FLAVIA PERINA HA SCOPERTO L’ANTICRISTO: BERLUSCONI

Sul “Fatto Quotidiano” appare un articolo di Flavia Perina, ex direttrice del Secolo d’Italia. Che è come leggere un articolo di Piergiorgio Odifreddi sull’Osservatore Romano.
Non ci sarebbe da stupirsi se Odifreddi sostenesse le sue solite teorie e se il giornale vaticano pubblicasse l’articolo per dimostrare a che punto è tollerante. Se invece quel notorio ateo sostenesse inopinatamente che bisogna andare a messa tutte le domeniche, pena l’inferno, allora sarebbe normale chiedersi se gli ha dato di volta il cervello. E come mai il giornale si presti ad essere la tribuna di uno che è impazzito.
Il tema dello scritto dell’ex direttrice, di un giornale che a momenti si chiamava il Popolo d’Italia, è l’estremismo degli anziani  Questi, vagamente arteriosclerotici, sono a favore del Pdl mentre i giovani sono di sinistra e dunque moderati e compiti.
Il vero tema tuttavia è Silvio Berlusconi, da lei chiamato “Caro Leader”, cioè con l’appellativo con cui si omaggiava il dittatore della Corea del Nord, Kim Il Sung. Ci sono infatti imbecilli che “amano il loro capo con assoluta smoderazione”. E supremo sprezzo della lingua italiana, aggiungiamo noi. I vecchi, scrive, sono divenuti estremisti nell’applauso al Cavaliere e lei li chiama “brigate grigie”, con evidente allusione alle Brigate Rosse. Berlusconi è colpevole di “oltraggio alle donne camuffato da galanteria”, anche se pensiamo che a lei personalmente questo oltraggio sia stato risparmiato. Inoltre il Cavaliere dimostra “ostilità per ogni forma di innovazione sociale e l’ossessione per i soldi, il potere, l’accumulazione proprietaria di mezzi e persone”. L’accumulazione di persone, bisogna dargliene atto, è un concetto nuovo. Infine ella non tace che l’atteggiamento degli anziani sostenitori di Berlusconi è  nostalgico e vagamente revanscista come quello della Repubblica Democratica Tedesca dopo l’unificazione: “Sappiamo come è finita nella Ddr, non ancora come andrà a Milano”. Il che significa che la Perina si augura ardentemente che vinca Pisapia e che, a causa di questa vittoria, caschi il governo e l’odiato Cavaliere sia umiliato.
Per chi non lo ricordasse, Alleanza Nazionale prima si chiamava Msi. Per lunghi decenni i suoi aderenti sono stati chiamati ex fascisti, anzi direttamente fascisti, e considerati politicamente dei “diversi” al punto che ogni accordo con loro non era ipotizzabile. Erano infatti “fuori dall’arco costituzionale”. Quando qualcuno, a sinistra, voleva essere gentile con loro, si limitava a chiamarli estrema destra. Ora ecco che la signora Perina esprime il desiderio che Giuliano Pisapia, amico del brigatista Roberto Sandalo, ex deputato di Rifondazione Comunista ecc., vinca sulla signora Letizia Moratti, sul cui curriculum democratico e anti-sinistra non s’è mai avuta un’ombra. Insomma Odifreddi si è messo a dare lezioni di dottrina cristiana.
A questo punto o non è serio l’articolo, o non è serio il giornale che lo pubblica, o non sono seri né l’uno né l’altro. Non si può passare velocemente da una ideologia all’ideologia opposta, a meno che non lo si faccia per interesse, come fecero tanti fascisti che a suo tempo si riciclarono come comunisti: pensiamo a Dario Fo, a Eugenio Scalfari, a Giorgio Bocca e a tanti altri che sono ancora fra noi.
Può capitare che si cambi onestamente idea, ma ciò a conclusione di un lungo travaglio intimo. Giuliano Ferrara per esempio è passato da comunista ad anticomunista ma non nel giro di un mese o due. Per chi invece cambia d’un sol colpo torna in mente il detto per cui o non valgono niente le sue idee o non vale niente lui.
Questa accusa tuttavia non può essere rivolta alla signora Perina. Lei non ha cambiato idea, ammesso che l’avesse; non è diventata comunista: è diventata antiberlusconiana. Se avesse abbracciato il comunismo, avrebbe forse mantenuto una certa lucidità; invece è divenuta una fanatica, dominata dall’odio religioso, e non ragiona più.
Il generale Cadorna, durante la Prima Guerra Mondiale, era letteralmente detestato dai fanti italiani perché considerato un macellaio che li mandava a morire con la massima indifferenza e senza nessuno scopo. Ma non per questo i nostri soldati cominciarono a sparare sui commilitoni che ancora obbedivano agli ordini. Non per questo essi solidarizzarono con gli austriaci o fornirono loro armi e munizioni. Il tradimento era fuori dal loro orizzonte. Criticavano soltanto un capo militare. Se invece l’avessero considerato l’Anticristo, sarebbero stati disposti a sparare sulle nuove reclute e a fare il tifo per Cecco Beppe.
Flavia Perina ha scoperto l’Anticristo nella persona di Berlusconi e noi scopriamo quanto valgono sia le sue idee sia quelle di Gianfranco Fini.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it, pardonuovo.myblog.it
27 maggio 2011
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=10NI1F

