LA MANOVRA DI MONTI È SBAGLIATA

Le cosiddette “manovre” e le cosiddette “stangate” potrebbero essere un rimedio peggiore del male. Se la soluzione dei problemi italiani fosse l’aumento della pressione fiscale, basterebbe raddoppiarla una volta per tutte. Purtroppo non è così.

La pressione fiscale è la somma di imposte dirette e indirette che l’insieme dei cittadini paga ogni anno, in relazione percentuale col prodotto interno lordo. Oggi siamo al 43% o più e questo significa che gli italiani in un anno producono 100 di ricchezza e lo Stato si appropria il 43% o più di quella ricchezza. Se anche così fosse insufficiente, invece di fare manovre si potrebbe portare la pressione al doppio: all’86%. Raddoppiando il gettito e incassando dunque l’erario il doppio, i mercati sarebbero rassicurarti sulla solvibilità dell’Italia e si potrebbe perfino cominciare ad azzerare il debito pubblico. C’è solo un inconveniente: a partire da certi livelli, più si aumenta la pressione fiscale meno incassa lo Stato. 

Con una pressione fiscale assurda moltissime attività produttive si fermerebbero e invece di versare, per ipotesi, il 40% del loro reddito, non verserebbero niente. Inoltre molti direbbero: “Io non pago. Se mi pescano, chiudo. Ma, tanto, avrei chiuso comunque”. E l’erario ancora una volta non incasserebbe nulla. Insomma è una legge economica: a partire da un certo livello, aumentando l’imposta, il suo gettito cala invece di salire. E certo non sarà la condanna morale degli evasori che lo farà aumentare. 

È inutile che ci si lamenti, come fa Sergio Rizzo, del fatto che dal 1981 a oggi l’evasione fiscale si sia quintuplicata(1). Non è che gli italiani fossero contribuenti onesti prima e ora siano diventati più infedeli: è solo successo che, aumentando la pressione fiscale, sia aumentata la convenienza del rischio. Nessuno, per scendere in strada, salta dal balcone. Ma se la casa brucia, il rischio maggiore è quello di essere arrostiti: e allora si salta. Nello stesso modo, la scelta fra pagare o non pagare le tasse è una normale scelta economica. La convenienza dell’evasione è direttamente proporzionale all’ammontare che si dovrebbe pagare e inversamente proporzionale alla probabilità di essere scoperti. 

Se l’evasione è aumentata, come dice Rizzo, è segno che lo Stato ha spinto i cittadini ad accettare alti rischi. Oppure che non sa riscuotere tasse e imposte. Oppure un mix di ambedue le cose. Comunque sia, in questi casi una persona di buon senso da un lato abbassa le aliquote, dall’altro impone solo quei tributi che è capace di esigere. Se si limita a rincarare le aliquote, da un lato tramortisce chi paga, dall’altro favorisce chi decide di non pagare.

Nella congiuntura italiana tutto questo significa che i provvedimenti “suggeriti dall’Europa”, e accettati come “compiti a casa” da Monti, sono sbagliati. L’aumento della pressione fiscale, in un’economia che ormai è in recessione, è sicuramente un errore. Un robusto donatore di sangue può essere generoso, ma fare un salasso a un anemico corrisponde ad ucciderlo. Abbiamo avuto troppe “manovre”. Ci sarà un momento in cui, per quanto forte lo si strizzi, il limone non lascerà cadere neanche una goccia.

Lo Stato dovrebbe tagliare le spese e diminuire le tasse, e invece si va nella direzione opposta. Giustamente Angelo Panebianco, sul Corriere della Sera(2), ha osservato che Monti ha commesso un errore, precipitandosi ad incrementare la pressione fiscale e rinviando i provvedimenti in favore del rilancio: ciò, a parere di chi conosca bene l’Italia, significa che non li adotterà mai. Avrebbe dovuto liberalizzare molte attività, rilanciare l’edilizia eliminando ogni forma di equo canone locativo (è equo solo quello determinato dal mercato), riformare drasticamente le leggi sul lavoro, e fare tutto questo per prima cosa, subito, perché se già sarebbe stato difficile farlo passare durante la luna di miele dei primi giorni, è impossibile che glielo lascino passare in seguito. 

Alla fine si è attanagliati dal dubbio: ma possibile che queste cose sembrino cose chiare ed evidenti al lettore di giornali, mentre coloro che guidano gli Stati agiscono diversamente? Che siano solo sciocchezze, quelle che precedono? 

