NEMO ULTRA CREPIDAM

Se il Papa parla di religione cattolica quello che dice non è contestabile: dal 1870, quando parla ex cathedra, è infallibile. Il dogma non si estende certo ad ogni dichiarazione del Papa e tuttavia anche in questo caso è giusto avere rispetto per le sue parole. Bisogna evitare manifestazioni di scetticismo o ancor peggio di sarcasmo: il Papa non si rivolge ai miscredenti e non pretende di essere applaudito da loro.
Tutto cambia se il Papa esprime delle opinioni in campi diversi dalla religione cattolica. Qui le sue opinioni valgono quanto quelle degli altri e, anche a volerle ritenere più autorevoli di quelle di un qualunque intellettuale, rimangono criticabili. Se il Papa dicesse che “non si arriverà mai alla fusione nucleare”, gli scienziati sorriderebbero: può darsi che effettivamente non ci si arrivi, ma dire “mai” è antiscientifico.
Le opinioni del Papa non sono rivestite di particolare autorità in campo politico: sia perché non di sua competenza, sia perché le affermazioni dei leader sono influenzate dalla loro posizione nella vita pubblica. Se sulla situazione economica uno di loro si dichiara estremamente pessimista, e un altro estremamente ottimista, può darsi semplicemente che il primo appartenga alla minoranza e il secondo alla maggioranza. Dunque il Papa va capito, se affronta grandissimi problemi da un punto di vista per così dire metafisico, e li risolve con appelli alla Divina Provvidenza o alla buona volontà degli uomini migliori. Se invece prende posizione distinguendo chi ha ragione e chi ha torto, i buoni dai cattivi, le vittime dagli aggressori, allora si perde ogni timore reverenziale e si è autorizzati a dare sulla voce anche ad un illustre vegliardo come Benedetto XVI.
Le parole che oggi si ritrovano su tutti i giornali (1) non sono precisamente del Papa. Sono, per così dire, da lui avallate: si trovano nell’Instrumentum Laboris, il documento elaborato dagli stessi vescovi dell’area (importante, questo) in vista del Sinodo per il Medio Oriente. Eccole:  “Da decenni, la mancata risoluzione del conflitto israelo-palestinese, il non rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani, e l’egoismo delle grandi potenze hanno destabilizzato l’equilibrio della regione e imposto alle popolazioni una violenza che rischia di gettarle nella disperazione”. C’è da esser lieti che queste frasi non siano state scritte di suo pugno da Ratzinger: contengono infatti goffaggini e falsità degne della propaganda palestinese.
Il conflitto israelo-palestinese è irrisolto da decenni: ma perché dimenticare chi gli ha dato inizio? E a proposito di “non rispetto del diritto internazionale”, chi è che ha aggredito lo Stato vicino? Israele – appena nato da una decisione dell’Onu – o giordani, egiziani, ecc., in violazione di quella stessa decisione dell’Onu? E perché dimenticare chi ha avuto l’iniziativa delle guerre successive? Quando il documento accenna ai “diritti umani”, di quali diritti sta parlando? Dove sono scritti? E comunque fa parte dei diritti umani inviare attentatori suicidi in un Paese vicino, allo scopo di fare quante più vittime innocenti è possibile? La domanda è interessante perché questo Israele non l’ha mai fatto, mentre i palestinesi l’hanno fatto talmente a lungo da provocare la costruzione di una recinzione intorno ad Israele. E ancora: chi ha imposto alle popolazioni “una violenza che rischia di gettarle nella disperazione”? Se Israele volesse, potrebbe non imporre la disperazione, ai palestinesi, ma la morte. E invece chiede solo di essere lasciata in pace, di non subire attacchi terroristici o guerre di sterminio.
Poi ci sono le affermazioni secondo cui l’occupazione israeliana è «un’ingiustizia politica imposta ai palestinesi», e il conflitto israelo-palestinese è il «focolaio principale» dei vari conflitti mediorientali. Una falsità dopo l’altra. L’occupazione israeliana ha solo lo scopo di evitare che dal territorio ex-giordano partano azioni di guerra contro Israele, come è avvenuto in passato e come Hamas promette di fare in futuro. Non è un'”ingiustizia politica” imposta ai palestinesi, è una “necessità militare” ed anche “un costo economico” imposto ad Israele. Se solo gli arabi lasciassero in pace gli israeliani, questi ultimi non chiederebbero nulla di meglio che di andarsene dai Territori. E invece s’è visto: non appena hanno lasciato Gaza, i palestinesi ne hanno approfittato per sparare razzi contro Israele. E c’è voluta l’operazione Piombo Fuso per farli smettere.
Infine il conflitto israelo-palestinese non è affatto il focolaio dei conflitti medio-orientali: è solo uno sfogo per la frustrazione degli arabi. Il classico “nemico esterno” per indurre a distogliere gli occhi dai problemi locali.
Francamente, Ratzinger è persona troppo intelligente per dire cose del genere. C’è solo da pensare che quelle affermazioni gli servano politicamente.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
7 giugno 2010
(1) http://www.corriere.it/esteri/10_giugno_06/papa-cipro_3943b908-7142-11df-82e2-00144f02aabe.shtml

NEMO ULTRA CREPIDAMultima modifica: 2010-06-07T16:47:54+02:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “NEMO ULTRA CREPIDAM

  1. Impeccabile. Purtroppo lei è uno dei pochi, pochissimi che ha il coraggio e l’intelligenza di scrivere queste cose. Qualsiasi persona dotata di minimo buonsenso e non accecata da ideologie o idiozie non può che essere del tutto d’accordo.

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