FLAVIA PERINA HA SCOPERTO L’ANTICRISTO: BERLUSCONIultima modifica: 2011-05-27T19:20:12+02:00da gianni.pardo
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6 pensieri su “FLAVIA PERINA HA SCOPERTO L’ANTICRISTO: BERLUSCONI

  1. Qualcuno si ricorda di Giuseppe Follini detto Marco ? Non esisteva fino al 2001, ha cessato di esistere nel 2006. Qualcuno ricorda qualcosa di lui ? Si’, certo, chiedeva la discontinuita’, si era messo contro Berlusconi. Altro ? No, niente altro. Qualche idea di Follini giunta fino a noi nel 2011 ? No, nessuna. E’ sparito e nessuno si ricorda di lui perche’ non aveva idee, se non l’essere “contro”.
    Ecco, Fini e’ pronto per diventare il vice di Follini, Flavia Perina per diventare la segretaria del vice di Follini. Punto, fine, buonanotte. E non parliamo di Italo Bocchino.
    La politica e il giornalismo italiani sono pieni di gente che esiste solo in quanto “contro” qualcuno, ma che non ha vita propria. E io non riesco a capirli, questi zombie, dove vanno ? Di cosa parlano con i lettori, con gli elettori, con gli amici, se non di Berlusconi, e da arrabbiati ?
    E se Berlusconi ad agosto decidesse di andare in pensione loro cosa farebbero ?
    Confrontiamo queste persone con Fausto Bertinotti, tanto per fare un esempio.
    Bertinotti secondo me sogna un’Italia antistorica, fuori dalla realta’, ancorata a miti perdenti del passato, irrealizzabile, ma ha pur sempre un progetto, un’idea. Il suo partito e’ fuori dal parlamento dal 2008, ma non ci si dimentichera’ di lui, e in parlamento potrebbe tornare. Lui esiste indipendentemente da Berlusconi, perche’ ha un sogno da realizzare, che puo’ piacere o no.

  2. Flavia Perina è la pasionaria di Fini come la Santanché è la pasionaria di Berlusconi. La Santanché : ” umanamente Fini è una merda “. Tra Fini e Berlusconi siamo al mors tua vita mea. Non c’è niente di razionale in tutto questo, come non c’era niente di razionale nell’espulsione di Fini dal PDL e a tutto quel che ne è seguito. Della serie: “come resuscitare la sinistra”!

  3. Mi permetto di ricordare che nessuno ha espulso Fini da PDL: se ne e’ andato sbattendo la porta, costruendo il suo gruppo parlamentare e tentando in seguito di sfiduciare il governo. Ma non perche’ avesse o abbia un progetto alternativo, solo perche’ non sopporta Berlusconi pur essendosi alleato con lui.
    Da un anno vaneggia genericamente di “destra moderna”: ma cosa dovrebbe fare questa “destra moderna” in economia, nel mondo produttivo, del lavoro, sul piano internazionale, fiscale ecc? Ne’ Fini ne’ Bocchino ne’ Flavia Perina lo dicono chiaramente.
    Per questo Fini sparira’ dalla scena, perche’ una volta pensionatosi Berlusconi o finita naturalmente la legislatura, Fini continuera’ a non avere niente di interessante da proporre a nessuno.
    Bertinotti invece continuera’ a proporre un programma che a qualcuno potrebbe anche piacere.

