UNO SPACCO NEL VESTITO

 

Sigmund Freud ha attribuito al sesso un tale peso, nella formazione della personalità, che al riguardo si è potuto parlare di “pansessualismo”. E molti lo hanno rifiutato come esagerato. Ma Freud aveva comunque ragione nel porre la sessualità  fra gli elementi fondamentali nella formazione dell’individuo.

Il sesso è ciò che fa sì che un maschio sia e si senta un maschio, e una femmina sia e si senta una femmina. La sessualità è invece l’insieme delle conseguenze che l’avere (o non avere) una vita sessuale riuscita hanno sulla personalità. Infatti la sessualità è così importante che finisce col pesare molto anche quando è assente. 

Il coito è il momento in cui il corpo della donna e quello dell’uomo si congiungono. Se questo incontro è liberamente consentito, se è abbastanza sapiente e se dura abbastanza a lungo fino a condurre ambedue all’orgasmo, è una delle cose più belle che offre l’esistenza. L’uomo di successo che non ha tempo per la vita sessuale in realtà nella vita sessuale non ha successo. Se l’avesse, si occuperebbe meno della gloria e direbbe, come un certo saggio: “Fare l’amore è vivere, il resto è aspettare”.

I riflessi dell’attività sessuale vanno molto al di là dell’amplesso. Chi ha ricavato da esso un oceano di godimento conserva un sentimento di tenerezza non solo per la propria partner (anche quando sono passati decenni dalla gioventù) ma per tutte le donne. Un atteggiamento di moralistica ostilità nei confronti del sesso, o della semplice nudità, è già di per sé una denuncia di problemi psichici, derivanti da un’incompleta maturazione in questo campo. Forse bisognerebbe correggere La Rochefoucauld quando ha detto all’incirca: “I vecchi biasimano i peccati che non possono più commettere”; la verità è che: “I complessati biasimano i peccati che non hanno mai potuto commettere”. 

Ognuno di noi vive su due livelli, da nudo e da vestito. Il grande executive – sempre elegante e incravattato – può avere la pena segreta di sapere che nessuno sarebbe contento di toccarlo o di essere toccato da lui. La sua nudità nascosta gli ricorderà costantemente il suo fallimento di essere umano. Magari reagirà dicendo che il sesso va bene per i giovani fannulloni,  che è meglio non avere a che fare con le donne, ma ingrasserà  e confesserà visivamente di essere murato nella sua separatezza fisica. L’attività sessuale è il miglior modo di sentirsi accettati. 

I problemi fin qui descritti hanno per la donna un peso particolare. Mentre il maschio, etologicamente, deve saper conquistare la femmina, la femmina deve essere capace di sedurre. Ecco perché le donne tengono tanto al loro aspetto. Anche quelle che non hanno alcuna vita sessuale vogliono essere ben vestite, ben pettinate e sentirsi desiderabili. Una donna che ha una pessima vita sessuale può anzi essere molto vistosa per ipercompensare la propria delusione; mentre una donna che ha un successo clamoroso a letto può anche trascurarsi un po’: perché il suo partner la desidera molto e lei sa che molti altri sarebbero pronti a sostituirlo.

Al riguardo è indimenticabile l’episodio di un vecchio film di Luis Buñuel, “Bella di Giorno”. La protagonista, una giovane e bellissima Catherine Deneuve, è sposata con un uomo aitante e distinto, che però non sa farla godere. Dunque lei si prostituisce e il suo preferito è un cinese grasso, orrendo, tanto vizioso da essere rifiutato dalle altre prostitute. Il regista non ci mostra quali siano le prodezze di questa sorta di Budda, ma lei lo apprezza più di ogni altro e il senso è chiaro: a letto non è la bellezza, il massimo dei valori. Quel cinese si metterebbe a ridere se una distinta signora, offesa dalle sue avances, gli dicesse che è un porco.

Il sesso riuscito è una fonte di piacere, una ragione di serenità e di sicurezza di sé. Naturalmente c’è un’età insoddisfatta e pruriginosa chiamata adolescenza cui bisogna perdonare ogni sorta di fame, di curiosità e di complessi: ma superata quell’età non si possono più avere riguardi per nessuno. Se l’intera Italia si mette a discutere dello spacco nel vestito di una soubrette, chiedendosi se abbia sì o no le mutande, è segno che gli adulti soddisfatti del sesso sono in percentuale di gran lunga inferiore al desiderabile. Se non fosse così, ci si limiterebbe a dire che l’anca di quella ragazza è un capolavoro della natura e che essa merita di essere applaudita, se ci ricorda il sesso. Le stesse donne dovrebbero proporsela come modello di desiderabilità. Ogni altro atteggiamento moralistico è fuor di luogo. 

Bellezza e sesso sono due doni del cielo e chi alza il dito ammonitore dimostra soltanto che un rio destino lo ha tenuto lontano da questo banchetto.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it, www.DailyBlog.it

19 febbraio 2012

 
UNO SPACCO NEL VESTITOultima modifica: 2012-02-19T10:18:05+01:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “UNO SPACCO NEL VESTITO

  1. # è segno che gli adulti soddisfatti del sesso sono in percentuale di gran lunga inferiore al desiderabile

    la prostituzione , esercitata sotto ogni forma e cielo (compreso quello domestico) è la certificazione di questo assunto
    forse sarebbe più chiaro il discorso sul sesso se convenissimo che la vecchia espressione “far l’amore” è sempre stata un eufemismo in quanto presuppone una conoscenza dell’altro talmente approfondita da culminare “naturalmente” nell’unione (caro unica)
    la realtà ci ha portato alla più realistica espressione “fare sesso” che sanziona definitivamente l’ipocrita pretesa di legare ogni atto alla sua funzione: proprio il sesso dimostra come si possa disgiungere un organo dalla sua funzione primaria (evolutiva)
    quando Lei dice:”Chi ha ricavato da esso un oceano di godimento conserva un sentimento di tenerezza non solo per la propria partner ma per tutte le donne ” evidentemente non parla di sesso ma di amore, ma in tal caso il discorso rischierebbe di complicarsi molto dal momento che implicherebbe una serie di altri fattori di per sé estranei alla pulsione sessuale (bellezza, intelligenza, ammirazione, confidenza, affinità elettive, posizione sociale, etc)
    se fosse vero che “la prostituzione è il mestiere più antico del mondo”, questo dimostrerebbe solo che la soddisfazione sessuale non riguarda la Persona ma una funzione organica in nulla dissimile dalle altre, regolarmente accettate e soddisfatte

  2. Appunto, caro oude: parlando di “sesso riuscito” non posso che parlare di un sesso fra due persone che, come minimo, sono amiche e complici.
    Diversamente – Lei ha ragione – ci avviamo verso la prostituzione o, almeno, verso il congiungimento simiesco.

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