LA GUERRA DEMENZIALE

Se qualcuno ha capito l’operazione Odyssey Dawn farebbe un segnalato favore agli sprovveduti bisognosi di lumi se rispondesse alle perplessità seguenti.
1)    Il petrolio non può essere la causa della guerra. La Libia non lo regala, lo vende. E come l’ha venduto fino ad oggi, rendendo i libici fra i più “benestanti” dell’Africa, continuerà a venderlo anche in futuro. Chiunque comandi. Dunque dire “si fa la guerra perché in Libia c’è il petrolio” è una stupidaggine. A meno che non si vada oltre questa frase apodittica e si spieghi perché, facendo questa guerra, si ottengano vantaggi (chi e quali?) in campo energetico.
2)    Non si può fare la guerra perché la Libia non è sufficientemente democratica, anzi, è dominata da un dittatore. In Europa non abbiamo molta simpatia per i dittatori, avendone avuto, fra l’altro, fra i peggiori, ma questo non giustifica l’intervento in altri Paesi. Diversamente bisognerebbe intervenire in tutti gli Stati non democratici: la lista sarebbe sterminata. Senza dire che  sarebbe difficile identificare quelli in cui intervenire: in Iran si vota, ogni tanto. Possiamo per questo considerare l’Iran una democrazia libera, quando spara sui dimostranti, non permette a tutti di candidarsi e impicca la gente in piazza? E infine chi ci assicura che i rivoltosi, se vincessero, sarebbero dei veri democratici?
3)    Se si volesse dimostrare che Gheddafi, in quanto dittatore, è peggiore di tutti, si sarebbe facilmente smentiti. Saddam Hussein era un autentico, spietato criminale, e tuttavia molti, ragionevolmente, si opposero alla guerra irakena. Esempi come quelli di Idi Amin Dada e Bokassa sono indimenticati, eppure nessuno si sognò di intervenire nei loro Paesi. Né maggiore stima si può avere di Robert Mugabe. Questo è un argomento troppo debole per richiedere una più lunga argomentazione.
4)    Se si dice che si è intervenuti in Libia perché Gheddafi “sparava” sui ribelli, perché non si interviene in Siria, dove attualmente sta avvenendo lo stesso? Né si può dimenticare che nei giorni scorsi lo stesso è avvenuto in Yemen e perfino nell’Egitto del dopo Mubarak. Qualunque governo “spara” sugli insorti, quando la polizia con i manganelli non basta più. E l’idea che un governo debba sempre cedere al tentativo di rivoluzione è peggio che sorprendente: è balorda. La Cina ha represso la rivolta degli studenti con il massacro di Tien an Men. Che avremmo dovuto fare, dichiarare guerra alla Cina?
5)    Qui si inserisce una argomento “furbo” che gli idealisti usano sempre quando sono a mal partito. “D’accordo, non possiamo risolvere il problema in  tutti i casi, ma perché non risolverlo in questo? Sarà sempre meglio di niente”. Argomento furbo, come si diceva, ma cui basta rispondere che bisogna però spiegare perché si sceglie di risolvere questo problema e non un altro. Valeva anche per l’Iraq, questo argomento, ed è stato giustamente molto utilizzato dagli oppositori degli Usa.
6)    Se si dice che si interviene per proteggere la popolazione civile, si dice qualcosa di ipocrita e privo di senso. Qualunque operazione militare, come spedire missili Tomahawk o missili aria-terra può sempre provocare “danni collaterali”, cioè vittime civili. A cominciare da quelle di Tripoli. Se, Dio non volesse, una bomba d’aereo centrasse un obiettivo civile e facesse una strage, come la prenderebbero i giornali occidentali? Eppure la cosa è da mettere necessariamente nel conto. E poi, in che modo si protegge la popolazione se si bombarda una delle due fazioni e non l’altra? Si pretende che i violenti stiano tutti da una parte? Questo è un intervento straniero in una guerra civile, non diversamente da quando i tedeschi bombardavano i repubblicani per favorire i franchisti.
7)    La volontà di intervenire nella politica interna libica è poi dimostrata dalla monumentale ipocrisia della stessa volontà di imporre una no-fly zone, che significa divieto di volo. Se un Awac, in volo nel golfo della Sirte, osservasse che nessun aereo libico si alza dagli aeroporti libici, nessun aereo alleato si dovrebbe alzare in volo. La no-fly zone sarebbe già operante. E invece gli aerei francesi e inglesi martellano mezzi corazzati libici al suolo e ogni genere di installazione. Se i carri armati non volano, e neppure i depositi di armi, è segno che si va oltre la no-fly zone. Sarebbe bello se non si prendessero per imbecilli i lettori di giornali.
8)    L’operazione è anche incomprensibile per i suoi scopi finali. In una guerra di straccioni vince il meno straccione e oggi come oggi questo è di gran lunga il governo di Tripoli. Negli scontri terrestri i rivoltosi non hanno nessuna possibilità di vittoria, soprattutto nella parte occidentale della Libia. E allora o la guerra si prolungherà fino a quando le truppe di Gheddafi conquisteranno anche Benghazi e Tobruk, oppure la Libia si spaccherà in due.
9)    Tutto questo, naturalmente, a meno che la Francia e il Regno Unito non decidano di entrare anche nella guerra terrestre: ma questo non può avvenire sotto l’egida dell’Onu. Dunque, a parte il fatto che l’operazione sarebbe “illegale” (per quello che può valere questo aggettivo in politica internazionale), ammesso che si rovesciasse Gheddafi, poi gli eserciti europei dovrebbero rimanere a presidiare il Paese, come in Iraq. E per quanto tempo? E con quali esiti, soprattutto tenendo presente che la Tripolitania è effettivamente a favore di Gheddafi?
La conclusione è sconsolata: raramente si è vista una guerra più demenziale.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
24 marzo 2011

