“SARDINE” DISORIENTATE

Parlare delle cosiddette “sardine” è fastidioso. Tutte le jacqueries, tutti i moti di pura protesta, sono una perdita di tempo. Che si sia insoddisfatti è ovvio. Tutti gli uomini lo sono, da sempre. Non è una notizia. Se di colpo fossimo trasportati in paradiso, a suonare l’arpa sulle nuvolette, chissà quanti si lamenterebbero delle correnti d’aria.
Né le cose vanno meglio quando l’insoddisfazione è realmente fondata. Le jacqueries erano più che comprensibili, i contadini francesi di quel tempo erano realmente sfruttati. E comunque il divario fra il loro genere di vita, pieno di miseria e di fatica, e il lusso dei nullafacenti nei castelli, poteva anche gridare vendetta. E tuttavia ciò che abbatté il sistema non fu la loro rabbia, furono gli intellettuali – i cosiddetti “philosophes”, gli illuministi – che davano lustro ai salotti dei nullafacenti. E che dettero un’anima alla voglia di nuovo. Esemplare il caso di Voltaire che, per essersi scontrato con un imbecille (molto imbecille, ma anche molto nobile), invece di vedersi dare ragione – e Dio sa se aveva ragione – fu mandato in esilio in Inghilterra. Solo che questo esilio costò alla Francia, o più esattamente alla monarchia francese, più di una battaglia persa. Voltaire infatti ammirò tanto la sostanziale democrazia inglese, che la descrisse nelle “Lettres anglaises” e, per così dire, prefigurò il quadro della rivoluzione possibile.
Qualunque manifestazione di piazza che non abbia dietro una seria ideologia è soltanto un fenomeno di folklore. Al massimo è uno sfogo di rabbia, come quando la squadra del cuore si è vista negare un rigore sacrosanto che avrebbe cambiato il risultato della partita. Ovviamente la cosa ogni tanto ha esiti ben più seri. Per una serie di coincidenze – come l’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini, il “poujadisme” in Francia o, più recentemente, il Movimento 5 Stelle in Italia – per un po’ di tempo la protesta può avere successo ed esistere politicamente. Ma è destinata a finire e a rientrare nell’ambito del folklore. Mentre una solida ideologia come il marxismo, anche se erronea e per qualche verso criminale (nei suoi effetti), non soltanto ha trionfato, in Russia, ma ha mantenuto il potere per una settantina d’anni.
Ecco perché parlare delle “sardine” pare ozioso già in teoria. La vacua protesta lascia il tempo che trova. Ed ha tanto più successo quanto più è astratta. Non appena si incarna in un progetto, suscita un’opposizione. E non appena si scontra con la realtà si accorge che le cose sono molto più complicate di quanto pensava. Lo sanno bene i pentastellati. Dunque, riguardo a questi giovani, non ci rimane che aspettare il momento in cui rimetteranno i piedi a terra. Se mai lo faranno.
Infine, come molti osservatori hanno acutamente osservato, essi aggiungono alle caratteristiche normali della protesta astratta quella di non essere, come è normale, contro il potere, ma contro l’opposizione, cioè contro la Lega e in particolare contro Salvini. E questo significa che, pure se sono contro la Lega, non sono a favore del partito che dovrebbe batterlo, cioè il Partito Democratico. E allora come intendono vincerlo, con un esorcismo?
Il loro successo oggi dipende anche dal fatto che molti di loro sono giovani, e gli adulti – per non parlare dei vecchi – si sentono in dovere di essere indulgenti, nei loro confronti. Ma questo è un dovere che personalmente non sento affatto di avere. Quando ero giovane consideravo per la maggior parte degli emeriti imbecilli i miei coetanei, e un’eternità dopo non ho cambiato opinione. Erano veramente degli imbecilli. Superficiali. Illusi. Suggestionabili. Vocazionalmente gregari, più o meno come queste “sardine”. Dunque, per il momento, mi tengo il cappello calcato in testa. Poi, se emergerà un leader, se si preciserà un programma, se insomma ne nascerà un partito, sperabilmente più serio di quello fondato da Grillo, ne riparleremo. Manifestando loro tutto il rispetto che si deve tributare agli avversari politici.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com

“SARDINE” DISORIENTATEultima modifica: 2019-11-22T17:01:41+01:00da gianni.pardo
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4 pensieri su ““SARDINE” DISORIENTATE

  1. Le sardine non potranno mai avere il successo dei 5 stelle, nonostante certi paragoni azzardati: i pentastellati avevano il vantaggio di non essere né dipendenti palestra né di sinistra.
    Questi invece sono di sinistra sinistra, quelli che ti dicono che se non sei per i porti aperti e lo jus soli sei un incivile. Sicuramente quello che ci vuole oggigiorno:-)

  2. “. E questo significa che, pure se sono contro la Lega, non sono a favore del partito che dovrebbe batterlo, cioè il Partito Democratico.”

    Lei crede, prof. Pardo? A me risulta che siano emanazioni del pd o comunque legate al partito degli antropologicamente superiori. Basta sentire il coro entusiastico delle sciacquette e dei lacchè in s.p.e. nei vari talk show….

  3. tutti quelli che protestano si sentono antropologicamente superiori. Certo, non al livello dei radical chic, ma non tutti siamo superuomoini.

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