IL CANE APPESTATO DELLA CONSULTA – 1

 


L’art.138

Le motivazioni della Corte Costituzionale nella sentenza sul cosiddetto “Lodo Alfano” (da ora in poi denominato LA) sono state pubblicate e la sintesi che ne fanno i giornali è sufficiente per commentarle.

Poiché si tratta di argomentazioni necessariamente ampie, saranno esposte in più puntate.

Uno dei principali motivi del rigetto è che il provvedimento andava adottato col procedimento previsto dall’art.138 della Costituzione, in quanto – appunto – si trattava di una “revisione della Costituzione”. Come è evidente, questo motivo di annullamento, è indipendente dal contenuto del provvedimento e vale per qualunque provvedimento di “revisione della Costituzione” adottato dalle Camere senza seguire le procedure previste dall’art.138. Se un giudice di pace condannasse un cittadino per omicidio, la Cassazione non andrebbe a guardare i motivi della condanna: casserebbe la sentenza per la nullità radicale determinata dall’incompetenza del giudice per quel reato. Se dunque per la Corte Costituzionale esisteva il motivo adottato per il rigetto del LA, esso avrebbe dovuto costituire l’unica e pregnante motivazione che ne assorbe e supera ogni altra, precludendo e rendendo inutile l’esame della materia stessa del provvedimento.

Ma questo motivo pregiudiziale, se esisteva ora, valeva anche per il cosiddetto “Lodo Schifani” (LS). E poiché a suo tempo non fu sollevato, si pone il problema della sua evidenza e della sua rilevanza logico-cronologica.

L’incompetenza va dichiara nella fase iniziale del giudizio perché essa è, appunto, pre-giudiziale: un Tribunale che, apprestandosi a giudicare, si accorgesse che il reato è di competenza della Corte d’Assise, dovrebbe precipitarsi a dichiarare la propria incompetenza, perché altrimenti il giudizio sarebbe nullo. Con grave danno per l’accusato e per la stessa amministrazione della giustizia.

Tuttavia può avvenire che una questione pregiudiziale – a pena di nullità – non sia stata rilevata dal primo giudice e la si rilevi in appello: nessuno scandalo. Si adottano i provvedimenti conseguenti e perfino, come insegnò a suo tempo il giudice Corrado Carnevale, a termini di codice di diritto processuale penale si annulla l’intero procedimento. Ma la Corte Costituzione non ha un grado di appello e l’unico caso ipotizzabile è quello in esame: cioè quello di un doppio giudizio sull’identico problema. In questo caso qualunque giudice non può decentemente decidere in modo difforme, perché squalificherebbe se stesso: o avrebbe pesantemente sbagliato prima o avrebbe pesantemente sbagliato poi. E dal punto di vista soggettivo o sarebbe stato in buona fede, e dunque poco competente, o in mala fede e dunque scorretto.

Nel caso che qui interessa, la Corte Costituzionale rigettò il LS per motivi diversi dal fatto che esso costituisse una modifica della Costituzione: si inoltrò anzi nei dettagli, indicando i motivi di incostituzionalità e suggerendo implicitamente delle correzioni. Infatti se si dice che una norma è incostituzionale per i motivi uno, due e tre, e poi quei motivi sono eliminati, la dichiarazione d’incostituzionalità (per motivi nuovi e diversi) da parte dello stesso giudice fa pensare alla favola di Fedro quando il lupo, vistosi fare un’obiezione invincibile (“Non ti posso sporcare l’acqua perché tu stai a monte”), trova un’altra ragione per mangiare l’agnello.

La motivazione fondata sull’art.138 sarebbe stata ragionevole se fosse stata adottata sin dal primo momento, già per il LS: adottata dopo, soprattutto da parte dello stesso organo, notoriamente composto con criteri prevalentemente politici e con giudici di cui si conosce l’orientamento, dà adito al sospetto – che si amerebbe poter rigettare – che si tratti dell’applicazione del noto proverbio francese per cui “chi vuole annegare il proprio cane dice che è appestato”.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it

22 ottobre 2009

P.S. Si accettano correzioni dai giuristi.



