ECOLOGISMO

A volte è un fatto di viscere. Come tuttik prima ancora di esaminare un problema, sento impellente qual è la soluzione giusta e devo lottare contro la tentazione di lasciar perdere l’esame dei fatti, tanto la cosa mi appare evidente.
Purtroppo lo sforzo della dimostrazione rimane sempre necessario. Che la Terra sia una grande sfera è evidente per tutti, ma nondimeno un libro di geografia astronomica quella dimostrazione la fornisce ancora oggi. Anzi, sbaglio io a scrivere “la”, dovrei scrivere “le”, visto che quelle prove sono pressoché innumerevoli.
In materia di verità scientifiche conta ciò che si può provare. Ciò che un genio trova evidente non è per questo più dimostrato di ciò che un cretino trova evidente. La differenza consiste nella qualità degli argomenti addotti.
Premetto tutto questo per dire che il mio rigetto di ogni eccesso ecologico è sostenuto da una sorta di profondo disgusto intellettuale. Dunque sono un personaggio sospetto al quale è giusto “fare le pulci” con scrupolo. Ciò non impedisce però che alle mie argomentazioni è inutile contrapporre atti di fede.
In materia di ecologia nessuno deve addurre come prova il fatto che “è evidente”, “lo pensano tutti”, “lo dicono tutti”. Coloro che sostenevano il sistema tolemaico avevano qualche giustificazione, perché effettivamente il Sole sembra sorgere ad est e tramontare ad ovest. Sarà un’evidenza illusoria, ma almeno è un’evidenza. Viceversa, l’universale convinzione che esistessero le streghe, che si fossero alleate col Demonio e che dunque avessero effettivamente poteri speciali, da che cosa era dimostrata, se non dal fatto che tutti consideravano la cosa assolutamente ovvia?
Cominciamo con le domande fondamentali: c’è un riscaldamento globale della Terra? Ed è colpa dell’uomo? E che deve fare l’uomo, per metterci rimedio?
In materia di riscaldamento globale, dobbiamo ricordare che, nelle epoche passate, la Terra è stata più volte molto più calda o molto più fredda di oggi. Ma queste variazioni si misurano in migliaia, a volte milioni di anni. Non certo in decenni. In secondo luogo, anche ad ammettere che sia cominciata un’epoca in cui la Terra si riscalda, nulla prova che l’uomo ne sia causa. Potrebbe esserne la causa, potrebbe esserne soltanto una concausa, e potrebbe non entrarci per nulla. Infatti quando, in passato, la Terra è stata molto più calda, in che misura l’uomo, allora molto più raro, avrebbe potuto esserne le causa? Una cosa è un fatto, un’altra cosa è la causa del fatto. È su questo secondo quesito che si scervella la scienza.
Inoltre, ammesso che un riscaldamento globale sia in corso, non sarà certo la tanto strombazzata auto elettrica che potrebbe essere una soluzione. Sia perché non può essere elettrico il riscaldamento degli edifici (molto più importante per l’aria delle città) sia perché l’elettricità, anche quella che fa andare le automobili elettriche, è prodotta da centrali che bruciano combustibili (gas o carbone). Centrali che producono quantità di anidride carbonica largamente superiori a quelle che produrrebbero automobili a combustibili normali. Perché la produzione di elettricità è energeticamente costosa. È vero, quella CO2 le centrali non la producono in città, ma in totale le centrali sono più dannose delle automobili. Per il Pianeta Terra è questo che conta.
Riprova: come mai gli Stati non ci spingono a riscaldare gli appartamenti con l’elettricità? Se l’elettricità ci costasse quanto il gas, ne saremmo tutti felici. Ma i governi nemmeno se lo sognano, proprio perché l’elettricità prodotta per riscaldare gli edifici provocherebbe, a parte il costo, una produzione di CO2 considerevolmente più grande di quella che gli edifici immettono nell’atmosfera consumando direttamente i gas che dovrebbe produrre l’elettricità. L’unica fonte di energia elettrica che non produce CO2 ed è costantemente disponibile è quella nucleare, ma proprio l’ecologismo l’ha stramaledetta.
Poi ci sono le energie rinnovabili. Innanzi tutto, esse sono TUTTE più costose del gas e del carbone. Pensiamo al costo di un moderno mulino eolico o dei pannelli fotovoltaici. E infatti abbiamo la riprova economica: lo Stato, pur di farli “partire”, li sovvenziona. Se fossero economici, non ci sarebbe bisogno di sovvenzionarli. E poi le energie rinnovabili non sono costanti. I pannelli fotovoltaici non funzionano di notte o quando è nuvolo, le pale eoliche si fermano se non c’è vento, e via di seguito.
Nessuno si strapazza a predicare che bisogna preferire i supermercati ai piccoli negozi , mentre l’ecologia è “pompata” da mane a sera da tutti i governi. Perché? Perché i supermercati fanno prezzi più bassi e l’ecologia è costosa. E infatti i Paesi poveri non se la possono permettere. Proprio perché l’ecologia pratica prezzi più alti, quando sento predicare la “transizione ecologia”, invece di entusiasmarmi, mi chiedo: “Quanto ci costerà?”
Se Donald Trump è stato poco “ecologico” è stato perché, a suo parere, l’adesione a quei principi forniva un ingiusto “vantaggio competitivo” ai concorrenti dell’America. Non dico che avesse ragione o torto, dico che il problema si pone. E si pone soprattutto per l’Italia, che in questo momento non ha certo margini economici per battaglie idealistiche. Per questa parte ciò che ha a suo tempo detto la von der Leyen, ciò che ha posto come condizione l’Ue per l’erogazione dei fondi all’Italia, e ciò che ha detto ieri Draghi al Senato, non mi hanno affatto convinto.
Tutto quanto detto non impedisce che bisogna essere seriamente sensibili all’ecologia razionale. Per esempio, la pesca va regolata perché, se esageriamo, alla fine non avremo niente da pescare. Dunque chi pesca gli avannotti deve essere, se non impiccato, certo stangato. Lo stesso per la plastica. Bisogna sostituirla con la carta, con plastica biodegradabile, o almeno ridurla all’assoluto minimo. E niente in mare, dove fa strage di pesci ed anche di mammiferi. Come si vede non sono contro i provvedimenti utili, ma di utile, nell’automobile elettrica, non ci vedo che quello della Tesla. Per non parlare del costo per i contribuenti. I proprietari di un vecchio catorcio a benzina, che non si possono permettere di cambiare auto, pagano con la bolletta elettrica gli incentivi a favore dei ricchi.
Infine – anche questo disturba le mie budella – è assolutamente da rifiutare l’ecologismo che tratta l’uomo come un abusivo sul pianeta. Una bestia colpevole di tutto. D’accordo, siamo animali come gli altri ma, appunto, non abbiamo meno diritti degli altri. E fra essi c’è quello di ammazzare bovini e polli per mangiarli, perché così è scritto nei nostri denti. Naturalmente anche qui ci si può limitare, sia per amore degli animali, sia per la spesa a carico del pianeta: produrre un chilo di carne “costa” alla Terra infinitamente di più di un chilo di grano. Ma è stupido colpevolizzarci, come fa anche Papa Francesco.
Analogamente non è una cattiva idea avere controsoffitti, doppi vetri alle finestre e via dicendo, ma senza dimenticare che gli eventuali incentivi sono a carico anche della povera gente che non può permetterseli.
L’ecologia sarà accettabile quando sarà razionale ed economicamente conveniente. Se invece è una fede, sono dolente: se non credo nella Croce, figurarsi in una bandiera verde o in una piccola scervellata svedese..
Gianni Pardo giannipardo1@gmail.com
18 febbraio 2021