Ma non vorremmo che poi i fatti ci dessero ragione.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it, www.DailyBlog.it

14 dicembre 2011

1) Sergio Rizzo, L’evasione fiscale è quintuplicata: http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=183MLQ

2) Angelo Panebianco, il Secondo Tempo http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=17WPDQ

 
LA MANOVRA DI MONTI È SBAGLIATAultima modifica: 2011-12-14T10:07:30+01:00da gianni.pardo
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6 pensieri su “LA MANOVRA DI MONTI È SBAGLIATA

  1. Qualcuno fa notare che per una evasione che in trent’anni quintuplica, c’è una pressione fiscale che decuplica. Ergo: il cittadino non fa in tempo ad evadere che lo Stato lo vessa comunque a ritmo doppio. Sorta di equilibrio fiscale preventivo, potremmo dire.
    Quel venditore di libri fa ovviamente il proprio gioco, ma dovrebbe fornire il panorama completo o il lettore rischia di sommare rabbia a confusione.
    Per il resto, caro Pardo, siamo al solito concordi. Non vedo futuro roseo nel medio termine a seguito d’estorsioni statali così manifeste.

  2. A proposito di … evasori parassiti … ne manca uno!
    Essendo di mezza età piuttosto avanzata, e tre figlie, decido di sistemare alcune faccende di famiglia. 1) vedovo da 43 anni vivo in una modestissima casa di proprietà della mia defunta moglie. In accordo con le sorelle la riscatta una figlia, il notaio chiede i documenti di rito e … la successione (fortunatamente) risulta pagata ma … non risultano gli eredi. Taglio: 180,00 euro e rettifichiamo. 2) Tre figlie tutte nate in ospedale civile locale … una volta sono nate nella mia città natale, altra volta in altro paese che non so neanche dove si trovi. Paghiamo e rettifichiamo. 3)In un condominio di 16 box ne acquisto uno (16 mt.2.)per unirlo all’appartamento … tutti e 16 sono intestati al n. 1. Esibizione atti notarili regolarmente registrati … rettifichiamo e paghiamo.
    FINALE COL BOTTO.
    Sono stato uno dei primissimi ad avere la macchina sequestrata in garage per un pagamento di 50.000 lire negli anni 80. Contestato con circa sei reclami presentati tramite sindacato. Costo della pratica un milione di lire con relativa bile.
    Dopo circa 5 o 6 anni (siamo all’euro)mi arriva un rimborso di circa 300,00 euro per – pagamento non dovuto – privo di qualsiasi altra indicazione. Due giorni a rigirarmi il foglio per capire quale potesse essere il – pagamento non dovuto – Mi viene sott’occhio un numerino piccolo piccolo, messo in un angolino … mi si accende la famosa lampada (di Topolino?), rintraccio la pratica del sequestro e … sorpresa … i numeri coincidevano!
    Taglio, altrimenti l’articolo lo scrivo io dato che in quaranta anni di attività di inasempienze ne potrei elencare almeno il doppio.
    Grazie per l’ospitalità

  3. Monti ha ragione ma sbaglia.
    Ha ragine quando dice: ma se eravate capaci anche voi di farla così com’è, la manovra,perchè non l’avete fatta? Perchè qualcuno disse che la manovra di Berlusconi poteva anche essere presentabile, ma non lo era chi la presentava.
    Non mi faccio operare da Veronesi (scongiuri)perchè non mi piacciono le sue cravatte. Demenziale
    Monti sbsglia quando convoca i partiti per gli aggiustamenti.
    Ci avete chiamati per non sporcarvi le mani, la nostra ricetta è questa. Prendere o lasciare!
    Tutto il resto è – teologia – ad uso e consumo dei media.
    Saluti

  4. Ha ragione, avevo invertito nome cognome.Però ora sono anch’io quasi nella stessa situazione, è la rerza volta che mando questo messaggio che lei regolarmente non riceve

  5. È semplicemente avvenuto che lei ha inviato i commenti fra le 18 e il mattino, quando i commenti rimangono “in attesa” ed io ho dimenticato di metterli on line.
    Comunque non è questione di nome e cognome prima o dopo, a me non è riuscito di utilizzare la sua e-mail, che pure mi appariva ben chiara (e semplice).
    Acqua passata.

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