PIU’ BELLA CHE INTELLIGENTE


A proposito delle famose parole di Silvio Berlusconi rivolte a Maria Rosaria Bindi, “lei è sempre più bella che intelligente”, un amico si pone parecchi problemi e chiede soprattutto due cose: se la frase sia un’offesa e se, essendo un’offesa, sia tale nei confronti di chiunque o sia specificamente un’offesa “contro le donne”.

Chi esamina freddamente una battuta dimostra che non l’ha capita. Se si dice che le squadre dei boy scout sono composte da “quindici bambini vestiti da cretini guidati da un cretino vestito da bambino” è obbligatorio ridere, non discutere seriamente se tutti i boy scout sono cretini o se lo sono tutte le loro guide. Delle parole del Cavaliere dunque o si sorride (e la Bindi poteva rispondere: “Sei bello tu!”) o si dice, puramente e semplicemente, che è stata una battuta stupida e offensiva. Non c’è altro.

Questa sarebbe la conclusione ragionevole se “Repubblica” e l’intera sinistra non avessero fatto di questa frase un caso nazionale: con raccolte di firme di protesta, con migliaia di donne che si sono dette offese in quanto donne, ecc. E allora, se gli altri parlano seriamente di una simile bazzecola, si è obbligati a fare altrettanto. Del resto lo stesso amico che scrive da Yokohama fa delle osservazioni che possono essere o no condivise ma certo non sono assurde[1].

Riprendiamo tutto da capo. Rosy Bindi è certamente una donna intelligente più della media e non è nemmeno brutta: è trasandata, ma molti uomini lo sono (incluso lo scrivente) senza che nessuno li critichi per questo.

Quella frase è un insulto? Certamente sì. È come se si dicesse: è brutta ed è ancor più stupida di quanto sia brutta.  V’è la circostanza attenuante della connotazione umoristica ma la frase rimane un insulto perché intende esserlo e questo punto va chiarito. Se si chiede ad un nano: “È vero che voi nani avete un vostro club, a New York?” non c’è nessun insulto. “Nano” non è un insulto. Se viceversa gli si dicesse: “Ma tu, povero nano, che vuoi capire di politica?” “nano” sarebbe un insulto perché implicherebbe un’inferiorità intellettuale dei nani.

Secondo problema: offende tutte le donne? Certamente no. Questa è una stupidaggine e basta. Se dico ad un amico avvocato: “Si vede proprio che ti piace cavillare!” dico qualcosa di sgradevole a lui, non a tutti gli avvocati, anche se “cavillare” è un verbo nato nelle aule di giustizia. Se nella frase incriminata c’è qualcosa contro le donne, non è colpa di Berlusconi ma, come vedremo, dell’intera società. Donne incluse.

La cosa veramente allarmante è il senso che sta dietro quelle parole: ad una donna non si perdona la bruttezza. E che non gliela perdonino gli uomini, per quanto sia stupido, è comprensibile: inconsciamente essi interpretano la bellezza come la promessa di una prole bella e numerosa. Ma, è inutile negarlo, non gliela perdonano neanche le donne. Perfino per loro in una donna l’intelligenza è solo un rimedio. La toppa per uno strappo che rimane comunque irrimediabile. Per le favole di Perrault e dei fratelli Grimm la mancanza della bellezza può essere compensata solo da virtù e qualità straordinarie: ma prima della fine una fata rende bella la protagonista e tutto rientra nell’ordine. Tutti i santi giorni la televisione ci mette sotto gli occhi belle ragazze snelle, attraenti e curatissime e nessuno chiede se siano anche colte o intelligenti. Sono belle e tanto basta.

L’intelligenza, quando c’è, sembra la vendetta delle zitelle. Per questo le migliaia di firmatarie di “Repubblica” dovrebbero offendersi non tanto per la frase inaccettabile di Berlusconi, quanto per il fatto che ancora oggi, malgrado il progresso, malgrado l’uguaglianza, malgrado il femminismo, se un tizio si sposa, loro stesse adottano il punto di vista maschile e si chiedono vicendevolmente: “E lei com’è? Bella?” Nessuna chiede “E lei com’è? Laureata?”

