NO-BUONSENSO DAY

La manifestazione del 5 dicembre è stata salutata da molti squilli di tromba e da molti applausi. Essa ha costituito – dicono – una novità. In passato, come nota Luca Ricolfi sulla “Stampa”, l’azione politica è stata organizzata intorno a un nome, un’idea o un partito. Si citano a tal proposito “Wojtyla e la gioventù cattolica (2000), Cofferati e il popolo della sinistra (2002), Pezzotta e il family day (2007), Grillo e il vaffa-day (2007)”. Stavolta invece niente. L’Idv, sponsor economico della manifestazione, non ha nemmeno mandato un rappresentante ad arringare la folla e gli stessi partecipanti sono stati invitati non da un partito, ufficialmente, ma dal passa-parola, da internet, da Facebook. Per questo “la Repubblica” ha “sobriamente” (come riferisce Galli della Loggia) celebrato «la rivoluzione viola», «l’ingresso ufficiale della politica nell’era di in¬ternet », «un miracolo ita¬liano », «un giorno che ha cambiato la storia» e «la fi¬ne della secon¬da repubblica». In realtà, se è lecito dissentire, la manifestazione potrebbe rappresentare la campana a morto della sinistra politica.
Ricolfi sbaglia quando definisce la manifestazione priva di un nocciolo distintivo, di un personaggio eponimo o di una linea politica. Il personaggio intorno al quale coagulare la partecipazione emotiva c’è stato eccome: solo che si è trattato ancora e sempre di Berlusconi. La tesi degli intervenuti è stata proposta in negativo e si è riassunta nel più banale e superficiale antiberlusconismo. Probabilmente a una persona intelligente come l’editorialista della “Stampa” non è neppure venuto in mente che come linea politica si potesse proporre un “NO” maiuscolo: cioè il nulla, il vuoto. Eppure è stata questa la posizione negativa esplicitamente confessata:  No B-Day. Coloro che sfilavano avevano una sola cosa, da dire: “Siamo contro Berlusconi”. E valeva la pena di strapazzarsi a gridarlo? In Italia c’è almeno un trenta per cento di votanti che preferirebbe vedere Berlusconi lasciare la politica: lo dicono le elezioni.
Per la sinistra la folla di piazza San Giovanni è stata nociva: ha dimostrato che non ha idee. Se sa esprimere soltanto la sua ostilità al Primo Ministro, la sua proposta è inesistente. Il Pd per giunta è riuscito nel capolavoro di non avere una linea chiara: malgrado le parole del Segretario, non ha saputo se associarsi o dissociarsi. Ha evidenziato ancora una volta quanto sia ambiguo e ondivago. Per sua fortuna non è l’unica formazione ad avere questi problemi. La manifestazione si è voluta ecumenica, e come tutta la sinistra l’ha accettata: e questa è la prova che il male la riguarda tutta. Se Berlusconi sparisse non saprebbe più che dire: “Abbasso il cancro?” “Abbasso il maltempo?” Quali proposte farebbe, quando il Grande Ostacolo non ci fosse più?
Ma questa non è una novità. La piazza del 5 dicembre è una riprova che da molti anni la sinistra si è limitata a due cose: odiare Berlusconi e chiedere il potere per sé. L’amo nudo: “Voglio questo e non offro niente in cambio”. Persino quando è stata al governo ha passato il tempo a stramaledire il Cavaliere ed ha finito col non realizzare niente di memorabile. Ha lasciato solo il ricordo di un fisco nemico dei cittadini. E il risultato s’è visto.
In questa occasione Bersani non ha colpe. Ha fatto il debole tentativo di tenere il Pd lontano da un’iniziativa insignificante, negativa ed esclusivamente nel segno dello zero. Forse avrebbe dovuto gridare che la politica vera non è pura protesta od opposizionismo, come la chiama Galli Della Loggia; non vive di urla e schiamazzi: è proposta, è linea politica, è programma di governo. Purtroppo, è stato lasciato solo ed anzi è stato subito scavalcato dagli estremisti del suo stesso partito, come la Presidente Rosy Bindi o l’ex Segretario Dario Franceschini. Costoro hanno voluto dimostrare in piazza di non essere inferiori a nessuno, quanto ad antiberlusconismo ed incompetenza politica.
Che Dio abbia pietà della sinistra.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
7 dicembre 2009

NO-BUONSENSO DAYultima modifica: 2009-12-08T10:02:14+01:00da gianni.pardo
Reposta per primo quest’articolo