L’ITALIA PIU’ FORTE DELLA RUSSIA

Ci sono dati che probabilmente sarebbe facile trovare e che tuttavia in molti non abbiamo presenti. Leggo in un articolo sul Corriere della Sera(1), che “l’economia russa è più piccola di quella italiana di circa il 30% e ha entrate fiscali ancora minori in proporzione”. E rimango veramente colpito. Evidentemente siamo tutti impressionati dall’estensione della Federazione Russa e forse ciò falsa i nostri parametri. In realtà l’estensione non corrisponde né alla ricchezza né alla potenza. Chi avrebbe risposto senza esitazione che la nostra scalcagnata Italia è economicamente più forte della Russia del 30%? Se “l’argent fait la guerre” (la guerra si fa coi soldi), – e dunque alla “potenza economica” dovrebbe corrispondere la “potenza militare”- l’Italia dovrebbe essere più forte della Russia. Come va che nel mondo la Russia è uno dei Grandi”, mentre l’Italia è soltanto un Paese pieno di opere d’arte?
Una prima risposta la dà la geografia. L’Italia ha le Alpi, la Russia non ha frontiere naturali. E il nostro Paese, dopo le invasioni barbariche, ha comparativamente subito meno invasioni della Russia. Fra l’altro le nostre sono state così poco terribili che in qualche caso le abbiamo sollecitate noi, si pensi a Carlo VIII e Francesco I. E infatti in Italia prevale lo scetticismo, riguardo alla possibilità che si sia costretti a difendersi. Viceversa lo stato d’animo prevalente in Russia è la paura dei vicini. Le lunghe dominazioni che i russi hanno subito, per esempio da parte dei Tatari-Mongoli, fino a Ivan il Terribile, hanno lasciato un pessimo ricordo.
La coscienza del pericolo ha avuto come effetto la necessità di avere un forte esercito e tuttavia questo non è bastato. L’eterna tendenza di Mosca è stata quella di inglobare quanti più Stati-cuscinetto potesse, per spingere il più lontano possibile il punto di partenza del nuovo aggressore. Né la spedizione di Napoleone fu di natura da farle cambiare opinione.
Più vicino a noi, nel Ventesimo Secolo si sono avute la disastrosa Prima Guerra Mondiale e la guerra russo-finlandese per il possesso della Carelia, che dimostrò sia la sua avidità, sia la sua sostanziale debolezza, di fronte a un avversario eroico ma militarmente microscopico. Così si comprende l’entusiasmo con cui Stalin accettò il patto Ribbentrop-Molotov con cui inghiottiva mezza Polonia senza sparare un colpo. E quando poi la grande paura fu passata e Hitler fu sconfitto, Stalin ne approfittò per annettersi in un solo boccone gli Stati baltici e per conquistare, di fatto, tutti gli Stati dell’Est europeo. Fino a portare la frontiera dell’Unione Sovietica sull’Elba, nel cuore della Germania. Dopo tutto ciò, è comprensibile che tutti abbiamo visto la Russia come un Orso enorme e l’Italia sconfitta e umiliata come un coniglio o peggio.
Se ripensiamo alle dimensioni economiche della Russia, possiamo rimanere stupiti. Come può un Paese povero e spaventato comportarsi come una grande potenza? Una prima risposta la dà la nota battuta inglese: “If it looks like a duck, swims like a duck…” diciamolo in italiano: “Se sembra un’anatra, nuota come un’anatra e starnazza come un’anatra, allora probabilmente è un’anatra”.
Ma la risposta seria è ancora nella geografia. La Russia è talmente estesa che la natura del territorio mal si concilia con una vera democrazia. E infatti, dagli zar ai comunisti, le cose non sono certo migliorate. E stiamo già parlando di secoli. Oggi alla democrazia si è arrivati ma i russi percepiscono ancora che, per loro, è meglio affidarsi ad un uomo forte e risoluto. Un uomo come Vladìmir Putin che in Italia sarebbe accusato di essere un dittatore e in Francia di “bonapartismo”, ma il cui successo in Russia è costante, perché corrisponde esattamente ai bisogni del Paese.
Quando un governo è forte, può tenere meno conto del benessere economico dei propri cittadini – i quali del resto sono da secoli abituati ad obbedire – e permettersi grandi spese militari per sostenere una politica di grande potenza. Cosa che in Italia troveremmo assurda. Ma il risultato è che la Russia mette in riga la Georgia con i carri armati, invade una parte dell’Ucraina, si annette la Crimea, senza che nessuno osi protestare, se non blandamente, con delle sanzioni. Addirittura Mosca pretende di dettare agli americani quali armi, e dove, la Nato possa tenere in Europa.
La Russia si considera una grande potenza, agisce da grande potenza ed è considerata una grande potenza. Forse senza nemmeno esserlo. Ma dove non arriva la sua economia arriva la sua risolutezza.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com

25 agosto 2018
(1) Federico Fubini, sul Corriere: http://cercanotizie3.mimesi.com/Cercanotizie3/popuparticle?art=393529083_20180824_14004&section=view
Invito gli amici ad usare come indirizzo standard giannipardo1@gmail.com. Grazie.