 

IL CANE APPESTATO DELLA CONSULTA – 1ultima modifica: 2009-10-22T17:09:00+02:00da gianni.pardo
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6 pensieri su “IL CANE APPESTATO DELLA CONSULTA – 1

  1. Caro Giuseppe,
    lei è un passionale. Infatti ha scritto una letterona (in calce all’articolo sui “respingimenti”) un po’ scucita e un po’ sentimentale.
    “Stando alle sue argomentazioni io non dovrei aiutare una persona che sta morendo dissanguata per strada perchè altrimenti dovrei aiutare tutte le persone nella stessa condizione”. Lei ha il dovere di aiutare tutte le persone in quelle condizioni. Diversamente commetterebbe il reato di omissione di soccorso. Che c’entra col nostro discorso sull’immigrazione? E forse che la nostra marina ha omesso il soccorso in mare?
    “é vietato respingere o espellere persone verso un paese in cui ci siano rischi per la sua incolumità?” Giusto. Le persone che sono sul territorio italiano, ecc., non possono essere respinte ecc. Ma devono già essere sul territorio italiano. Nel caso del Mediterraneo si tratta di persone che cercano di entrare illegalmente in Italia. Si ha certo il diritto di impedire la commissione di un reato. A Ceuta e Melilla gli spagnoli hanno letteralmente sparato a chi cercava di superare la recinzione, senza chiedere loro se chiedevano asilo politico.
    “Nelle sue parole sembra dire addirittura che se ci sono le prostitute è colpa dell’immigrazione clandestina”. Io non ho detto una simile sciocchezza. È il mestiere più antico del mondo. Anche in Italia.
    “penso che lei sappia che il 90 per cento degli stupri avvengono in famiglia”: e che diamine c’entra?
    I clandestini a volte delinquono perché non trovano nessun altro modo per sopravvivere, dice lei. E penso sia vero. Ma se è così, bisognerebbe non avere clandestini: non trova?
    “io,dato che probabilmente nel paese d’origine avrei sofferto la fame, sarei partito in qualche modo verso un paese ricco(per modo di dire) e avrei cercato di stabilizzarmi lì”. Ma perché mai quel Paese avrebbe dovuto essere contento di accoglierla? E chi le dice che l’avrebbe fatto? Se non mi piace casa mia posso andare nella villa del vicino e dirgli: sa, casa mia è brutta. Da oggi vivo qui? A me Londra negò il permesso di fare il lavapiatti, tanti anni fa, solo perché ero entrato nel Paese neanche come clandestino, come turista.
    “Se mi fosse data la possibilità di vivere regolarmente in quel paese e far crescere lì i miei figli mi impegnerei ad integrarmi nel miglior modo possibile e cercheri di rispettare le leggi di quel paese per aver riconosciuto tutti i diritti per me e per i miei figli”. Bellissimo. Mi preoccupano quelli che non la pensano così, e magari assassinano la figlia perché è fidanzata con un italiano e, Dio non voglia, va anche a letto con lui.
    “Lei sa benissimo che le leggi in vigore oggi in Italia ostacolano in modo enorme la realizzazione di un simile progetto migratorio”. L’Italia abbaia ma non morde. Diversamente non avremmo tanti clandestini.
    Io sarei per una maggiore severità per impedire l’ingresso dei clandestini e per un più efficace tentativo di assimilare gli immigrati. Islamici esclusi.
    Su questo punto ho pochi dubbi, visti gli esiti dell’immigrazione islamica in Francia e in Inghilterra, dove sono stati accolti nel migliore dei modi, a volte disponendo della cittadinanza prima ancora di mettere piede sul suolo di quei Paesi. E tuttavia non si sono integrati, salvo eccezioni. Per le quali mi piange il cuore, ma purtroppo a volte si paga per colpa del gruppo cui si appartiene.

