IL MASSIMO MERITO DELLA DEMOCRAZIA

Leibniz ha scritto che questo “è il migliore dei mondi possibili”, ed è stata per lui una grande fortuna che ai suoi tempi non ci fossero internet, chat, “leoni da tastiera” e “haters”, tossici dell’odio. Se ci fossero stati, quel grande filosofo e matematico sarebbe stato sommerso dai sarcasmi dei colti (si pensi al “Candide” di Voltaire) e dalle pernacchie degli incolti. Perché, da sempre, tutti hanno capito che, secondo Leibniz, questo mondo è perfetto. Più o meno come Conte, che aveva previsto che il 2019 sarebbe stato un anno bellissimo.
In realtà, per quel che ricordo, Leibniz intendeva dire che il mondo è lungi dall’essere perfetto ma per Dio è stato impossibile farne uno migliore. Nel senso che gli altri sarebbero stati peggiori. Comunque bisogna evitare le frasi che si prestano ad interpretazioni equivoche.
Un’analoga e pericolosa affermazione è quella secondo cui la democrazia è il miglior regime possibile. Anche qui, si rischiano i fischi e le ironie. Dunque bisogna dire, tutto d’un fiato: “La democrazia è il miglior regime possibile perché gli altri fanno ancora più schifo”. Così, forse, ci si salva. È come dire che la paralisi delle gambe è sempre meglio di un cancro in fase terminale. Solo se si è arrivati a questo punto senza troppi danni si può rispondere alla domanda: e perché la democrazia è il male minore?
Qui il discorso si fa complicato. Perché, se uno li enumera, i difetti della democrazia sono tali e tanti da mettere in dubbio il principio stesso che essa rimanga “il miglior regime possibile”. Per avere partita vinta, l’unico sistema è quello di citare il suo merito essenziale, quello contro il quale l’interlocutore non ha parata: la democrazia è l’unico sistema che permette di mandare a casa i governanti e sceglierne di nuovi. “Ma, obietterà l’avversario irriducibile, questo permette anche di mandare a casa un buon governo e mettere al suo posto un cattivo governo”. Cosa perfettamente vera. E però non bisogna arrendersi: “Sì, ma il governo peggiore sarà mandato a casa al turno seguente”. E così finalmente possiamo stilare i principi generali della democrazia e le ragioni per cui bisogna preferirla.
1 La democrazia è il regime in cui comanda il popolo.
2 Il popolo è ignorante, disinformato, emotivo, credulone e perfino stupido. Dunque, nella misura in cui può governare – scegliendo i suoi rappresentanti – sceglierà spesso personaggi notevolmente ignoranti, disinformati, emotivi e creduloni. E per giunta interessati soltanto alla propria rielezione.
3 Naturalmente, essendo pessimi, questi personaggi non possono governare che in modo pessimo.
4 Il grande vantaggio della democrazia è che il popolo ha la possibilità di eliminare questi figuri e mandarne altri al potere. Il grande svantaggio è che i nuovi venuti difficilmente saranno migliori di quelli che sono stati mandati via. E allora, dirà il nostro intrepido interlocutore: “Che vantaggio c’è, a conti fatti, se, a sentire te, in ogni caso il Paese sarà governato male?” Il vantaggio c’è, eccome:
5 il peggior governo possibile non potrà far danni per più di quattro o cinque anni di legislatura. E alla scadenza è mandato a casa, sperando che chi lo seguirà sia meno cattivo. Ché del resto, se non lo fosse, sarebbe anch’esso mandato a casa, dopo quattro o cinque anni.
Fra i difetti della democrazia c’è che il popolo è capace di mandare a casa anche un governo che ha governato accettabilmente. Perché tutti adorano punire chi non ha realizzato i loro sogni impossibili. Non dimentichiamolo: fu trombato anche Winston Churchill dopo che, scusate se è poco, aveva vinto la Seconda Guerra Mondiale. Ma in una vera democrazia nessuna tirannia, nessun malgoverno è durevole. Stalin ha dominato la Russia all’incirca per trent’anni, dal 1923 al 1953, ma con libere elezioni probabilmente sarebbe arrivato soltanto al 1928. E non sarebbe stato piccolo beneficio, per quell’immenso Paese.
Concludendo, non dobbiamo troppo affliggerci vedendo continuamente in televisione colui che si crede il Presidente del Consiglio dei Ministri. Perché il suo naso a trampolino da salto con gli sci è infinitamente preferibile ai baffoni di Iosif Vissarionovič Džugašvili.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
29 luglio 2020

IL MASSIMO MERITO DELLA DEMOCRAZIAultima modifica: 2020-07-29T11:16:44+02:00da gianni.pardo
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