IPOCRISIA

A Don Giovanni Tenorio, il personaggio di Tirso de Molina, piacciono le donne. E piacciono pure a Tartuffe, il personaggio di Molière. Ma, mentre Don Giovanni se ne vanta, Tartuffe predica le virtù cristiane e cerca di portarsi a letto la moglie dell’uomo che lo ospita a casa sua. Il gentiluomo spagnolo si assume le sue responsabilità, anche nei confronti del Commendatore, ed è assolutamente leale. Tartuffe invece è spregevole perché, da uomo di Chiesa, è in contraddizione con sé stesso e i suoi principi.
E qui vale la famosa definizione di La Rochefoucauld, per il quale essa è “l’omaggio che il vizio tributa alla virtù”. Don Giovanni, essendo superiorem non recognoscens – cioè sovrano e padrone di sé stesso – ha come legge il proprio piacere e non obbedisce al settimo comandamento. Tartuffe invece rende omaggio alla santità di questo imperativo, e lo contraddice col proprio comportamento; è dunque un ipocrita.
Purtroppo possono essere ipocriti interi partiti. L’esempio l’abbiamo sottomano. Da circa un mese, dopo la sfiducia al governo, Pd e M5s hanno dichiarato di mettersi insieme per salvare l’Italia democratica dal rischio di autocrazia prospettato da Matteo Salvini, perché questi ha detto che con le elezioni chiedeva i “pieni poteri”. Naturalmente in modo da realizzare il programma della Lega senza la palla al piede del Movimento che diceva no a tutto. Questa storia dei “pieni poteri” è stata ripetuta ogni giorno, da tutti, con un’insistenza degna di miglior causa, fino alla noia. Nella convinzione che bastasse da sola a giustificare qualunque alleanza contro natura, qualunque ribaltone ed anzi qualunque ribalderia. Ma si è trattato di una bugia monumentale e di un monumentale atto di ipocrisia.
Se Salvini avesse desiderato essere il dittatore d’Italia, non avrebbe cercato di ottenere le elezioni. Infatti chi chiede le elezioni rimane interamente all’interno del sistema democratico. Sperava soltanto di ottenere una grande messe di voti. E invece si è disonestamente insistito nel creare l’equivoco tra “pieni poteri” (nel senso di maggioranza assoluta in Parlamento) e dittatura. E questa è una sfacciata menzogna.
Ma non meno grande è l’ipocrisia. Infatti chi, prima di Salvini, ha chiesto i “pieni poteri” parlamentari? Un certo Silvio Berlusconi. Quando andò al governo, il Cavaliere suscitò grandi aspettative, perché per un momento i liberali sperarono che l’Italia smettesse di essere catto-comunista. Non se ne fece niente, e ciò perché, come sostenne lui stesso, Berlusconi fu frenato dai suoi alleati. E infatti aggiunse, pubblicamente, che se gli italiani avessero veramente voluto le riforme che anche lui amava, avrebbero dovuto dargli la maggioranza assoluta in Parlamento. E benché fosse allora di moda l’antiberlusconismo più selvaggio , nessuno lo accusò di voler essere un dittatore. Nessuno nemmeno ci pensò. Perché il 51% non l’ha mai ottenuto nessuno.
Ma è soltanto un singolo, il sig.Silvio Berlusconi, ad avere parlato di “pieni poteri”? Assolutamente no. Chi ne ha parlato per anni ed anni, senza mai contraddirsi, fino ad epoche recenti, è stato l’intero Movimento 5 Stelle. Questo partito, proponendosi come antesignano di una rivoluzione, e cioè di una tale palingenesi da non potersi contaminare col sistema, con l’establishment, con altre formazioni politiche, ha sempre sostenuto che non si sarebbe mai alleato con nessuno. Infatti nel 2013, anche dopo avere ottenuto un notevole successo elettorale, rifiutò l’alleanza col Pd. Il programma era quello di aumentare costantemente il proprio consenso, fino ad arrivare ad avere la maggioranza assoluta in Parlamento – i famosi “pieni poteri” – in modo da governare da soli. E infatti nel 2013 rimase all’opposizione. Nel 2018 i suoi consensi sono ulteriormente aumentati, fino ad un fantastico 32,7% e i pentastellati, con un inatteso sussulto di buon senso, si sono detti “ora o mai più”. Così si sono alleati prima col diavolo Salvini, e recentemente col superdiavolo Partito Democratico. Li giudicheremo moralmente? Certo che no. Hanno il diritto di allearsi con chi vogliono. Esattamente come don Giovanni aveva il diritto di andare a letto con qualunque donna fosse disposta a dirgli di sì. Ma hanno commesso il crimine di avere stramaledetto questo genere di connubio, e dunque si sono comportati come Tartuffe. Hanno condiviso legittimamente il potere con Salvini, lo condivideranno con Zingaretti, Bersani e Renzi, ma sono degli ipocriti. Assolutamente non hanno il diritto di criticare la richiesta di “pieni poteri” da parte di Salvini, perché è ciò che loro hanno chiesto più a lungo di tutti.
Va bene contare sulla mancanza di memoria e di senso critico degli italiani, ma bisognerebbe non oltrepassare i limiti della decenza.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com

21 settembre 2019

IPOCRISIAultima modifica: 2019-09-21T11:21:02+02:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “IPOCRISIA

  1. Prof. mi dispiace ribadirlo,ma “mà nuje simme ù Paese cà chiagne e fotte” è una malattia che nessuno riesce a debellare.Saluti Prof.

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