LA GUERRA DEMENZIALEultima modifica: 2011-03-24T12:26:16+01:00da gianni.pardo
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18 pensieri su “LA GUERRA DEMENZIALE

  1. parlando di demenziale, oggi ho letto che la Merkel vuole imporre un embargo petrolifero alla Libia: è come vietare di vendere la Nutella a Ferrero!

  2. E se Gheddafi, pur di vendere, offrisse petrolio a metà prezzo, poi la Merkel dovrebbe bombardare le petroliere dei Paesi alleati, anche battenti bandiera panamense.

  3. il demente sono io: avevo capito che la Merkel volesse vietare di vendere petrolio ALLA Libia, non vietare alla Libia di vendere petrolio. Per questo mi sembrava demenziale.

  4. “Sovente, e ahinoi ultimamente sempre, si sospetta che dietro una guerra ci sia il petrolio. Ma le guerre non si fanno per “prendersi il petrolio” tout court: quasi sempre si può ottenerlo comodamente firmando un accordo e con una stretta di mano. Chi ha il petrolio ha infatti bisogno di venderlo.”

    “Il problema quindi non è “prendersi i pozzi”, ma ottenere accordi molto favorevoli. Il che non sempre è possibile, specialmente quando il Paese produttore ha una forte compagnia nazionale oppure delle leggi che non consentono a compagnie straniere di fare il bello e il cattivo tempo. ”

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03/21/libia-dove-si-spellavano-i-gatti/99021/

  5. Caro mionome, quello che lei dice può essere giusto, ma a me pare evidente che se il Paese X non mi vuol vendere il petrolio alle condizioni che vorrei, non è bombardandolo che otterrò quelle condizioni. E, quanto all’invaderlo, i costi dell’invasione sarebbero cento volte più alti del previsto risparmio sul prezzo di acquisto del petrolio.

  6. Sa, io sono ignorante in materia, quindi può dirmi Lei perché avrebbero fatto questa guerra demenziale?
    Non è ironia, ma è solo per poter avere le idee più chiare. Grazie!

  7. cara nadia Le guerre servono per velocizzare il progresso tecnologico e favorire il grande capitale Se a questo aggiungi che francia e inghilterra sono due vincitori dell ultima guerra credo tu possa capire La germania a capito e si é tirata indietro e noi no Credo tu abbia capito

  8. Cara Nadia,
    io mi allineo con le sue perplessità, e confesso di non trovare soddisfacenti le spiegazioni che fornisce angiolo.