  2. Gentilissimo Gianni,
    purtroppo non ho molto tempo per controbattere in maniera ampia e documentata alla sua risposta. Non posso fare a meno, però, di sottolinearle che il reato di ingresso e soggiorno illegale è stato aggiunto nella normativa italiana a metà luglio e quindi prima dei respingimenti in mare di maggio. Quindi “il diritto di impedire la commissione di un reato” non può essere in alcun modo richiamato come giustificazione ai respingimenti in mare. Se poi aggiungiamo che il reato di immigrazione clandestina(ci vorrebbero libri per parlarne) va contro i principi dello stato di diritto in quanto punisce un individuo non tanto per aver compiuto un’azione, ma per trovarsi in una condizione (non avere un documento),come minimo dovrebbero sorgere dubbi nel considerare la sua argomentazione.
    Mi auguro, inoltre, che lei non dica sul serio quando riporta le mie parole e afferma:” “é vietato respingere o espellere persone verso un paese in cui ci siano rischi per la sua incolumità?” Giusto. Le persone che sono sul territorio italiano, ecc., non possono essere respinte ecc. Ma devono già essere sul territorio italiano” e aggiunge che comunque è stato prestato un primo soccorso. Quindi dopo aver salvato una persona la si può mandare a morire nel paese d’origine dove ci sono rischi per la sua incolumità??? A parte che il diritto internazionale di mare obbliga gli stati ad intervenire ANCHE IN ACQUE INTERNAZIONALI in soccorso dei migranti e di “condurli nel porto sicuro più vicino” che si trova a Lampedusa e non in Libia(anche se la Libia fosse più vicina,dato che lì non sono garantiti i diritti fondamentali dell’uomo).
    Le ricordo poi che la Convenzione di Ginevra(ratificata dall’Italia),la normativa europea,la Costituzione italiana e le leggi italiane sull’immigrazione obbligano gli ufficiali di frontiera a ricevere le richieste di asilo dei migranti e a far in modo che sia data loro l’EFFETTIVA possibilità di far valere questo diritto.Gli ufficiali una volta ricevuta la richiesta di asilo non possono respingere i richiedenti.I respingimenti violano totalmente queste norme.
    Allo stesso modo quello che succede nelle città spagnole in Marocco è illegale.
    Il vero problema è che la comunità internazionale non ha a disposizione mezzi efficaci per combattere queste violazioni, in più gli interessi dei singoli stati fanno sì che spesso si taccia su quanto succede.
    Per quanto riguarda la prostituzione e gli stupri semplicemente intendevo dire che anche senza immigrati questi fenomeni ci sarebbero,semplicemente.
    Citandomi lei dice:”I clandestini a volte delinquono perché non trovano nessun altro modo per sopravvivere, dice lei. E penso sia vero. Ma se è così, bisognerebbe non avere clandestini: non trova?” Esatto!!!Ma non avere clandestini per me vuol dire dare a queste persone la possibilità di regolarizzarsi o aiutarli CONCRETAMENTE nei loro paesi. Non vuol dire rimetterli in mano alla Libia dove vengono richiusi in campi di concentramento o,se tutto va bene, portati al confine e lasciati in mezzo al deserto(sul web può trovare numerose inchieste riguardo a come vengono trattati i migranti in Libia).
    Le ricordo che uno stato non ha il diritto di “essere contento” o meno di accogliere determinate categorie di persone, deve farlo!!!Un richiedente asilo(l’asilo politico è solo una forma di asilo),un minore ed altre categorie deboli che piacciano o no devono essere accolte,gli altri possono essere respinti solo dopo che sia stato verificato che non appartengano a tali categorie!!!
    Anche quando parla di case belle e case brutte la inviterei a riflettere:se la mia casa bella e io la costruisco con i soldi tuoi?Esempio: in Congo imprese europee stanno costruendo una delle dighe più grandi al mondo per generare energia elettrica,va bene, il problema è che di quell’energia non resterà neanche un kw in quel paese, tramite reti che attraversano il Sahara quell’energia verrà portata in Europa!Può darsi che l’abitante di quel villaggio che è stato espropriato per fare la diga non vedendosi riconoscere benefici per il suo sacrificio e trovandosi in condizioni di vita peggiori, potrebbe decidere di emigrare verso l’Europa!(scusi la parte passionale)
    Se si vuole parlare di genitori che uccidono i figli(e viceversa) in Italia ce ne sarebbero di cose da dire,preferisco ricordarle, però,solo il caso recente di quel padre di Ascoli Piceno che ha tentato di uccidere la figlia con un cacciavite perchè voleva sposare un albanese. E’ avvenuto una ventina di giorni fa,ma se ne è sentito parlare molto meno dei padri assassini mussulmani(che uccidono per religione,noi per razzismo).
    Infine quando lei dice che ci vorrebbe più severità per impedire l’ingresso dei clandestini mi dà l’impressione che pecchi di superficialità: prima che clandestini questi individui sono persone e come tali vanno trattate.Magari cercando di capire i motivi che li hanno spinti a fare scelte così drastiche ed evitando di osservarli dall’esterno senza mettersi nei loro panni.
    ATTENZIONE chi scrive è convinto che il tema immigrazione non sia un tema semplice con soluzioni facili.Ed è proprio per questo che mi preme sottolineare come spesso ci si riduca a trattare l’argomento in modo superficiale, se pure apparentemente argomentato.
    Caro Gianni penso però che potremmo trovarci d’accordo in merito alle politiche che l’U.E. sta adottando in materia.In particolare avrai notato che a livello comunitario i paesi del mediterraneo vengono praticamente lasciati in mano a se stessi nel gestire i flussi migratori,con risultati disastrosi:
    1 Nell’affrontare la questione immigrazione vengono applicati metodi,almeno per alcuni, discutibili;
    2 tre quattro paesi dell’area mediterranea si trovano a sopportare l’intero peso dei flussi diretti in Europa in cambio solo di fondi e non di aiuti concreti nel gestire le frontiere e nel distribuire su tutto il territorio comunitario queste persone che,a mio parere,necessitano di aiuto.
    Cordiali saluti
    Giuseppe Pasquale

  3. Lei mi fa paura. Risponde così quando non ha tempo? E se l’avesse avuto che cosa m’avrebbe inviato, un trattato in dieci tomi?
    Comunque ne parleremo in un’altra occasione: attualmente, tanto tempo dopo quell’articolo, questa sarebbe solo una discussione fra noi.