ECOLOGISMOultima modifica: 2021-02-18T10:32:03+01:00da gianni.pardo
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5 pensieri su “ECOLOGISMO

  1. Giorgio Benussi, commento semplice e stringato ma da incorniciare.
    Contro le religioni non c’è molto da fare, se non sperare che passino di moda in fretta.

  2. Ma no, è che in realtà l’ecologismo è la chiave per far “muovere il denaro”. “Passiamo all’elettrico!”. Bene! “Stanghiamo” i veicoli “a carbonio” e obblighiamo a sostituirli con veicoli elettrici, che innescheranno anche la sostituzione delle batterie, nuove centrali di produzione elettrica (ce ne sarà bisogno massiccio) e di batterie e nuove linee elettriche (per caricare in 10 minuti un’auto ci vuole una potenza mostruosa). Un vorticoso giro di soldi. Sulla plastica si è detto tutto. “Maledetta plastica!” Ma per difenderci dal virus abbiamo forse triplicato il consumo di “plastiche”, che non vedo come saranno smaltite. Ma un nuovo babau è pronto: l’allevamento di animali da carne. Vero, si consumano suolo, acqua, energia. Soluzione: se proprio vogliamo proteine animali, gli insetti sono pronti. “Che schifo!” Ennò, caro mio, lo vuoi salvare il pianeta? Màgnate ‘sti bacherozzi fritti. Oppure la “carne sintetica”. “Ma è un prodotto della chimica, roba da laboratorio, mica dalle nostre ubertose campagne!” “Ma pure te sei un prodotto della chimica, mica dello Spirito Santo: màgnate ‘stà profumata costatina di maiale sintetico e pensa il bene che fai ai tuoi nipoti”.
    Chi ci osserva da quel lontano pianeta a 50 anni luce da noi sicuramente pensa: “sono matti questi terrestri! Basterebbe che si riducessero a 2 miliardi e vivrebbero felici e contenti. Aiutiamoli, va, mandiamogli un bel virus a sterminazione rapida e indolore”.
    Restiamo in attesa.

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