L’AUTOMOBILE ELETTRICA

Sono nato miscredente e non sono mai riuscito credere a nessun tipo di mito. È da sempre che proporrei all’Imperatore di rivestirsi ché rischia un raffreddore, per non parlare delle risate del popolo. E qual è il segreto di una simile impermeabilità all’illusione? Semplicemente l’accettazione di ciò che vedo. Di ciò che capisco, di ciò che mi sembra vero e per cominciare verosimile. Se la sopravvivenza dell’anima al corpo appare fantastica, e tutte le esperienze portano ad escludere che qualcosa di vivo rimanga dopo che si è morti, la cosa più semplice e coraggiosa è ammettere che, dopo la morte, siamo morti. E basta. Non è più difficile di così. È vero, qualcuno per qualche tempo ci ricorderà, qualcuno leggerà perfino parole nostre, ma sarà “vivo” il ricordo, sarà “vivo” il foglio di carta al quale abbiamo confidato quei pensieri, ma noi personalmente saremo morti. E ciò butta all’aria la cattedrale degli auto-inganni, a cominciare dalla religione.
Se l’umanità si ubriaca di illusioni è perché i nostri pensieri non ci sono indifferenti. Nel momento in cui si affacciano alla nostra mente sono sono facilmente accolti o facilmente rifiutati secondo che ci facciano piacere o dispiacere. Se ci dicono che siamo immortali, benché ogni messaggio della realtà smentisca questa stupidaggine, abbiamo tendenza a crederci. Se ci dicono che non c’è nulla oltre ciò che vediamo, che la vita non ha senso, e che realmente moriremo, come tutti, diciamo “Ohibò” e rigettiamo queste evidenze. Ovviamente usando l’aureo argomento logico per il quale simili affermazioni sono “troppo brutte per essere vere”. Alla più banale delle verità l’umanità preferisce il più inverosimile dei sogni.
E dire che ci sono delle evidenze incontrovertibili. Nulla impedisce teoricamente di costruire un’automobile a vapore. Ma chi si metterebbe, la mattina, ad accendere il fuoco, portare l’acqua all’ebollizione, per poi fermarsi dopo ogni po’ di strada per rimettere sotto i tubi della caldaia nuovo combustibile per tenere acceso il fuoco? Sorridete? E infatti il progetto è stato abbandonato già nell’Ottocento. Ma, attenzione, non altrettanto buon senso si mostra a proposito dell’auto elettrica, quella che a suo tempo partecipò al ballottaggio con l’auto a vapore e l’auto a benzina. Allora si abbandonò il progetto perché le batterie pesavano troppo, concedevano all’automobile un’insufficiente autonomia,e comunque richiedevano un tempo troppo lungo per la ricarica. Ora invece, dopo oltre un secolo di impressionante progresso tecnologico, le batterie pesano troppo, concedono all’automobile un’insufficiente autonomia e comunque richiedono un tempo troppo lungo per la ricarica.
Quello che è cambiato è che oggi c’è l’ecologia è l’automobile elettrica deve ad ogni costo essere adottata. Abbiamo il dovere di considerarla migliore. Proprio non si capisce perché mai gli automobilisti di tutto il mondo non si precipitino a comprarla. E i difetti di cui abbiamo parlato? “Li risolveremo”. Può essere, ma non sono stati ancora risolti. Chi avrebbe potuto prevedere, all’inizio del Novecento che, dopo un secolo, soltanto per mettere in moto il motore, avremmo ancora avuto a bordo batterie pesantissime, di breve durata e all’occasione richiedono ore di ricarica? Se quei problemi non sono stati risolti in tanti decenni, chi ci assicura che lo saranno in futuro? E comunque, non sarebbe normale comprare l’automobile dopo che li avranno risolti, non prima che li risolvano?
Tutto ciò che si è riusciti a fare è stato produrre batterie al litio, costosissime e adatte a piccoli usi, come i telefonini. Le stesse batterie per le auto elettriche, avanzatissime e costosissime (circa il 40% del costo dell’intera automobile) richiedono comunque un lungo tempo di carica e non assicurano una sufficiente autonomia. Insomma siamo al punto di partenza.
Inoltre l’automobile elettrica non è economicamente concorrenziale: né come autonomia né, soprattutto, come prezzo. Dunque è come se non esistesse. Cercare di venderla è come proporre gazzose al posto del vino, al doppio del prezzo. E infatti la Tesla, la più famosa fabbrica di automobili elettriche, è drammaticamente in rosso per miliardi di dollari(1). Semplicemente non riesce a vendere le sue automobili e sopravvive soltanto perché l’umanità non vuole rinunciare all’auto elettrica che, anche se tecnicamente ed economicamente non esiste, ha il dovere morale di esistere come noi abbiamo il dovere morale di comprarla.
Quell’auto non regge la concorrenza. Se per ognuna negli Stati Uniti è stato proposto un gigantesco incentivo di quasi diecimila dollari (a carico del contribuente) è ovvio che si sia invogliati a comprarla. Ma quell’automobile dovrebbe costare 40.000$ e pagarla dunque 30.000. Se invece costa più di centomila dollari, che importa che la sia possa comprare a novanta, se con trenta si ha un’eccellente auto a benzina, con maggiore autonomia e senza tempi di ricarica?
Non ho nulla contro l’auto elettrica. Anzi, se sarò ancora vivo, la comprerò e me la godrò. Quando esisterà.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com