  9. Quindi in realtà Francia e Inghilterra avevano ottimi motivi per farla questa guerra. Noi invece no, progresso tecnologico e crescita economica non ci riguardano, ma noi siamo periferia dell’impero per scelta, sempre al traino di qualcun’altro, aspettiamo le decisioni altrui per sapere quale sarà la nostra posizione.
    Partecipiamo ma di malavoglia, facciamo finta di essere lì per caso (i nostri aerei non hanno sparato e non spareranno dichiara il ministro, e allora cosa li mandate a a fare?), siamo solidali con i rivoltosi però non siamo del tutto contro Gheddafi (non si sa mai). Anzi un po’ ci dispiace per lui. Un grande paese l’Italia.

  10. Però, caro Alessio,
    da un lato lei non mi dice quali sono gli ottimi motivi di Francia e Inghilterra.
    Dall’altro, dal momento che io sono perplesso, per me l’insufficiente partecipazione italiana potrebbe essere un mezzo errore, ma potrebbe essere, per metà, una cosa azzeccata.
    Se, come pare finirà con lè’avvenire, Gheddafi rimarrà al potere, l’Italia potrà sempre dire: “Ho fatto il minimo inevitabile, ma non ho sparato un colpo contro di voi”.
    Qualcuno (Usa, F, GB) potrebbe anche invidiarci, quel giorno. Chissà.

  11. Gentile Pardo, in realtà mi riferivo ai motivi indicati da Angiolo che però lei trova insufficienti. A mio parere possono essere buoni motivi, anche se un pacifista potrebbe trovarli disdicevoli. Credo che francesi e inglesi in questo modo si attribuirebbero un buon credito presso il futuro governo (sempre che Gheddafi venga sconfitto). E non dimentichiamo che un paese che esce da una guerra ha bisogno di ricostruire e di rilanciare, chi sarà lì da vincitore concluderà i contratti migliori. Ma sono ovviamente conclusioni empiriche le mie, non sono certo un esperto di strategie economiche.

  12. Caro Alessio,
    lei parla della sconfitta di Gheddafi, ed effettivamente quando Usa, F, GB, I, Dk e perfino gli Emirati si coalizzano contro qualcuno, non si vede come quel qualcuno possa evitare la sconfitta.
    Eppure.
    Eppure è noto che le guerre si vincono col “boot on the ground”, cioè con gli stivali della fanteria sul terreno. Qui, secondo i termini della Risoluzione dell’Onu, questo è escluso: e allora?
    Se, poniamo, la Francia fosse tanto folle da sbarcare in Libia per combattere una guerra di terra, poi si occuperebbe a tempo indeterminato di sostenere il nuovo governo? Anche contro gli attacchi terroristici contro gli invasori e perfino contro la popolazione civile?
    Mi creda, tutti ci possiamo sbagliare ed io in particolare mi posso sbagliare. Ma attualmente, dal punto di vista polemologico, l’iniziativa mi sembra folle. E forse è nata dall’idea – sbagliata – che i libici sarebbero stati lietissimi di sbarazzarsi di Gheddafi.
    Evidentemente la lezione dell’Afghanistan e dell’Iraq non è bastata.

  13. Se non sbaglio il primo a dare in escandescenze contro il rais beduino è stato Obama, prima ancora di Sarko-Rambo. E lì non abbiamo niente da dire? Non vi è sembrata una mossa per rilanciarsi in alto dalla palude mediatica in cui era malinconicamente caduto il giovane presidente dai grandi ideali? Tipo: dai che una guerretta la faccio anch’io, anche se umanitaria e politicamente corretta?
    Saluti

  14. Caro Gianni,
    per quanto riguarda il punto (7) non è vero che la risoluzione dell’ONU si limita ad imporre solo la no fly zone.Questa é solo una misura complementare.
    Questo il testo :

