SOSPETTI MONEGASCHI


Per quanto riguarda l’ormai famoso appartamento di Montecarlo poche cose sono certe. Sappiamo, per concorde ammissione di tutti, che è stato venduto ad un prezzo corrispondente ad un quarto o ad un quinto del suo valore e noi stessi abbiamo scritto che per ottenere di più sarebbe bastato mettere il cartello “si vende”. Certo è pure che la casa ora è locata a Giancarlo Tulliani.
Il mistero è rimasto completo su chi si celi dietro la fantomatica società off-shore acquirente. “Il Giornale” ne ha fornito solo il nome e l’inquietante data di costituzione. Inquietante perché precedente il rogito solo di una quarantina di giorni. Ma dalle coincidenze non si può dedurre una certezza. Non si sa chi sia il vero compratore e non si sa come mai questo compratore abbia locato l’appartamento, per una pigione rimasta anch’essa misteriosa, proprio a Giancarlo Tulliani.
Antonio Di Pietro, come sempre diretto fino alla brutalità, ha detto che il compratore è “italianissimo”. Qualcun altro ha pure detto che chi sia è “evidente”, ma non è andato oltre. In questa sede si faranno dunque due ipotesi. Una esattamente in linea con la versione di Fini e dei Tulliani, una puramente fantastica.
Per la prima ipotesi, An tiene sfitto e chiuso un appartamento. Giancarlo Tulliani trova un compratore che offre trecentomila euro, An reputa l’offerta vantaggiosa e vende. Il compratore – che vuole rimanere ignoto – loca la casa a Giancarlo Tulliani. Il Presidente della Camera apprende tutto ciò, con sorpresa e disappunto, dalla sua compagna. Amen.
La seconda ipotesi è soltanto un gioco intellettuale ma suona molto diversa. An ha un appartamento che fa gola a Giancarlo Tulliani. An potrebbe locarglielo al prezzo corrente, ma non vuole che in giro si dica che Fini favorisce il quasi cognato. A questo punto, per nascondere qualcosa che – purché la pigione fosse di livello adeguato – sarebbe stato lecito, ci si imbarca in un inghippo infernale.
Per non apparire implicata, An costituisce una società off-shore la quale, fittiziamente, compra da An (se stessa) l’appartamento. Poi la società off-shore rivende l’appartamento ad una seconda società off-shore (un ulteriore alias di An) e tutto ciò spiegherebbe perché il prezzo sia stato così basso. Che fossero trecento euro o tre milioni di euro, non importava: se An svendeva, svendeva a se stessa. Una volta che essa non ha più avuto niente a che vedere con l’appartamento, e nessuno scandalo era possibile – c’erano già stati ben due cambi di proprietà! – la seconda società off-shore ha locato l’appartamento a Tulliani. E forse anche la pigione è simbolica: ciò spiegherebbe perché non si sia voluto esibire il contratto di locazione.
La costituzione delle società off-shore per simulare l’acquisto potrebbe avere avuto un’ulteriore finalità. Nel Principato, se si aliena la casa, si paga una tassa del 9%. Se invece si vende ad una società, non si paga nulla. Dunque non si è voluto vendere ad un “uomo di paglia”, perché si sarebbero dovuti pagare 27.000 €. Così si rischia però una doppia evasione fiscale: per non avere pagato il 9% (visto che di fatto si vendeva ad un privato) e per non averlo pagato sul valore vero della casa.
Visto che si gioca con le ipotesi, nulla impedisce di farne una ancora peggiore. L’italianissimo compratore potrebbe essere lo stesso Giancarlo Tulliani. In questo caso il prezzo sarebbe stato effettivamente di trecentomila euro (la truffa aggravata a danno di An ipotizzata dalla Procura di Roma) e il Tulliani potrebbe essere l’unico proprietario della società off-shore acquirente. Egli non potrebbe esibire nessun contratto di locazione per l’eccellente motivo che starebbe abitando in casa propria.
Sono ipotesi puramente fantastiche ma spiegano molti misteri, purtroppo con risultati allarmanti. È dunque comprensibile che da tante parti si preferisca vederle smentite: e per questo si chiedono chiarimenti. Gli italiani sono come quel marito che ha molte ragioni per temere l’infedeltà della moglie ma l’implora di fugare tutti i dubbi: non chiede niente di meglio che di crederle e dirle che l’ama come prima. Se Fini, come speriamo, può dimostrare che si è giocato con ipotesi calunniose, lo dimostri. Farà un favore a se stesso ed a noi. Non chiediamo niente di meglio.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
14 agosto 2010

SOSPETTI MONEGASCHIultima modifica: 2010-08-14T09:40:07+02:00da gianni.pardo
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Un pensiero su “SOSPETTI MONEGASCHI

  1. Se sono vere le fatture e le testimonianze dal negozio di arredamenti pubblicate oggi dal Giornale, perche’ mai Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani avrebbero dovuto sbattersi tanto per prendersi cura minuziosamente dell’arredamento della casa di Montecarlo, persino con trattative e discussioni sul prezzo degli elettrodomestici ? Perche’ Giancarlo e’ interdetto o non ha abbastanza buon gusto e ha bisogno di ben due babysitter?
    Eh no, caro Pardo, qui spunta fuori un’ipotesi ancora peggiore di quella che lei considera gia’ la peggiore.

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