QUESTIONI LINGUISTICHE

VESTIRSI CORRETTAMENTE
Non vivendo più in un ambiente costantemente caldo, l’uomo non può fare a meno del vestiario. Tuttavia egli ama abbellire anche ciò che è necessario e per questo gli abiti non servono soltanto a proteggerlo dal freddo ma anche a mostrare la sua classe sociale, il suo livello economico ed il suo gusto estetico. Nello stesso modo la lingua non serve solo a comunicare ma anche a mostrare la propria cultura e il proprio livello di organizzazione mentale. Il primo imperativo è tuttavia la chiarezza e l’efficacia della comunicazione. Che, fra l’altro, sono già eleganti di per sé. In ogni caso bisognerebbe invece guardarsi dalla tentazione di fare il passo più lungo della gamba. Se, per apparire raffinati, si usa “paventare” nel senso di “far paura”,  si provoca l’irrisione. Come se si mettessero sparato bianco e papillon su scarpe da tennis e blue jeans. Questo dovrebbe consolare i molti che si rodono il fegato sentendo errori di pronuncia e di lessico. La sanzione per chi dice enormità è il nostro stesso disgusto. L’unica arma che abbiamo è ridere di chi pronuncia pèrformans e sàspens, di chi dice “a me incuriosisce” e “sono uno di quelli che la pensa così”, di quelli che infiorettano i loro discorsi con miriadi di “diciamo”, “quant’altro”, “in qualche modo” e cadono in immagini consunte come “le spiagge prese d’assalto”, gli alberghi che “registrano il tutto esaurito”, le scuole che “riaprono i battenti” (chi mai ha aperto i battenti di casa sua?). Siamo diversi da loro? Basta compiacersene intimamente e ringraziare i nostri genitori che ci hanno mandato a scuola.

QUESTIONI LINGUISTICHEultima modifica: 2009-06-09T11:57:06+02:00da gianni.pardo
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