    Protezione dei civili
    1.Autorizza gli Stati Membri che ne abbiano informato il Segretario Generale, che agiscano “su iniziativa nazionale o attraverso organizzazioni o accordi regionali”, operando in collaborazione con il Segretario Generale, a prendere “tutte le misure necessarie”, anche senza tener conto del paragrafo 9 della risoluzione 1970 (2011), “per proteggere i civili e le aree a popolazione civile minacciate di attacco” nella Jamahiriya Araba di Libia, compresa Bengasi, escludendo l’ingresso di una forza di occupazione straniera in qualsiasi forma e qualsiasi parte del territorio libico, e richiede agli Stati Membri interessati di informare immediatamente il Segretario Generale sulle misure che prendono in base all’autorizzazione conferita con questo paragrafo, le quali saranno immediatamente comunicate al Consiglio di Sicurezza.

    Zona di non volo
    Delibera di imporre un’interdizione su tutti i voli nello spazio aereo della Jamahiriya Araba di Libia, allo scopo di “contribuire” a proteggere i civili.

    Secondo i termini della risoluzione, spetta agli stati partecipanti “prendere tutte le misure necessarie per proteggere sia i civili che le aree a popolazione minacciate “. Quindi anche le aree minacciate!
    Da questo punto di vista, sia l’intervento francese ( nazionale ) sulle forze di Gheddafi alle porte di Bengasi, sia la pioggia di missili americani e inglesi su obiettivi militari libici, possono benissimo rientrare tra le misure necessarie, perchè ciò che è necessario dipende da una valutazione soggettiva degli stati partecipanti. In sostanza la risoluzione dell’Onu , escludendo solo l’impiego di truppe a terra, per il resto ha dato carta bianca agli stati e/o coalizioni partecipanti.
    Che sia un po’ demenziale questa guerra lo conferma anche la decisione contenuta nella risoluzione precedente la 1970 del 26 febbraio di deferire Gheddafi alla corte internazionale penale dell’Aja. In questo modo si sono chiusi tutti gli spazi negoziali e Gheddafi ha deciso di vendere cara la pelle.

  15. la ringrazio. È sempre opportuno discutere su qualcosa di concreto, sulla base di dati oggettivi. Mi riferisco alle parole della Risoluzione.
    Ha ragione lei quando sottolinea che “le misure necessarie” (espressione che forse lei ricorda io ho già stigmatizzato) corrispondono a dare carta bianca, perché ci si rimette ad “una valutazione soggettiva degli stati partecipanti”, per usare le sue parole. E questa è una follia. Perché potrebbero pagarla tutti gli Stati che hanno autorizzato l’Onu a dare carta bianca agli avventuristi del missile.
    È anche vero che, nel testo, si dice per ben tre volte che bisogna tenere informato il Segretario Generale e collaborare con lui. Mi chiedo se Francia e Regno Unito l’abbiano fatto. Non se ne parla mai.
    Noto poi che si tratta di “per proteggere i civili e le aree a popolazione civile minacciate di attacco”. Mi scusi, chi attacca o minaccia di attaccare la popolazione di Tripoli? E allora perché si bombarda anche la periferia di questa città? Perché si mira pressoché esplicitamente a rovesciare Gheddafi? Dove è scritto, questo, nella risoluzione dell’Onu?
    E poi, se Gheddafi è un tale macellaio del suo proprio popolo, come mai l’Onu l’ha messo a capo della Commissoine per i diritti civili, o qualcosa del genere, fino a ieri?
    Sto traducendo un articolo di Stratfor, a firma Stewart, che ci spiega come potremmo pagare cara questa bella iniziativa.

  16. A parte che Ban Ki Monn non se lo fila nessuno, immagino che i francesi lo abbiano avvertito più o meno in questi termini: le truppe di Gheddafi sono alle porte di Bengasi e si dispongono a fare una carneficina. Dobbiamo intervenire subito prima che sia troppo tardi. OK, intervenite e mi raccomando; fate il “necessario” al fine di evitare vittime tra la popolazione civile.
    Americani e inglesi avranno comunicato che era necessario lanciare un centinaio di missili per mettere fuori uso, radar, centri di comando e aeroporti al fine di poter garantire la no fly zone senza far correre eccessivi rischi ai piloti.

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