L’ITALIA PIU’ FORTE DELLA RUSSIAultima modifica: 2018-08-26T08:07:07+02:00da gianni.pardo
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5 pensieri su “L’ITALIA PIU’ FORTE DELLA RUSSIA

  1. Da più di una fonte mi si fa notare che il pil della Russia potrebbe essere largamente superiore a quello dell’Italia (del 50%, mi dice per esempio un amico bene informato). Non ne sarei stupito. E infatti proprio per questo ho citato la fonte del dato contenuto nel mio articolo. Ovviamente dell’articolo rimane valido ciò che è compatibile con l’eventuale pil russo maggiore di quello italiano. Che è poi – credo – la maggior parte.
    G.P.

  2. Leggo un bel po’ di inesattezze nel suo post.
    “L’economia russa è più piccola di quella italiana di circa il 30% e ha entrate fiscali ancora minori in proporzione”.

    Peccato che Lei abbia dimenticato di tenere da conto il debito pubblico russo che è del 15%. Il tutto mentre magnifichiamo la virtuosità della Germania col suo 70%.
    Per cui sì, se consideriamo il solo PIL, quello italiano è superiore a quello russo. Ma ritenere di essere più ricchi solo per questo è come dire che io guadagno 40.000 euro al mese e quindi sono più ricco di chi ne guadagna 10.000. Sì. Ma al tempo stesso io ho 4 milioni euro di debiti mentre chi ne guadagna 10.000.
    Ma come? Proprio Lei che ogni giorno che Dio manda in terra, ci ricorda in continuazione (e a giusta ragione) quanto sia sciocco fare debiti?

    “Ma la risposta seria è ancora nella geografia. La Russia è talmente estesa che la natura del territorio mal si concilia con una vera democrazia. E infatti, dagli zar ai comunisti, le cose non sono certo migliorate. E stiamo già parlando di secoli. Oggi alla democrazia si è arrivati ma i russi percepiscono ancora che, per loro, è meglio affidarsi ad un uomo forte e risoluto”.

    E vorrei ben vedere. La democrazia occidentale in Russia c’è stata durante il periodo Yeltsin. I russi hanno detto “Mai più”, dal momento che la Russia stava per essere distrutta.

    “Un uomo come Vladìmir Putin che in Italia sarebbe accusato di essere un dittatore e in Francia di “bonapartismo”, ma il cui successo in Russia è costante, perché corrisponde esattamente ai bisogni del Paese”.

    Maddeché? Non so in Francia ma oggi Putin in Italia se si presentasse alle elezioni, stravincerebbe.
    Putin in Russia è popolare perché ha decuplicato il reddito pro capite russo e li ha salvati dalla distruzione.
    Ed è amato da un numero sempre crescente di italiani, di greci, di serbi, di tedeschi, di gente che è uscita malconcia da una crisi che invece ha visto la Russia totalmente immune.

    “Ma il risultato è che la Russia mette in riga la Georgia con i carri armati, invade una parte dell’Ucraina, si annette la Crimea, senza che nessuno osi protestare, se non blandamente, con delle sanzioni”.

    Non c’è stata nessuna invasione.
    Esiste un trattato tra la Russia e le ex-repubbliche sovietiche che legittima la Russia ad intervenire in quei territori ove venisse considerata in pericolo quella parte di popolazione russofona.
    In Crimea c’è stato un referendum che ha visto la vittoria, scontata, di coloro che volevano la riannessione della Crimea alla Russia.
    Lei conosce la Crimea? No.
    Io sì. E posso dirle con cognizione di causa che l’est ucraino vuole tornare con i russi.
    Anzi quelli del Donbass si arrabbiano perché Putin non vuole in questo momento inasprire il confronto con gli americani. Di che stiamo parlando?

    “Addirittura Mosca pretende di dettare agli americani quali armi, e dove, la Nato possa tenere in Europa”.

