ART.1, MORALISTI AL LIMITE DELL’OMICIDIO

Come si sa il Governo è andato “sotto” nella votazione per l’articolo uno della Legge sul Rendiconto dello Stato, e si rischia o una crisi governativa o un problema costituzionale di non piccole dimensioni. Naturalmente – abbiamo detto tutti – la colpa è della maggioranza che diserta l’Aula. Sono degli sciocchi? Sono degli scansafatiche? Sono dei traditori, a cominciare da Scajola e Tremonti, che da un lato giurano fedeltà a Silvio Berlusconi e dall’altro vogliono farlo dimettere? 

In realtà la maggioranza ha effettivamente le sue colpe, ma c’è chi ne ha di più. Per dimostrarlo sarà il caso di sacrificare parte dello spazio dell’articolo per riportarne per intero uno della Stampa(1). Solo così i lettori potranno essere certi che non si inventa nulla e non si esagera nulla.

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Roberto Giachetti è il deputato Pd che ha portato a casa la vittoria di ieri bluffando fino all’ultimo, per far credere alla maggioranza che i numeri dell’opposizione fossero più bassi. Com’è il metodo Giachetti? Puntando tutto sulla seconda votazione, ho chiesto a tre di noi di rimanere nascosti durante la prima. Poi, tra un voto e l’altro, ho preso la parola chiedendo alla presidenza la conferma di avere un’ora per il dibattito. Così gli altri hanno cominciato a uscire dall’Aula, convinti di avere un’ora di tempo prima del voto. Invece non avete parlato per un’ora, è stato aperto il voto e di colpo sono comparsi tre in più… Quando sei in minoranza devi usare altre armi che non siano la forza dei numeri, a volte rischiare. Queste astuzie le inventiamo io e il collega Quartiani, studiando nei dettagli il regolamento: per poterle realizzare ci vuole un gruppo compatto, che segue le indicazioni, e qualche kamikaze, come ieri Boccia, Rosato e Tocci che si sono prestati al gioco. Purtroppo non sempre funziona: ci avevamo provato anche sul processo breve, ma lì non è andata. Bersani e Franceschini cosa ne pensano? Bersani si fida ciecamente. Franceschini è la persona più ansiosa del mondo per cui a volte si spaventa. Talvolta ci ha anche detto di no, ma se accetta poi ci copre sempre.

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Da quanto precede si deduce che il deputato Giachetti ha organizzato una trappola ma non è stato il solo. In questa onorevole impresa è stato aiutato da Quartiani, Boccia, Rosato, Tocci ed ha contato sull’appoggio incondizionato di Bersani e su quello ipocrita di Franceschini: “Lo so, la mamma mi ha detto che fare all’amore col mio ragazzo è male, ma come godo!”

L’episodio non è grave per chi è convinto che molti deputati, dal punto di vista morale, siano poco al di sopra dei grassatori di strada. E ne è convinto riguardo a tutti, di destra o di sinistra, di maggioranza o di opposizione, di oggi e di ieri. Ma c’è chi la pensa diversamente. C’è chi vorrebbe che i politici dessero l’esempio della moralità, a cominciare da Berlusconi. C’è chi tutti i giorni si riempie la bocca delle parole più nobili e parla di rispetto delle istituzioni e del Parlamento. E questi soloni sono prevalentemente di sinistra. Infatti sono arrivati ad ipotizzare una loro diversità antropologica su base etica: sono loro i modelli della morale. Mentre gli altri sono una manica di farabutti, soprattutto chiunque non sputi tre volte al giorno su Berlusconi. 

E questi maestri di morale si abbassano ai tranelli rinascimentali? E questi adoratori delle istituzioni le falsano per scopi di parte? Il voto del Parlamento – ce lo insegnano anche loro – deve rispecchiare la libera volontà dei deputati: se questa volontà è falsata da un trucco, si ha un voto o un imbroglio? E l’imbroglio non è cosa da maestri di morale. Oppure lo è da quando lo pratica la sinistra?

Loro rimproverano al Primo Ministro – sostanzialmente scapolo – di andare a puttane, e dicono che dovrebbe vergognarsi al punto da dimettersi. Come osano ora gloriarsi di comportamenti scorretti e immorali, a danno del Parlamento, di trucchi da magliari e da giocolieri delle tre carte? E come si giustifica Pierluigi Bersani, il capo dei “moralmente diversi”, che Giachetti descrive come un soddisfatto capobanda? E Franceschini come non comprende che dovrebbe vergognarsi? Un uomo che abbia rispetto di sé o  partecipa ad un attentato o cerca di impedirlo. 

Se è vero quello che dice Giachetti, che qualunque trucco è buono, pur di mandare Berlusconi a casa, che cosa aspettano per sparargli, che la scorta si distragga? O stanno aspettando di trovare l’occasione di proclamare prima che l’omicidio è un atto morale, se perpetrato contro un esponente del centro-destra?

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it, www.DailyBlog.it

12 ottobre 2011

http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=15FESK

 

ART.1, MORALISTI AL LIMITE DELL’OMICIDIOultima modifica: 2011-10-12T16:04:11+02:00da gianni.pardo
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