SORGI L’INGENUO

A proposito della soluzione da dare all’attuale crisi politica, molti commentatori seguono pazientemente tutti i ghirigori e gli arabeschi che la fantasia riesce ad inventare per astrologare sulle reali intenzioni dei politici e sulle possibili soluzioni concrete del nodo istituzionale.
E uno degli editorialisti più chiari, in questo campo, è Marcello Sorgi. Ma se ogni tanto sonnecchiava Omero, figurarsi un editorialista. Infatti oggi, sulla “Stampa”, Sorgi mostra come a volte anche le migliori menti stentino a capire la nostra realtà.
È vero, la politica italiana è talmente complicata che decenni fa Henri Kissinger confessò, ironico, di non essere abbastanza intelligente per capirla. Ma buona parte della difficoltà nasce dall’ingenuità dei profani. Coloro che la osservano prendono in considerazione l’interesse del Paese, le ideologie politiche, e i programmi a suo tempo sbandierati. Certo, tengono anche conto degli interessi dei singoli protagonisti, ma li mettono ib secondo piano, dal momento che sono meno importanti delle sorti del Paese. E con questo dimostrano che non hanno capito il nocciolo della questione.
Una dimostrazione di questo errore prospettico la fornisce l’articolo di Sorgi di oggi, “L’ultimo tentativo di evitare la crisi”, in cui scrive che Franceschini, strenuo difensore di Conte, ha prospettato per l’attuale crisi questa soluzione: bisogna “portare in Parlamento al più presto il piano per il Recovery Fund per ottenerne l’approvazione e inviarlo a Bruxelles. Subito dopo – Conte s’impegna solennemente – si aprirebbe il negoziato sul rafforzamento del governo”. Queste parole mi hanno letteralmente tramortito.
Io sono più vecchio di Sorgi, ma neanche lui è un ragazzino. Come si può pensare che una persona realista – e scottata – come Renzi, possa prendere sul serio un impegno solenne di Conte? Già è un dogma incontestabile che la buona fede, e il rispetto delle promesse, in politica valgono zero. Ma valgono meno di zero quando sono in campo due personaggi come Conte e Renzi. Conte è un uomo senza principi, se non quello del proprio interesse, e a questo interesse sacrificherebbe qualunque cosa. Figurarsi una promessa fatta al nemico. Renzi per parte sua è un figlio legittimo di Niccolò Machiavelli, e un cugino alla lontana, ma sempre un cugino, del duca Valentino Borgia. E Sorgi si mette a parlare di impegni solenni? Qui è necessario scadere dal mondo serio della politica a quello plebeo della farsa, esclamando, con Totò: “Ma mi faccia il piacere!”
Sorge per giunta è inescusabile perché quelle parole non gli sono sfuggite inavvertitamente. Infatti poco dopo definisce quella di Conte un’“offerta accomodante”, perché essa “vede il premier per la prima volta ammettere con chiarezza mai vista prima che il governo ha bisogno di una messa a punto generale”. Senza capire che con questo incruento sacrificio verbale sull’altare dell’interesse Conte non si impegna a nulla. Assolutamente a nulla. Domani continuerebbe come prima, caso mai ridendo dell’ingenuità di Renzi, quasi a dirgli: “E tu, fiorentino, ti dimostri più pugliese di me?”
Sorgi veramente era in una “giornata no”. Infatti sostiene che quell’offerta ha “una faccia assai meno morbida e indisponibile ad ulteriori rinvii come quelli chiesti da Renzi negli ultimi giorni”. Sembra non capire che è Conte ad avere interesse a tirare tutto in lungo. Perché più dura la manfrina, più lui rimane a Palazzo Chigi.
Viceversa Renzi non ha mai chiesto rinvii, e insiste da tempo per risposte complete ed immediate, anche se sa che Conte non può dargliele. Approfitta di un po’ di tira e molla per avere visibilità, ma presto deve concludere, perché questa visibilità dura finché rimane credibile la sua minaccia al governo. Se si prolungasse indefinitamente – “Al lupo, al lupo!” – presto la gente non l’ascolterebbe più. E lui rimarrebbe senza cartucce.
Longanesi sosteneva che sul bianco della bandiera italiana bisognerebbe scrivere “Tengo famiglia”. Ma in una situazione come quella attuale ci si potrebbe rivolgere al dialetto: “Accà nisciune è fess”.
Gianni Pardo giannipardo1@gmail.com
10/01/2021

SORGI L’INGENUOultima modifica: 2021-01-10T11:43:21+01:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “SORGI L’INGENUO

  1. Penso che Renzi voglia sostituire Conte con Draghi e successivamente, quando Mattarella terminerà il mandato, nominarlo PdR. Un governo Draghi sostenuto da quale maggioranza parlamentare ? Sostenuto dall’attuale maggioranza più FI e Lega. Se ci stanno i 5S, o il grosso del loro gruppo parlamentare, ci sta anche il PD perché ” coperto ” a sinistra dalla partecipazione dei 5S. Se questo progetto si rivelasse impraticabile per l’opposizione di PD e 5S , Renzi in subordine potrebbe optare per un Conte ter con la partecipazione della Boschi in un ruolo strategico. Ad esempio sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con deleghe di peso. Un rospo Conte e i 5S devono ingoiarlo. O Draghi o la Boschi.

  2. X carloeduardo1: Draghi? Ma quello mica è fesso. Sa benissimo che verrebbe infilzato a morte al primo “ritardo”, alla prima virgola fuori posto benché non posta da lui personalmente in persona (“ma chi l’ha messa l’ha scelto lui, quindi è oggettivamente responsabile!), al grido “basta tecnici! bella figura! sia la politica a governare e non questi presuntuosi!”. E poi, per quale vantaggio? Lo stipendio? Sta bene di suo. Per fare curriculum? Non ne ha bisogno. Per patriottismo? Come i soldati che uscivano dalle trincee nel ’15-’18?
    Che ne parlino “i giornali” non significa niente: “parlano” anche dei “misteri” di Grande Fratello VIP, tanto per chiamare l’attenzione. E neanche come PdR: scomodo per tutti, con un passato “disonorevole” (“eurobucrate!”). Più probabile una donna, anzi meglio un “sesso indeterminato”, visto l’andazzo.

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