    Ha una vaga idea di quante basi NATO ci siano nel mondo? Migliaia.
    Di basi russe ce ne sono massimo un paio.
    E lei mi viene a dire che Mosca pretende di dettare agli americani qualcosa?
    Ma fa sul serio?

    Senza offese, ma quando parla di Russia mostra di saperne davvero poco.

  3. Leggo un bel po’ di inesattezze nel suo post.
    “L’economia russa è più piccola di quella italiana di circa il 30% e ha entrate fiscali ancora minori in proporzione”.

    Peccato che Lei abbia dimenticato di tenere da conto il debito pubblico russo che è del 15%. Il tutto mentre magnifichiamo la virtuosità della Germania col suo 70%.
    Per cui sì, se consideriamo il solo PIL, quello italiano è superiore a quello russo. Ma ritenere di essere più ricchi solo per questo è come dire che io guadagno 40.000 euro al mese e quindi sono più ricco di chi ne guadagna 10.000. Sì. Ma al tempo stesso io ho 4 milioni euro di debiti mentre chi ne guadagna 10.000 di debiti ne ha 10.000. Chi è più ricco?
    Ma come? Proprio Lei che ogni giorno che Dio manda in terra, ci ricorda in continuazione (e a giusta ragione) quanto sia sciocco fare debiti?

    “Ma la risposta seria è ancora nella geografia. La Russia è talmente estesa che la natura del territorio mal si concilia con una vera democrazia. E infatti, dagli zar ai comunisti, le cose non sono certo migliorate. E stiamo già parlando di secoli. Oggi alla democrazia si è arrivati ma i russi percepiscono ancora che, per loro, è meglio affidarsi ad un uomo forte e risoluto”.

    E vorrei ben vedere. La democrazia occidentale in Russia c’è stata durante il periodo Yeltsin. I russi hanno detto “Mai più”, dal momento che la Russia stava per essere distrutta.

    “Un uomo come Vladìmir Putin che in Italia sarebbe accusato di essere un dittatore e in Francia di “bonapartismo”, ma il cui successo in Russia è costante, perché corrisponde esattamente ai bisogni del Paese”.

    Maddeché? Non so in Francia ma oggi Putin in Italia se si presentasse alle elezioni, stravincerebbe.
    Putin in Russia è popolare perché ha decuplicato il reddito pro capite russo e li ha salvati dalla distruzione.
    Ed è amato da un numero sempre crescente di italiani, di greci, di serbi, di tedeschi, di gente che è uscita malconcia da una crisi che invece ha visto la Russia totalmente immune.

    “Ma il risultato è che la Russia mette in riga la Georgia con i carri armati, invade una parte dell’Ucraina, si annette la Crimea, senza che nessuno osi protestare, se non blandamente, con delle sanzioni”.

    Non c’è stata nessuna invasione.
    Esiste un trattato tra la Russia e le ex-repubbliche sovietiche che legittima la Russia ad intervenire in quei territori ove venisse considerata in pericolo quella parte di popolazione russofona.
    In Crimea c’è stato un referendum che ha visto la vittoria, scontata, di coloro che volevano la riannessione della Crimea alla Russia.
    Lei conosce la Crimea? No.
    Io sì. E posso dirle con cognizione di causa che l’est ucraino vuole tornare con i russi.
    Anzi quelli del Donbass si arrabbiano perché Putin non vuole in questo momento inasprire il confronto con gli americani. Di che stiamo parlando?

    “Addirittura Mosca pretende di dettare agli americani quali armi, e dove, la Nato possa tenere in Europa”.

    Ha una vaga idea di quante basi NATO ci siano nel mondo? Migliaia.
    Di basi russe ce ne sono massimo un paio.
    E lei mi viene a dire che Mosca pretende di dettare agli americani qualcosa?
    Ma fa sul serio?

    Senza offese, ma quando parla di Russia mostra di saperne davvero poco.