  4. Gentile Felice,
    lei dice che nessuno ha espulso Fini dal PDL e da un punto di vista formale ha ragione lei. Ma da un punto di vista sostanziale Fini è stato espulso e non c’è osservatore che non lo riconosca. Berlusconi sapeva benissimo che dichiarandolo incompatibile col PDL a Fini non restava altra scelta. Quello che non si aspettava era che con Fini se ne sarebbero andati 44 parlamentari con la conseguenza di perdere la maggioranza alla Camera. Di questa sorpresa deve ringraziare La Russa e la Santanchè che lo avevano convinto che a seguire Fini sarebbero stati pochissimi e il governo avrebbe conservato un’ampia maggioranza. Si prendevano due piccioni con una fava. Ci si liberava di un rompiscatole e il patrimonio elettorale di AN sarebbe rimasto nel PDL gestito da La Russa e dalla Santanchè. Lei ricorderà un articolo di Pardo, subito dopo la costituzione dei gruppi parlamentari futuristi, in cui dichiarava la sua sorpresa per il numero di coloro che avevano seguito Fini. Cito a memoria : ” tutti siamo rimasti sorpresi dal numero dei parlamentari ” ecc.. Non ho mai creduto che la decisione presa dalla direzione del PDL, letta personalmente da Berlusconi, fosse una conseguenza obbligata del “controcanto” finiano. Berlusconi non avrebbe mai accettato di mettere a rischio la sua maggioranza. Il compromesso, quando necessario, lo si trova, soprattutto in politica. Un controcanto di chi dispone di 44 parlamentari diventa un contributo dialettico, con 100 parlamentari una melodia mozartiana. La politica è il regno dell’ipocrisia. Chi avrebbe mai creduto che Bossi e Berlusconi si sarebbero di nuovo alleati dopo tutto quello che si erano detti ? Soprattutto dopo quello che Bossi aveva detto di Berlusconi ? Ma la politica è fatta di rapporti di forza, di reciproche convenienze, di do ut des, perfino di convergenze parallele, dove ognuno usa l’altro come un taxi per raggiungere i suoi obiettivi…finché gli conviene.

    Non sono mai stato un tifoso, il mio approccio alla politica è più pragmatico che passionale. Naturalmente posso sbagliarmi, ma a mio parere questa rottura con Fini non solo poteva essere evitata, ma è un regalo fatto alla sinistra. Tra l’altro l’uscita di Fini non ha neppure avuto l’effetto di ricompattare il PDL che appare sempre più diviso al suo interno.

  5. Carlo Eduardo dice cose molto ragionevoli.
    Personalmente, sul momento, pensavo che da un lato non avrei messo a rischio la maggioranza inducendo i dissidenti alla secessione, dall’altro avrei risposto colpo su colpo alle stilettate verbali di Fini. Berlusconi prima ha tollerato per mesi e mesi – troppi mesi – e infine è come se avesse aperto – lui – le ostilità.
    Insomma avrei giocato il gioco del mio nemico. Lui mi critica? Io lo critico con parole doppiamente aspre ed offensive. Lui dice che non vuole mettere a rischio il governo e la maggioranza? Ed io gli rispondo che addirittura lui lo amo, solo che stavolta ha sbagliato. Ha detto una sciocchezza. Anche i geni a volte si comportano da balordi. Ma forse è solo ignoranza dei fatti. O della politica. O del buon senso. Forse è il decadimento di una bella intelligenza. Insomma gli avrei dato del cretino un giorno sì e l’altro pure.
    Per natura, non ho tendenza a porgere l’altra guancia. Forse non ho un’altra guancia.

  6. Scusi se cambio un po’ argomento, ma Sandalo a queste elezioni era dall’altra parte. Adesso è «un fottuto figlio di Allam», nel senso di Magdi, e pare abbia compiuto attentati nei confronti di moschee e di intellettuali che criticavano l’insigne giornalista.

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