  4. Ho, cosa imprevista, il tempo per risponderle. Ma la discussione non andrà oltre questa replica, dal mio lato.
    “il reato di ingresso e soggiorno illegale è stato aggiunto nella normativa italiana a metà luglio”. Il reato è stato aggiunto dopo (soprattutto quello di soggiorno), ma l’ingresso non attraverso i porti di frontiera è sempre stato illecito. Diversamente gli Stati non erigerebbero palizzate e muri, non metterebbero filo spinato ecc. Ricorda “La Grande Fuga”, con Steve McQueen, quando cercava d’entrare in Svizzera?
    I respingimenti in mare “prevengono” un illecito e, accompagnando i malcapitati ai porti di partenza impediscono che muoiano in mare durante una traversata per la quale non sono attrezzati.
    “il reato di immigrazione clandestina(ci vorrebbero libri per parlarne) va contro i principi dello stato di diritto in quanto punisce un individuo non tanto per aver compiuto un’azione, ma per trovarsi in una condizione (non avere un documento),come minimo dovrebbero sorgere dubbi nel considerare la sua argomentazione”. Allora il divieto di soggiorno per i mafiosi va contro lo stato di diritto? Un evaso viene arrestato e punito per la sua condizione di evaso, non per avere varcato la porta del carcere (o per avere saltato il muro 🙂 ).
    “Quindi dopo aver salvato una persona la si può mandare a morire nel paese d’origine dove ci sono rischi per la sua incolumità???” Sì. Uno Stato non è una compagnia di S.Vincenzo.
    “A parte che il diritto internazionale di mare obbliga gli stati ad intervenire ANCHE IN ACQUE INTERNAZIONALI in soccorso dei migranti” – sfonda una porta aperta – e di “condurli nel porto sicuro più vicino” che si trova a Lampedusa e non in Libia(anche se la Libia fosse più vicina,dato che lì non sono garantiti i diritti fondamentali dell’uomo)”. Strana teoria, questa, che contrasta comunque con il suo diritto internazionale. Non aveva parlato del porto più vicino?
    Le richieste di asilo vanno presentate in Italia alle autorità italiane. Amen.
    “Allo stesso modo quello che succede nelle città spagnole in Marocco è illegale”. Accidenti, la Cassazione Internazionale, che si chiama Giuseppe, ha condannato un intero Paese. Fra l’altro “illegale” significa contro le leggi. E se le leggi spagnole dicono di sparare a chi cerca di scavalcare la recinzione come la mettiamo? Ora lei mi dirà che non è morale e siamo daccapo.
    “Ma non avere clandestini per me vuol dire dare a queste persone la possibilità di regolarizzarsi o aiutarli”. Sì, ma una volta che siano entrate nel nostro Paese in modo legale.
    “Non vuol dire rimetterli in mano alla Libia dove vengono richiusi in campi di concentramento o,se tutto va bene, portati al confine e lasciati in mezzo al deserto(sul web può trovare numerose inchieste riguardo a come vengono trattati i migranti in Libia)”. La Libia presiede la commissione dell’Onu per i diritti umani. Possibile che l’Onu per voi sia un’autorità solo quando vi conviene? Per me non vale nulla, ma per voi!
    “Le ricordo che uno stato non ha il diritto di “essere contento” o meno di accogliere determinate categorie di persone, deve farlo!!!” Lei asserisce che gli Stati hanno doveri morali, a me non risulta. Sono fermo a Machiavelli e al diritto positivo.
    “Un richiedente asilo(l’asilo politico è solo una forma di asilo),un minore ed altre categorie deboli che piacciano o no devono essere accolte,gli altri possono essere respinti solo dopo che sia stato verificato che non appartengano a tali categorie!!!” Predicazione morale, da privato cittadino. Qual è l’altra forma di asilo, oltre quello politico? (Lo chiedo sinceramente, non ironicamente).
    “Anche quando parla di case belle e case brutte la inviterei a riflettere:se la mia casa bella e io la costruisco con i soldi tuoi?” A questo non rispondo per non avvelenare la conversazione.
    Una sola nota: lei ha forti spinte morali, che le fanno onore, ma sbaglia nel considerarle un dovere, giuridico per giunta, dello Stato.