  4. 1 Il titolo dell’articolo è evidentemente una provocazione. Caso mai dice in che rapporto potrebbero essere i due Paesi, non in che rapporto sono.
    2 La prima frase tra virgolette è di Fubini, non mia.
    3 Che c’entra il pil col debito? Misuriamo il debito (nominatore) in base al pil (denominatore) ma nulla impedisce che il denominatore sia grande o piccolo.
    4 Sul momento ci ci si chiedeva se l’Occidente, e in particolare l’America, avrebbero tollerato quell’invasione russa in Georgia.
    5 Quello che pensa(va) la popolazione in Crimea e in Donbass non ha importanza. L’irredentismo, nella storia, è una causa di guerra, non una fonte di diritto. Per mezzo secolo più o meno gli Stati Baltici sono stati parte della Russia senza nessun titolo giuridico, salvo il fatto che Stalin li aveva invasi.
    6 Le basi americane in Europa sono liberamente accettate dagli Stati europei, fra cui l’Italia. Sbaglio o la Russia è un terzo, rispetto agli Stati Uniti e ai loro alleati europei?
    7 Quanto a Putin, personalmente ne ho sempre avuto una grande stima. Ma questo che importa? Io ho soltanto segnalato le critiche italiane e francesi, che di sapprovo. Ma, ancora una volta, questo che cosa importa?
    Cordialmente, G.P.

  5. 3 “Che c’entra il pil col debito? Misuriamo il debito (nominatore) in base al pil (denominatore) ma nulla impedisce che il denominatore sia grande o piccolo”.

    Benissimo, il debito della Russia è del 15%, quello dell’Italia il 132%. Se si scatena una tempesta di borsa (evento probabilissimo) l’Italia finisce col sedere per le terre, alla Russia verrebbe fatto appena il solletico.

    5 “Quello che pensa(va) la popolazione in Crimea e in Donbass non ha importanza”.

    Ma non avrà importanza per chi? Per Lei forse.
    La popolazione della Crimea e del Donbass si sente russa e vede negli ucraini (e nei loro protettori atlantici, a proposito di invadenza russa) degli invasori. Questi sono i fatti.

    “L’irredentismo, nella storia, è una causa di guerra, non una fonte di diritto. Per mezzo secolo più o meno gli Stati Baltici sono stati parte della Russia senza nessun titolo giuridico, salvo il fatto che Stalin li aveva invasi”.

    Peccato che nessuno abbia invaso nessuno.
    Sono i georgiani filorussi (la maggioranza) che hanno reclamato l’intervento dei russi, idem i crimeani, idem i donbassiani.
    In Crimea c’è stato un referendum che ha sancito la vittoria dei filorussi. Vittoria schiacciante.
    Le concedo al massimo di dire che Putin ha appoggiato e finanziato sottobanco i filorussi del Donbass e della Crimea.
    Ma quelle sono, di fatto, terre russe abitate da gente filorussa che non ha mai accettato il primato ucraino.

    6 “Le basi americane in Europa sono liberamente accettate dagli Stati europei, fra cui l’Italia”.

    Posto che sul “liberamente” avrei qualcosa da obiettare, Le farei presente che questo non rileva.
    Lei ha detto che la Russia vuole dare ordini agli americani. Sono falsità che non rendono onore né alla sua intelligenza né alla sua onestà intellettuale.
    E’, anzi, l’esatto contrario. Sono gli Stati Uniti che vogliono dare ordini alla Russia, dire loro come muovere l’esercito e dove mettere le armi.
    E sono gli Stati Uniti che, sobillando attraverso Soros la rivolta in Ucraina (per ammissione dello stesso Soros eh?) hanno violato il patto di non far sfondare la NATO a Est.
    Ha una vaga idea dei temi su cui si esprime?
    Perché sennò a questo punto, tantovale che io dica che Catania è in Lombardia.
    Siamo a quei livelli lì, come inesattezze.

    7. “Quanto a Putin, personalmente ne ho sempre avuto una grande stima”.

    Non deve certo giustificarsi se lo stima o non lo stima. Per la cronaca, non sono un troll russo e non vengo pagato da Putin. Discuto come Lei. Io personalmente, benché io appartenga alla cosiddetta destra radicale, ne ho un giudizio positivo ma ben lontano dall’adorante, acritica adorazione che ne hanno molti che sotto sotto sognerebbero che arrivi lui in Italia, ignorando il disprezzo che lui ha nei confronti dei nazionalisti.
    Giusto per renderle l’idea. In Occidente lo considerano un pericoloso dittatore, un Hitler. Pensi che io lo accuso esattamente del contrario: di essere troppo prudente.
    Putin, se volesse davvero prendersi l’Europa, potrebbe fare una cosa semplicissima: promettere sostegno militare a chiunque decidesse di uscire dalla NATO: troverebbe la fila dietro la porta del Cremlino.
    Finora il massimo che fa è di appoggiare sottobanco qualche think tank controinformativo, poca roba. E comunque niente rispetto ai tanti think tank filoamericani sparsi in giro per l’Europa.

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