DL ALFANO: UN ASSURDO GIURIDICO?

Il governo ha varato il promesso decreto per evitare la scarcerazione per decorrenza dei termini dei detenuti di molti processi di mafia in seguito alla decisione della Cassazione che stabilisce la competenza della Corte d’Assise e non dei Tribunali. Con quella sentenza infatti i processi dovrebbero ripartire da zero.
Ho già espresso in tempo non sospetto le mie perplessità al riguardo (http://pardonuovo.myblog.it/archive/2010/02/06/mafiosi-in-liberta.html) ed ora posso confermarle sulla base delle scarne notizie che dà la Stampa di Torino. Il provvedimento sarebbe “una norma transitoria, per attribuire, per i processi in corso, ai Tribunali la competenza a giudicare reati di mafia”.
L’art.2, quarto comma, del codice penale prevede che: “Se la legge del tempo in cui fu commesso il reato e le posteriori sono diverse, si applica quella le cui disposizioni sono più favorevoli al reo, salvo che sia stata pronunciata sentenza irrevocabile”. E i mafiosi troveranno più favorevole la competenza della Corte d’Assise, che di fatto li farà scarcerare.
Ripetiamo: il Parlamento può benissimo modificare le norme processuali riguardo ad un dato reato e queste norme riguarderanno tutti i reati commessi DOPO quella modificazione. Ma per quelli commessi PRIMA della modificazione gli imputati hanno il diritto, ai sensi del citato articolo 2, di scegliere fra la vecchia e la nuova norma. Checché abbia deciso il governo o il Parlamento, salvo abolire l’articolo due, rinunciando ad una norma a favore dell’accusato che è tanto antica da avere un nome latino: “favor rei”.
Per il momento, prevedo un diluvio di ricorsi, col risultato possibile che non solo i mafiosi siano scarcerati ma che, in totale, i loro reati vadano in prescrizione. Prosit. E a nulla serve che il ministro Alfano dica che non la legge era sbagliata, ma l’interpretazione che ne ha dato la Cassazione. In primo luogo perché chi comanda è la Cassazione e in secondo luogo perché la Cassazione non ha affatto sbagliato. Si è limitata a far di conto.
Questa è quasi una richiesta di aiuto: chiedo a chiunque abbia avuto la pazienza di leggere queste righe e ne capisca più di me di dirmi dove mi sbaglio.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
10 febbraio 2010

DL ALFANO: UN ASSURDO GIURIDICO?ultima modifica: 2010-02-10T19:45:57+01:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “DL ALFANO: UN ASSURDO GIURIDICO?

  1. # chiedo a chiunque abbia avuto la pazienza di leggere queste righe e ne capisca più di me di dirmi dove mi sbaglio.

    purtroppo (per le conseguenze disastrose da Lei ricordate) non si sbaglia.
    questa circostanza sfortunata che dimostra quanto la “disattenzione” nella rigorosa formulazione degli articoli di legge possa avere conseguenze “legalmente ineccepibili” ma del tutto indesiderate, dovrebbe spingere alla riflessione i nostri “legislatori” e, in un contesto (deleterio) di permanente conflitto politico-giudiziario, evitare che la “fretta” di varare alcune leggi “tampone” o di “garanzia” politica produca a sua volta analoghe storture con prevedibili (se l’esperienza contasse qualcosa) future analoghe conseguenze

  2. oude, un momento. Il Parlamento ha fatto la legge riguardante i reati e le pene. Poi, chi dovesse essere il giudice compente avrebbero dovuto saperlo i magistrati: iura novit curia, nessuno deve insegnare diritto ai magistrati, i magistrati lo conoscono già.
    Solo che questa volta – vogliamo dire così? – si sono distratti.
    Ripeto: la colpa è dei magistrati. La colpa dei parlamentari è di non essersene accorti. Ma iura novit curia, la curia, non il Parlamento.

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