(1)http://cercanotizie3.mimesi.com/Cercanotizie3/popuparticle?art=435662552_20190504_14004&section=view

L’AUTOMOBILE ELETTRICAultima modifica: 2019-05-05T07:53:45+02:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “L’AUTOMOBILE ELETTRICA

  1. Gianni, se fosse per le sue ardite previsioni avremmo dovuto avere Berlusconi presidente del consiglio adesso, e per i prossimi vent’anni… 🙂

    Sull’auto elettrica, ci andrei piu’ cauto e sarei meno conservatore (la realta’ di domani e’ sempre almeno un po’ diversa da quella di oggi, per lo stesso motivo per cui quella di oggi e’ sempre diversa da quella di ieri…).

    A parte il fatto che le stesse obiezioni che fa lei adesso all’elettrico, sicuramente furono fatte a suo tempo contro l’uso del vapore prima che venissero superate le ben piu’ ardite difficolta’ tecniche dell’epoca, un’auto elettrica di adesso percorre circa 6 km per ogni KWh consumato per la ricarica. Un mini impianto fotovoltaico da 1.5 KWh di picco, che oggi costerebbe poco piu’ di mille euro e richiederebbe 5 soli pannelli solari e un inverter, dalle sue parti, sul suo tetto, produrrebbe in media 6KWh al giorno, il necessario per percorrere 36 x 365 = 13000 km annui circa. Un mini impianto, al costo di una decina di pieni di benzina o poco piu’!
    Usando il pacco batterie dell’auto come riserva energetica collegata alla rete domestica, potrebbe inoltre usare il sovrappiu’ di energia prodotta per gli usi domestici.

    A spanne, con gli stessi soldi, vengono 1000 litri di benzina coi quali si percorrono in media circa gli stessi km/anno o poco piu’, ma per un solo anno, non per qualche decina!

    Il risparmio in termini di acquisto di energia quindi gia’ oggi e’ eclatante, e senza alcun incentivo.

    C’e’ il problema delle batterie e’ vero, ma ormai neppure quelle sono costosissime rispetto al costo dei combustibili classici, e per la loro produzione-acquisto puo’ essere usato il risparmio ottenuto con la generazione in casa dell’energia. Il problema che vedrei eventualmente e’ se, a livello globale, sono diasponibili materiali sufficienti per costruirle, ma questo purtroppo si puo’ scoprire con certezza solo strada facendo, come e’ stato per il petrolio e tutte le altre risorse che usiamo.

    Le batterie pesano, ma il motore-cambio-meccanica in un’elettrica pesa meno (il cambio semplicemente non c’e’, e il motore e’ MOLTO piu’ semplice di quel casino mostruoso che sono diventati i motori a combustione interna attuali)

    I pannelli fotovoltaici ormai costano poco, con 200 euri o meno si acquista un signor pannello da ben 0.3 KW di picco (quindi 1000 euro per 1.5 KWp), e un inverter ibrido da 3 KW di potenza si trova sui 400 euro, iva tasse e dazi compresi e senza NESSUN incentivo. L’inverter ibrido e’ molto flessibile, puo’ essere collegato a pannelli, batterie e rete elettrica (o gruppo eletttrogeno) in modo tale da usare l’energia prodotta in proprio finche’ ce n’e’, e poi si attacca alla rete quando la propria e’ esaurita (cercate inverter ibridi su google).

    C’e’ un blog interessante e raro, quello del “disinformatico” Paolo Attivissimo, in cui si discute di questi argomenti senza o con pochi pregiudizi: a chi volesse approfondire l’argomento auto elettrica ne consiglio la consultazione, dai commenti dei vari utenti che a volte l’auto elettrica ce l’hanno e quindi sanno di cosa parlano, e’ piu’ facile farsi un’idea aggiornata e realistica sullo stato dell’arte che dalla lettura di Libero, Verita’ e Giornale, che ormai e’ stampa da ospizio… il mondo cambia, anche se non come vorremmo ne’ come prevediamo.

    Per finire, l’obiezione stessa che l’elettrico non sia sia conveniente non vale molto, quando mai il mondo si e’ evoluto in modo “conveniente”? C’e’ sempre stata una rincorsa a consumare e trasformare sempre di piu’, costi quel che costi, per non essere scavalcati in questo sport dal vicino di casa. E vale per tutta la natura animata, non solo per l’uomo, a farci caso l’insieme degli esseri viventi si e’ evoluto per digerire, far passare entro il proprio metabolismo, per consumare, quanta piu’ energia possibile, non meno.

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