I BATTISTI DI SINISTRA

L’uomo si distingue dagli animali perché ha la parola, si dice. Questo grandissimo vantaggio – senza il quale la civiltà non si sarebbe sviluppata – ha però i suoi inconvenienti. Il primo è che prendiamo le parole troppo sul serio. Per molti esse non sono mere convenzioni, per cui ciò che noi chiamiamo sedia per i tedeschi è Stuhl, ma elementi inerenti a ciò chedesignano. Al punto che la parola diviene per così dire sostanza. Questo spiega perché presso certi primitivi il nome delle persone è segreto e si usano dei soprannomi. Lo scopo è evidente: se la gente sa che mi chiamo Guido, e maledice Guido, chissà che cosa mi può capitare. Se mi faccio chiamare Aldo, possono maledire Aldo quante volte vogliono, non sono io. Questo pregiudizio non potrebbe esistere se le parole non valessero di per sé.

Purtroppo questa tendenza a lasciarsi suggestionare dalle parole non è solo dei selvaggi. I pubblicitari sanno benissimo che una parte dei consumatori non si fida delle novità e teme di essere avvelenata dall’industria moderna: e allora battezza i propri “biscotti della nonna”, pur fabbricandoli con le stesse tecniche e gli stessi prodotti della linea di biscotti denominati “NewStar”. I consumatori sospettano certo che un nuovo profumo non rende affascinanti in modo irresistibile nei confronti dell’altro sesso, ciò malgrado preferiranno “Incantesimo” all’altro prodotto pubblicizzato come: “Fragranza”. Penseranno anzi: “E ci mancherebbe pure che puzzasse!”

Anche con le ricerche demoscopiche bisogna stare attenti. Non bisogna mai chiedere: “Siete soddisfatti del vostro reddito?”, perché tutti credono che nessuna persona seria è mai ottimista e contenta, e poi, dicendo “sono soddisfatto” temono di star dicendo: “No grazie, non ho bisogno di nessun aumento di stipendio”. Nello stesso modo è inutile chiedere: “State meglio oggi o in passato?”, perché, quand’anche gli interrogati non potessero negare di star meglio, direbbero che: “Un tempo c’era più onestà”, “Un tempo la vita era più autentica”, “Un tempo i politici non erano disonesti e incapaci come oggi”. Those golden days, dicono gli anglosassoni, quegli anni d’oro, sempre imbattibili. Chi facesse questo genere di domande starebbe solo collezionando risposte scontate per dare addosso al governo.

I maestri nel maneggio delle parole sono i religiosi e i politici. Dei primi sarà bene non parlare, per rispetto dei credenti, ma i secondi meritano applausi a scena aperta. Costoro sanno che la gente non legge, è platealmente ignorante anche quando è laureata, e non s’interessa di politica. Dunque non c’è mai da temere che s’informi per sapere come stanno le cose. Ecco perché la demagogia è di lana grossa: non si tratta d’imbrogliare menti sveglie e attente, ma persone che a quel problema dedicano un secondo o poco più e si fermano alla prima parola che incontrano.

In Italia abbiamo avuto un eccezionale esempio di questo atteggiamento nel 1953. Fu proposto un premio di maggioranza per la coalizione che avesse raggiunto il 50% (dicesi cinquanta per cento) dei voti, assegnandole il 65% dei seggi, e la legge, se fosse entrata in vigore ci avrebbe evitato il ridicolo e il malgoverno di quarant’anni di esecutivi effimeri. Ma la sinistra, che da quella legge si vedeva togliere un notevole potere di interdizione, ebbe l’abilità di denominarla “legge truffa” ed essa non passò. Chi potrebbe essere a favore di una truffa?

Col tempo gli italiani non sono diventati più furbi. Poi si è chiesto un paio di volte agli italiani se fossero a favore dell’energia nucleare e la risposta è stata ovvia: “Nucleare? Ma nucleare è stata la bomba di Hiroshima! Dovrei votare per la morte dei miei figli?”

L’ultima prodezza di questi provetti battezzatori di sinistra è di questi giorni. L’Europa e il buon senso hanno richiesto che la si smettesse con l’inamovibilità dei lavoratori superprotetti e illicenziabili (che non sono tutti!) anche quando l’impresa non ha più bisogno di loro, ma i nuovi Giovanni Battista, tutt’altro che vox clamantis in deserto, hanno battezzato le nuove norme “licenziamenti facili” e questo garantirà il successo della loro opposizione. Chi mai potrebbe essere a favore dei licenziamenti facili? La gente si fermerà a quelle due parole e tradurrà il concetto così: “Da domani tutti potranno essere licenziati, anzi forse tutti lo saremo. E i miei figli moriranno di fame”. Anathema sit.

I licenziamenti facili non devono passare e non passeranno. Magari passerà l’Italia. A miglior vita.

Gianni Pardo,giannipardo@libero.it , www.DailyBlog.it

I BATTISTI DI SINISTRAultima modifica: 2011-10-29T16:43:42+02:00da gianni.pardo
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