UN EDITORIALE CHE SALVA L’ITALIA

Ernesto Galli Della Loggia (1) sostiene che Bersani e il Pd non si devono stupire se i giornali “coltivano” il tema della corruzione a sinistra. La stampa ha il dovere istituzionale di essere imparziale e anche se in questi anni non lo è stata, non si ha il diritto di protestare se per una volta lo è. Ma “c’è una ragione ancora più importante, d’importanza decisiva, per cui la grande stampa d’informazione non può fare alla sinistra gli sconti che abitualmente e da anni non fa alla destra”: il fatto che “l’inquinamento della nostra vita pubblica abbia ormai raggiunto livelli spaventosi, quasi vicini al punto di non ritorno. L’esperienza dice altresì che anche a sinistra, cadute le antiche barriere protettive, il fenomeno non ha virtualmente più argini significativi”. Insomma non è migliore della destra.
“Da anni, le inchieste giudiziarie sui legami tra politica e affari sono divenute l’elemento assolutamente centrale della lotta politica italiana” ed è cresciuto di pari passo il ruolo virtualmente politico della magistratura”: “ecco due giganteschi nodi di problemi che se non vengono sciolti sono destinati a strangolare la democrazia italiana”. Oggi “: la destra [è] convinta di poter riuscire prima o poi a mettere il morso alla magistratura, la sinistra [è] convinta che alla fine le inchieste giudiziarie l’avvantaggeranno in modo risolutivo. S’illudono entrambe”. 
Questa è la descrizione del problema. Per fortuna la soluzione c’è. Essa consiste “nell’affermarsi dell’idea che è necessario uno sforzo comune per trovare un’intesa all’insegna delle reciproche concessioni”, “come ripete da tempo il presidente Napolitano” (genuflessione). “Sia la destra che la sinistra devono convincersi che i due problemi fin qui considerati riguardano entrambe, che anche in questo caso non ha senso chiedersi per chi suona la campana perché la campana suona per tutti. Se la sinistra si ostina a negarlo non fa che allontanare il bene del Paese per ritrovarsi alla fine in un vicolo cieco”.
Difficilmente si potrebbe essere più delusi, leggendo un testo. Come direbbe Orazio, esso desinit in piscem, finisce a coda di pesce. È come se, a commento della tragedia de “I sette contro Tebe”, un intellettuale dicesse che la soluzione sarebbe stata che Eteocle e Polinice facessero la pace.
Non solo la sinistra, sin dai tempi di Togliatti, ha sempre insultato, disprezzato, demonizzato l’avversario; non solo, da quando Berlusconi ha fondato Forza Italia, il novanta per cento del tempo è stato speso a dir male di lui e di chiunque non fosse contro di lui; ma la cosa è stata spinta talmente lontano che oggi, anche volendo, il centro-sinistra non potrebbe fare marcia indietro. Come si fa a parlare di “sforzo comune” e di “intesa”, quando si è indotto il proprio elettorato a considerare un indegno traditore chiunque semplicemente “parli” con Berlusconi? Si è dimenticato che, solo perché Di Pietro e il Cavaliere hanno scambiato qualche parola, in Parlamento, tutti i giornali ne hanno parlato, traendone auspici, del resto non del tutto ingiustificati, sulla politica dell’Idv? Se oggi Bersani dicesse, nel suo caratteristico modo: “Oh, ragazzi, qui bisogna collaborare con Berlusconi”, il risultato sarebbe solo quello di perderli, i ragazzi.
Il Pd sembra afasico perché non ha una exit strategy. Si è spinto troppo lontano, in questo campo. Oggi è appeso all’antiberlusconismo: se esso vince, vince il Pd. Se non vince, il centro-sinistra perde ancora. Il centro-destra, da parte sua, da sempre oggetto di cocente disprezzo, di odio mordace, di totale chiusura, è tanto pronto a tendere la mano al Pd quanto Polinice era pronto ad abbracciare suo fratello.
L’articolo di Galli della Loggia stupisce per la sua inconsistenza. Le uniche cose interessanti sono dette di passaggio. L’editorialista riferisce che Ferruccio Sansa – “un giornalista che è a sinistra e ha lavorato al Messaggero , a Repubblica , al Secolo XIX” – sostiene  sul Fatto che “chi tocca il centrosinistra muore”. “I fastidi che (gli) hanno procurato le inchieste sul centrosinistra non hanno eguali” rispetto a quelle sul centrodestra. Dove per “fastidi” si devono intendere “le calunnie, gli insulti, le telefonate a direttori ed editori” (parole di Sansa). Ora chiediamo a Galli Della Loggia: pensa che il centro-sinistra riconoscerebbe questo fatto come vero? E riconoscerebbe il centro-sinistra che ci sono stati “sconti fatti alla sinistra e non alla destra”, come lui afferma?
Viene il dubbio che Galli Della Loggia manchi da tempo dall’Italia. Forse è in vacanza nei mari del Sud. 
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it, www.DailyBlog.it
1 agosto 2011 (1)http://www.corriere.it/editoriali/11_luglio_31/la-pozzanghera-del-malaffare-ernesto-galli-della-loggia_bc78fa60-bb40-11e0-acae-70d086d49d73.shtml

UN EDITORIALE CHE SALVA L’ITALIAultima modifica: 2011-08-01T08:39:14+02:00da gianni.pardo
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