Nella nostra società la bellezza è la prima cosa che si cerca: negarlo è ipocrisia. Le donne, prima di accusare gli uomini di guardarle come oggetti, dovrebbero modificare la loro stessa mentalità: è preoccupante che una donna bella e giovane non abbia mai complessi nei confronti di una donna erudita o intelligentissima. La realtà è che, se le firmatarie di Repubblica sfilassero per la strada, forse nessuna di loro avrebbe i capelli grigi di Rosy Bindi.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it

25 ottobre 2009




[1]

Gentilissimo professore,

Senta volevo chiederle una cosa tecnica riguardo la frase “lei e’

sempre piu’ bella che intelligente”, portata alla ribalta dai soliti

starnazzatori.

Se non ha nulla di meglio da fare, puo’ darmi il suo parere su questo

: secondo lei dal punto di vista logico linguistico e’ una offesa alla

“donna” Bindi? Io ho il dubbio che non lo sia perche’ prima di tutto

per fare una offesa ad una “donna” con una frase, si deve offendere la

sua femminilita’. Se si offende altro non e’ piu’ una offesa alla

donna, ma una offesa e basta, una offesa alla persona. Credo che in

termini grossolani per fare una offesa “ad una donna” bisogna

intendere che sia brutta, o sbaglio ?

Insomma se io dico a una donna “lei e’ una cretina!”, mica devono

entrare in campo le femministe ? Sto offendendo le donne in generale ?

Per offendere le donne in generale, devo fare dei riferimenti negativi

a questioni relative al sesso  della persona con cui sono arrabbiato

(una donna).

La frase di Berlusconi pone un paragone fra la bellezza e

l’intelligenza. La bellezza non viene messa in dubbio, infatti dice

“lei e’ sempre piu’ bella che intelligente.”

Io faccio il ragionamento : se la frase “tu sei sempre il solito

furbastro”, va da intendersi in senso temporale, allora e’ equivalente

a “la tua furberia rimane inalterata nel tempo”. Se ho ragione, allora

Berlusconi dice solo che l’intelligenza della bindi sta diminuendo. Mi

sembra un modo strano di offendere la bellezza di qualcuno.

Perche’ tutte le donne insorgono ?

Certo si potrebbe fare il ragionamento: 1) la Bindi e’ chiaramente

Brutta 2) la frase di Berlusconi pone l’intelligenza della Bindi al di

sotto della sua bellezza 3) ergo la Bindi non e’ intelligente.

Ma chi fa questo ragionamento giudica brutta la Bindi a priori e le

donne contestando la frase di berlusconi come offesa alla femminilita’

o alle donne si contraddicono, perche’ in generale ammetterebbero il

fatto che sia palese la bruttezza della Bindi, e ammetterebbero anche

che Berlusconi volesse dimostrare che la Bindi diventa sempre meno

intelligente. Il che non e’ un insulto alle donne. È palese che la

Bindi e’ brutta, allora dove sta l’offesa.

Probabilmente Berlusconi non voleva affermare che la Bindi e’ brutta,

ma voleva fare notare che non e’ intelligente, e la sua intelligenza

sta peggiorando nel tempo. Percio’ ha detto lei “e’ sempre piu’ bella

che intelligente” La questione a me sembra asessuale, quindi non si

capisce l’insorgere delle donne.

Comunque una  frase come “lei e’ sempre piu’ elegante che

intelligente” e’ piuttosto difficile da analizzare, se anche lei ha le

“elucubrazioni da domenica mattina” come me, mi faccia sapere un

parere.

In ogni caso auguri e a rileggerla presto,

Ruggero Micheletto

Yokohama, Giappone



 

PIU’ BELLA CHE INTELLIGENTEultima modifica: 2009-10-29T08:44:00+01:00da gianni.pardo
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