SE I POLITICI PENSANO SOLO AD ARRICCHIRSI

Molta gente crede che la prima molla, per interessarsi di politica, sia il denaro. Invece la politica, insieme al sesso, al gioco d’azzardo, alla droga, è una delle più forti passioni dell’uomo. L’ipotesi monetaria non solo è sbagliata, è addirittura troppo ottimista: anche se alcuni politici sono disinteressati, e alcuni di loro perfino disonesti, la loro eventuale disonestà rimane uno dei fattori meno nocivi. 

Se i politici mirassero esclusivamente al denaro non commetterebbero mai gli sbagli che costano di più all’umanità. Se Hitler avesse voluto solo arricchirsi, oggi forse la storia lo porrebbe fra i restauratori dell’orgoglio tedesco; invece quell’austriaco aveva degli ideali e dei progetti e sono questi ideali e questi progetti che sono costati all’umanità tanti milioni di morti.

Né diversamente andarono le cose per Mussolini. Se avesse avuto la saggezza di Francisco Franco sarebbe morto nel suo letto, magari onorato da tutti. Il Duce invece si lasciava proclamare una sorta di reincarnazione, non sappiamo più se di Mario o di Cesare, voleva rendere l’Italia una Grande Potenza nel mondo e farla beneficiare (gratis) dei successi germanici. Sappiamo come finì. Fu un uomo personalmente onesto, non c’è dubbio: ma non sarebbe stato meglio se fosse stato un po’ più “mariuolo” e se si fosse accontentato di qualche villa in più in cui portare le sue amanti?

E prima di questi due signori, forse che Lenin non voleva fare il bene del popolo sovietico? E forse che la sua opera non fu continuata, con le stesse intenzioni, da un certo Stalin? È necessario ricordare con quali risultati? Eppure nessuno ha accusato né Lenin né Stalin di essere dei ladri. Insomma, l’ideale è il governante onesto e saggio, ma, dovendo scegliere, meglio saggio che onesto.

In Italia i guasti peggiori li hanno provocati quei politici che, senza tener conto della realtà, hanno provato a fare il bene dei poveri e dei lavoratori. Fu con le migliori intenzioni, ad esempio, che si votò nel 1978 quella “Legge dell’Equo Canone” che ha assassinato il mercato delle locazioni. Perché l’unico canone equo è quello che risulta dalla domanda e dall’offerta e da allora nessuno più ha costruito appartamenti per locarli. Chi ha voluto avere un tetto sulla testa ha dovuto rassegnarsi a comprarlo e infatti l’ottanta per cento e passa degli italiani vive in una casa di proprietà. Tutti ricchi? No, tutti presi al collo dalla necessità. Prima dell’ “equo canone” chi non poteva permettersi questo acquisto trovava una casa in locazione e magari si lamentava dell’importo della pigione. Ora non ha più l’occasione di lamentarsi. Ma non può più mettere su casa o sarà strangolato dall’importo del mutuo.  

Né diversamente sono andate le cose con le leggi sul lavoro. L’Art.18 dello Statuto dei Lavoratori – finalmente ora si osa dirlo – ha contribuito a ingessare il mercato del lavoro, a incrementare la disoccupazione giovanile, a scoraggiare gli investimenti stranieri e a frenare il rilancio economico del Paese. In compenso nei giorni recenti abbiamo avuto un magistrato che ha imposto al datore di lavoro di riassumere il dipendente che, assente dal lavoro per malattia, partecipava entusiasticamente ad una manifestazione politica in piazza. Chi osa dire che non siamo alla testa del progresso sindacale? 

Il massimo male all’umanità lo fanno i folli al potere (Caligola, Hitler, Saddam Hussein) ma subito dopo vengono gli idealisti. Le anime belle di quelli che vogliono fare il bene del prossimo più e meglio degli altri. 

La corruzione va perseguita con severità. I politici colpevoli meritano il carcere ed è giusto che gli sia sequestrato il maltolto: ma non bisogna dimenticare che il massimo danno lo fanno quelli che hanno idee sbagliate. Un  miliardo di euro è nulla rispetto a ciò che è costata alla collettività nazionale la Legge dell’Equo Canone. 

Non è stato intascando il denaro dello Stato che i politici hanno rovinato l’Italia, è stato volendo essere “buonisti” e tanto idealisti da non tenere in nessun conto entrate ed uscite. Così è stato creato l’enorme debito pubblico che abbiamo sul groppone. Così che, volendo proteggere i lavoratori dagli abusi, è stata paralizzata economicamente l’Italia e si sono fatti fuggire gli investitori stranieri. È insomma con le migliori intenzioni che il nostro Paese è stato portato sull’orlo del fallimento. 

La demagogia e la stupidità sono più dannose della disonestà.

Gianni Pardo

giannipardo@libero.it, www.DailyBlog.it

 
SE I POLITICI PENSANO SOLO AD ARRICCHIRSIultima modifica: 2012-02-17T08:44:49+01:00da gianni.pardo
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