche totale responsabilità. I governi democratici invece sanno che, se operano bene ma scontentano l’elettorato, saranno mandati a casa e se operano male, ma riescono a darla a bere, saranno riconfermati. La monarchia assoluta ha il difetto imperdonabile della mancanza di libertà, la democrazia ha il difetto perdonabile ma molto fastidioso della demagogia.
La molla che muove i politici è l’ambizione. Essi bramano il potere e il loro primo scopo è quello di battere chi già governa per prenderne il posto. A questo scopo, salvo la violenza, ogni mezzo è lecito; e naturalmente si rinvia a dopo il problema di come governare. Sul momento, da un lato basta lanciare all’elettorato promesse mirabolanti, dall’altro lanciare al governo accuse quanto più è possibile squalificanti e roventi.
Se si consegue lo scopo, la vittoria ha un sapore inebriante. Purtroppo porta con sé i germi della disfatta. Finché si tratta di distruggere il nemico, la concordia è facile. Quando si tratta di amministrare il potere, nasce la discordia. Non solo in questo modo si sono dissolti grandi imperi, ma hanno subito mostrato la corda perfino fenomeni minuscoli come l’ultimo governo Prodi. E qualcosa del genere si verifica oggi nel Popolo Della Libertà.
Il risultato dei contrasti fra i governanti amareggia i sostenitori. Essi infatti non lucrano nessuna carica e nessuna prebenda, sperano solo che il governo amministri bene il Paese. Se invece vedono che i loro eletti preferiscono accapigliarsi che pensare alla Cosa Pubblica, cominciano a disprezzarli. Nasce anzi in molti la tentazione dell’astensionismo.
La situazione italiana attuale è negativa sia per la maggioranza sia per la minoranza. Non importa quanto pretestuosi siano gli attacchi contro Silvio Berlusconi; non importa quanto volutamente irritanti siano Fini e i finiani; quello che conta è che gli elettori siano stanchissimi di questo vociare. Essi hanno la sensazione – non importa quanto ben fondata – che al governo si pensi solo a queste sciocchezze.
L’opposizione a sua volta non sta molto meglio. Fa finta di essere in grado di formulare gravissime accuse e di avere grandi programmi mentre in realtà non è vera né l’una cosa, né l’altra. Il suo mestiere oggi è facile e il vero problema l’avrebbe invece se riuscisse veramente a rovesciare il governo.
Una volta un vecchissimo attore, con nel suo curriculum infiniti ruoli di seduttore, corteggiava una giovane attrice. Un collega, passando, gli lanciò: “Sei ancora sulla breccia, come un tempo. Bravo. Ma se ora lei ti dice di sì?”
Se cade il governo, la minoranza sarà disperata. Ne è talmente cosciente che non parla di costituire una nuova coalizione che possa governare effettivamente fino alla fine della legislatura, ma si affanna ad inventare denominazioni come “governo di salute pubblica”, “governo tecnico”, “governo di unità nazionale” e mille altre definizioni, che ci hanno fatto parlare di “governo purchessia”.  Inoltre, per il programma, si limita ad indicare la riforma elettorale – come se fosse importante – e poco altro. Confessando così di non dispone di un programma serio. Da un lato vorrebbe conquistare Palazzo Chigi, dall’altro ammette che l’intenzione è quella di galleggiare, fino alle nuove elezioni. Perché i partecipanti alla cordata non sono d’accordo su nulla. Neanche sulla legge elettorale.
Chi ha il difetto di essere portato a giudicare il prossimo severamente, osservando questa realtà ha la tentazione di augurare il peggio a tutti. Alla maggioranza, capace di farsi mettere in crisi dallo spirito garrulo e festaiolo del Premier e dalle bizze premestruali di Gianfranco Fini. All’opposizione, masnada catastrofista, moralista e gossipara, inadatta a governare e incapace perfino di darsi un leader credibile.
Se non si fosse frenati dall’amore per l’Italia, che continuerà ad esistere quando tutti saremo morti, si sarebbe lieti di vedere questa nazione precipitata in un caos nel quale tutti darebbero la misura del proprio basso valore.
Gianni Pardo
giannipardo@libero.it
2 novembre 2010
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KEEP SMILING
Dice il secondino al detenuto: “Domani la cella deve essere pulita a specchio, arriva il Ministro della Giustizia”. “Ne sono contento, dice il detenuto. Era tempo che lo prendessero!”
Quali parole gli uomini odiano più sentire, durante l’atto sessuale? “Hai finito?” Quali parole le donne odiano più sentire, durante l’atto sessuale? “Cara, sono tornato!”
Lo sposino alla prima notte di nozze si presenta alla sposina con un pigiama di flanella gialla. “Caro, gli dice lei gentilmente, non dovresti indossare la maglia gialla. Non sei certo il primo”.

GOGNA PER TUTTIultima modifica: 2010-11-02T12:39:00+01:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “GOGNA PER TUTTI

  1. Completamente d’accordo! Ma (glielo chiedo da osservatore distratto delle vicende politiche) a parte le varie bagarre, cosa bolle in pentola?
    Ovvero, possiamo sperare che al di là delle polemiche e dei giochi di potere, in parlamento si stia facendo effettivamente qualcosa (qualunque cosa!)?

  2. Bisognerebbe seguire più da presso i lavori del Parlamento. Quando Berlusconi comincia ad enumerare tutte le cose fatte dal governo non la smette più. Ma, ripeto, bisognerebbe informarsi autonomamente.

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