IL PROGRAMMA DI RENZI PER NATALE

Sarà per forza d’abitudine, ma quando si è italiani da molti, molti decenni, alla fine si vuol bene a questo Paese e gli si augura il meglio. Anche se attualmente si è ridotti ad augurargli soltanto di non perire. Ecco perché, ad ogni segnale di novità, alziamo la testa, chiedendoci: “Cambierà qualcosa?”
Stavolta, in materia di novità, è il turno di Renzi. “Ora o mai più”, dice; “il Pd ha ora la maggioranza per fare le cose”. “Per me ci sono delle cose da fare subito: legge elettorale, risparmio di un miliardo dei costi della politica, riforme e interventi per il lavoro”. Tutto qui. Sono parole testuali, dette nel programma “Piazza Pulita”. È questo che Renzi chiama “fare le cose”. E allora la testa possiamo riabbassarla.
Già la premessa è sbagliata, perché questo governo non ha “la maggioranza per fare le cose”. È infatti sostenuto da una maggioranza puramente parlamentare che non corrisponde alla maggioranza nel Paese, avendo contro Forza Italia e il M5S. Politicamente la situazione è identica al momento in cui Bersani cercava di formare un governo. Dunque “le cose” o il Pd le fa in accordo con la pattuglia di Alfano, o non può farle. Saranno pochi, avranno una base piccolissima, nel Paese, ma hanno la golden share: volgarmente un totale potere di ricatto, se pure condizionato dalla loro stessa sopravvivenza. E poi le famose “cose” sono insignificanti. Vediamole ad una ad una.
La nuova legge elettorale, che tanta saliva fa sprecare ai politici e che lui mette al primo posto, non cambierà la drammatica situazione economica dell’Italia. Dunque ci lascia tutti freddi. E comunque essa è uno scoglio non perché sia difficile cambiarla – infatti non è una norma costituzionale e basta un voto in Parlamento – ma perché, trattandosi di una “regola del gioco”, si vorrebbe che fosse sottoscritta da tutti gli interessati. E fino ad ora essi sono stati d’accordo solo sul fatto di litigare. In concreto, ognuno tira la coperta dal proprio lato. Mentre i piccoli partiti vorrebbero avere peso in un’eventuale coalizione, con la proporzionale, i grandi partiti vorrebbero col premio di maggioranza il massimo potere per governare e resistere agli attacchi di tutti gli altri. Infine molto dipende dal previsto esito elettorale. Ognuno si chiede: cambiando questa legge, in questa o quella direzione, farò un favore un me stesso o all’avversario? Per il premio di maggioranza fa un’enorme differenza essere i primi o i secondi. E se infine si adotta la proporzionale, si adotta l’ingovernabilità della Prima Repubblica. Anche se, a dire il vero, non è che poi la Seconda abbia governato gran che.
Ma Renzi non si limita al modo di eleggere i parlamentari e va coraggiosamente sul concreto: risparmio di un miliardo sui costi della politica. Grande soddisfazione in tutte le botteghe di barbiere d’Italia. Con un miliardo si potrebbe ripianare un duemillesimo scarso del debito pubblico. Oppure distribuire una tantum sedici euro a testa agli italiani. Renzi si rende conto delle proporzioni dei nostri problemi o fa finta di non conoscerle? C’è o ci fa?
Poi egli parla ancora di “riforme e interventi sul lavoro”. E qui veramente non è più robetta. Sappiamo tutti che uno dei motivi della stasi e infine della depressione è il fatto che in Italia è fin troppo difficile, quasi impossibile fare impresa. Sappiamo tutti che l’erario ha cercato in tutti i modi di convincere le persone attive che, se guadagnano qualcosa, lo Stato farà di tutto per appropriarselo. Dunque cambiando questa condizione si potrebbe attuare una svolta nella vita economica italiana. Renzi in questo campo ha le idee dell’Europa e dei liberali in generale? Personalmente giureremmo di no: e quand’anche le avesse, siamo sicuri che non coinciderebbero con quelle della Camusso e del suo partito. Parlare così, astrattamente, di riforme e interventi sul lavoro, è come parlare di “mettere rimedio ai problemi”, “rilanciare l’economia”, “intravedere la fine della crisi”. Insomma “vedere la luce in fondo al tunnel” come l’hanno vista tante volte, rendendosi ridicoli, Monti e Letta. È questa la grande novità?
Forse avremmo udito qualcosa di veramente sorprendente se Renzi avesse detto: “Se sarò nominato segretario del Pd, confesso che né io né il mio partito potremo mettere rimedio all’attuale situazione”. Ma per dire ciò Renzi avrebbe dovuto avere un coraggio che si limita a recitare.
Naturalmente, per onestà bisogna riconoscere che un altro non potrebbe dire nulla di meglio di ciò che dice lui: chiunque si brucerebbe politicamente. Ma a noi elettori rimane il dovere di sorridere di questi ingenui imbrogli.
Renzi è soltanto un giovanotto ambizioso, non il Salvatore dell’Italia.
Gianni Pardo, pardonuovo.myblog.it
3 dicembre 2013

IL PROGRAMMA DI RENZI PER NATALEultima modifica: 2013-12-04T08:18:10+01:00da gianni.pardo
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