IL MASSIMO DIFETTO DELLA DEMOCRAZIA

Come ha detto Winston Churchill, “La democrazia è un pessimo regime, ma tutti gli altri sono ancora peggiori”. Giusto. Ma ciò non vuol affatto dire che la democrazia sia priva di difetti. A volte gravissimi. Infatti spesso ne hanno meno un’autocrazia illuminata, una monarchia liberale, un’aristocrazia moderata. E se dobbiamo lo stesso preferire la democrazia è perché soltanto con la democrazia si può mandare a casa un governo divenuto sgradito. Ma lo stesso si ripropone il quesito: “Perché mai la democrazia ha tanti difetti?”
La risposta è che si tratta di un’illusione prospettica. Se guardate la pelle di un vecchio noterete che è rugosa, giallastra, appassita e vagamente disgustosa. Mentre quella di una donna ventenne è unita, luminosa e addirittura seducente. Ma se provate a guardare qualunque pelle, anche quella della ventenne, sotto un microscopio, cambierete opinione. Qualunque superficie, vista con un forte ingrandimento, è irregolare, sgranata e, in una parola, francamente brutta.
Quando si tratta della democrazia, è che di essa sappiamo tutto e degli altri regimi non sappiamo niente. Ecco la differenza fondamentale. Sapete perché le donne che hanno le gambe storte, o troppo grosse, tendono a portare i pantaloni? Perché con i pantaloni le gambe non le vediamo e le immaginiamo perfette. Mentre se le vedessimo le giudicheremmo per quello che sono.
Nello stesso modo la democrazia mostra i miserabili interessi di tutti i politici (non diversi da quelli del resto dei cittadini), le lotte al coltello anche fra vecchi amici e sodali, i tradimenti, i voltafaccia, a volte persino la corruzione. Essa è come una cinquantenne quando si alza dal letto, senza avere avuto il tempo di vestirsi bene, di truccarsi, di nascondere le sue magagne. Pur essendo una bella donna, in quel momento è tutt’altro che bella.
Anche l’autocrazia più benevola ha gli stessi difetti della democrazia ma ha il potere di nasconderli. Essa non è trasparente e non è sottoposta al controllo della stampa. Non soltanto non ha da temere di essere rimossa dal potere ma può anche punire chi ha osato criticarla. E la gente è talmente stupida da pensare che i difetti che non vede non esistano. E si compiace dei treni che arrivano in orario, come si diceva del fascismo.
Il fenomeno è così costante che un personaggio di Shakespeare raccomandava a un giovane principe di non mostrarsi troppo spesso in pubblico e di non frequentare gli ambienti della gente normale. Doveva mantenere tra sé e il popolo una grande distanza, perché la maestà si nutre ed anzi vive di mistero. Bisogna lasciare che la gente immagini il sovrano non com’è, ma come vorrebbe che fosse: cioè superiore a tutte le miserie e le vergogne, non interessato al suo personale bene e piacere, ma dedito al bene della nazione. Con lo stesso meccanismo per cui dentro i pantaloni tutte le gambe sono snelle e diritte.
Una vecchia barzelletta un tempo ci rivelava che Adamo ed Eva erano comunisti: “Nell’Eden non possedevano nulla, erano nudi e da mangiare, in tutto, avevano una mela in due. Solo dei comunisti, in simili condizioni, potevano credersi in paradiso”.
Il paradiso, sembra sostenere la Bibbia, dipendeva dal non conoscere il bene e il male. Di questa nozione aveva l’esclusiva il melo da cui, su suggerimento del serpente, Eva staccò la mela.
Chi non fa parte della categoria pensa che i professori siano persone colte dedite all’educazione della gioventù. Chi è stato a lungo professore sa che esistono le eccezioni, cioè i professori che corrispondono a quelle caratteristiche, ma la fanteria è composta da tutt’altro genere di mammiferi. In realtà, chiunque conosca bene il suo ambiente – che sia l’università, la sanità, il Palazzo di Giustizia o perfino il convento – ve ne dirà peste e corna. Non a caso Carlo Cipolla, nel suo famoso libro, ha sostenuto che c’è la stessa percentuale di cretini in tutti gli ambienti. Anche i più elevati. Basta conoscerli dall’interno. E infatti un avvocato non direbbe mai: “Ho completa fiducia nella magistratura”. Il grande Calamandrei, se fosse stato accusato di avere rubato la Madonnina del Duomo di Milano, “si sarebbe dato alla latitanza”. Benché la Madonnina fosse ancora al suo posto. Altro che completa fiducia.
La democrazia è lo specchio nel quale il popolo vede sé stesso com’è. Per questo non raramente ne ha orrore.
Gianni Pardo giannipardo1@gmail.com
19 febbraio 2021

IL MASSIMO DIFETTO DELLA DEMOCRAZIAultima modifica: 2021-02-19T14:08:20+01:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “IL MASSIMO DIFETTO DELLA DEMOCRAZIA

  1. “la maestà si nutre ed anzi vive di mistero”: verissimo, infatti sono convinto che Elisabetta II, quando si alza la mattina, deposita su un vassoio d’argento i suoi cioccolatini che poi vengono dati in dono ai bimbi poveri. E, se è per questo, anche Gesù e la Madonna depositavano invece, in cestelli di vimini finemente intrecciato, delicati dolcetti di marzapane alla vaniglia bio.

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