  5. Gentilissimo gianni,
    le mie forti spinte morali mi trattengono dal pronunciarmi su i dubbi che ho sulle fonti su cui lei basa i suoi ragionamenti.
    rispondo in modo rapido e disordinato
    Così senza ironia le dico che quando uno stato firma un trattato e lo ratifica questo è “legge”,giuridicamente parlando. Ciò vuol dire che se l’italia e la spagna hanno firmato la convenzione di ginevra(la libia no!) se non la rispettano sono fuori dalla legge e se hanno leggi che vanno contro le convenzioni che hanno ratificato le devono cambiare(si chiama gerarchia delle fonti).
    a proposito della convenzione di ginevra chiarisco sull’asilo. Ormai quando si parla di asilo politico si intende asilo. L’asilo può essere concesso anche a causa di persecuzioni dovute ad opinioni politiche, ma nella maggior parte dei casi è concesso a causa di persecuzioni “per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale”cito la convenzione.
    Le ricordo che il reato è necessariamente un illecito, ma un illecito non è necessariamente un reato.
    l’esempio su chi evade dal carcere non l’ho capito, io penso che la maggior parte degli evasi per essere evasi hanno prima commesso qualche reato,la maggior parte dei clandestini prima di entrare in italia hanno prima sofferto la fame.
    di certo non è paragonabile la condizione del mafioso con quella del clandestino. per essere clandestino basta che una volta che se ti scade il permesso di soggiorno non riesci a rinnovarlo perchè non riesci a trovare un altro lavoro(anche se hai una casa, i figli che vanno a scuola e sei integrato bene),parecchi italiani sarebbero clandestini se queste leggi si applicassero anche a noi.Per essere mafioso non basta perdere il lavoro…anche se poi questo può portare alla malavita.
    Mi dispiace davvero constatare che una persona che scrive articoli su articoli non riesca a distinguere cosa è diritto e cosa è morale:
    Secondo le convenzioni che l’italia ha firmato e ratificato(quindi secondo le nostre leggi),secondo il diritto comunitario e secondo le leggi approvate dal nostro parlamento NON SI PUò RESPINGERE, ESPELLERE O ESTRADARE un individuo verso un paese in cui rischia la propria incolumità(cioè rischia la morte,torture e trattamenti degradanti), altro che compagnia di s.vincenzo e opere pie!!!
    “le categorie deboli devono essere protette”
    caro gianni la mia bella “Predicazione morale, da privato cittadino” da privato cittadino la può ritrovare in tutte le creme nelle nostri fonti del diritto, dalla costituzione, alle leggi ordinarie,alle leggi regionale, alle ciroclari, al diritto comunitario e a quello europeo!!!!
    forse se ne ricorderà se un giorno diventerà anziano e avrà bisogno di assistenza(anche quella è una categoria debole).
    Caro gianni con il mio spirito passionale le chiedo di sforzarsi di approfondire gli argomenti prima di scrivere che uno Stato può essere contento o meno di ricevere persone nel suo territorio e che l’obbligo di rispettare le convenzioni che ha firmato è una questione morale.
    Come le chiedo più in generale di provare a mettersi nei panni altrui perchè le ripeto: SE SIAMO QUI E ORA NON è UN MERITO, E FORTUNA!!!
    LA FORTUNA DI CUI PARLAVA TANTO MACHIAVELLI…che aiuta gli audaci dopo che hanno ereditato un trono…
    Sì carissimo lei è rimasto proprio a machiavelli(che io nn disprezzo affatto): un principato deve assoldare come mercenari i propri contadini per difendere le proprie terre e le proprie donne…dico questo per ricordarle che niccolò viveva in un periodo storico in cui la globalizzazione era andare alla fiera del paesino affianco. Quando a genova nel 2001 la polizia ha tritato di mazzate quelle persone che sfilavano pacificamente contro la globalizzazione e lontano dai blak blok(nn so cm si scrive) nessuno ha detto che la globalizzazione, questa globalizzazione, è uno schifo. Oggi ci troviamo solo di fronte alla nostra guerra tra poveri!!!poveri italiani contro poveri stranieri.
    e nessuno si chiede mai perchè un operaio italiano non va in Cina e l’imprenditore italiano sì????????????????????????????
    PROVI A CHIEDERLO A CHI LEGGE I SUOI ARTICOLI.
    è stato un piacere battere e ribattere con lei.
    giuseppe

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