POESIA E CAUSALITA’

In che modo il poeta di un popolo primitivo potrebbe descrivere l’inizio di un nuovo giorno? Forse così.
Di notte l’uccellino blu dorme. È sereno perché non vede i pericoli e del resto neanche i predatori vedono lui, perché è avvolto dalle tenebre. Ma quando il riposo è completato, e riapre gli occhi, è invaso dallo scoramento. Il bosco è privo di colori, è pressoché silenzioso, con soltanto qualche stella sperduta a guardare dall’alto. Quello è un mondo al quale non vorrebbe mai appartenere. E allora piange. Ma il suo canto è così bello che sveglia il sole.
Anche il grande astro fino a quel momento ha dormito, ma ora comincia ad alzarsi con la lentezza che dà la sonnolenza e col pensiero della fatica che l’aspetta. Iluminare l’universo non è impresa da poco. Il sole si solleva e a mano a mano il mondo è così contento di rivederlo che s’illumina. L’uccello blu canta più convinto e il suo messaggio d’amore commuove il sole. Così il grande astro, ancora oltre l’orizzonte, rispondendo ai sentimenti del suo piccolo amico, si affretta, e infine un pezzettino del suo grande disco supera la linea dell’orizzonte. Subito la luce trionfa sul buio, il bene sul male, e la gioia sul pianto ormai dimenticato d i quel piccolo uccello blu che col suo canto ha fatto nascere un nuovo giorno. Speriamo che la divinità ce lo conservi a lungo perché, se lui non cantasse, la notte sarebbe eterna e presto sulla Terra non ci sarebbe più vita.
Non possiamo ironizzare sul punto di vista dei primitivi. Tra la causa e gli effetti non sempre la proporzione è chiara. Una polveriera che salta in aria a causa di un fiammifero è
un’immagine simile a quella dell’uccello blu che fa sorgere il sole. La polveriera esplode perché la provocazione della fiammella ha innescato la sua collera devastatrice, il sole sorge per amore.
E poi, nel nostro mondo civilizzato, non ci sono forse milioni di persone che credono all’influenza dei segni zodiacali? A strane influenze della Luna sulla nostra vita e alla possibilità di predire l futuro giocando con delle carte? Da secoli il metodo galileiano cerca di mettere in guardia contro lo scambio tra successione temporale e successione causale, ma il mito e il pregiudizio sono conformi alla natura umana, lo scrupolo scientifico no. E parte perdente.
Perfino quando, con la stolida persistenza dei suoi risultati, la scienza riesce a convincere gli uomini della sua validità, viene spesso fraintesa. La gente non ha ancora capito il suo metodo e, per esempio, continua a chiedere alla medicina i risultati sicuri che non può offrire. Quando dice che il tale cancro uccide non enuncia un dogma, intende che ciò avviene nella stragrande maggioranza dei casi. Ma non alza un sopracciglio se qualcuno guarisce: si limita ad iscrivere il fatto nella sua statistica. E quando qualcuno muore durante un intervento chirurgico banale, mentre i giornali si stracciano le vesti la medicina annota che quel tipo di operazione ha una bassissima percentuale di esiti letali.
In questi giorni abbiamo l’ennesima riprova dell’invincibile contrasto fra scienza e mentalità corrente. Compare un nuovo virus e tutti si stupiscono che gli scienziati non sappiano creare su due piedi un antidoto ed anzi non sappiano niente: né quanto sia contagioso né se l’averlo vinto crei immunità né se sarà debellato dal caldo estivo. Questo li delude molto, come se gli scienziati fossero stati fino ad allora dei millantatori. Non sanno che la scienza si sforza soltanto,(e non sempre con successo) di capire il passato. E quando dice qualcosa riguardo al futuro, in fondo riferisce precedenti esperienze. “Se questo fenomeno sarà simile a quelli che conosciamo, andrà così e cosà”. Se.
Qualcosa di analogo si verifica in economia. Tutti i promotori finanziari invitando i clienti ad investire esibendo grafici con i quali mostrano gli andamenti borsistici precedenti. Ma . quei grafici riguardano ciò che è avvenuto in passato, non ciò avverrà in futuro. Né di meglio fanno i macroeconomisti. Del resto, un filosofo come David Hume, criticando il nesso di causalità, ha dimostrato che noi saltiamo – senza giustificazione logica – dalla costanza di una successione cronologica al legame causale fra due fenomeni.
E poi, come mi diverto a far notare, non conosciamo il perché della catena causale fra i fenomeni più banali. Tutti troviamo naturale che un oggetto, abbandonato a sé stesso, cada per terra, ma nessuno saprebbe spiegare perché. “La forza di gravità”, rispondono tutti, senza accorgersi che così il fatto l’hanno battezzato, non spiegato. A che cosa è dovuta la forza di gravità? In realtà non ci riescono nemmeno le recenti “onde gravitazionali”. Anche perché le onde al massimo “spingono”, non “tirano”. Sappiamo che la forza di gravità “opera” ma non come.
Il primitivo dà una spiegazione assurda del levar del sole, ma c’è qualcuno capace di spiegare perché la Terra gira vorticosamente su sé stessa, e per giunta ad un’incredibile velocità che all’equatore supera quella del suono? Al massimo abbiamo teorie, e una di loro potrebbe essere che insegue il canto dell’uccello blu.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
4 maggio 2020

POESIA E CAUSALITA’ultima modifica: 2020-05-11T09:11:26+02:00da gianni.pardo
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3 pensieri su “POESIA E CAUSALITA’

  1. Ho anche sempre diffidato dei titoli dei quali i promotori finanziari magnificano le performance. Se un titolo è salito molto, questo si riflette sul prezzo che dovrei pagare e quindi, tenuto conto di questa salita di valore, la performance che dovrà ottenere per mantenere il tasso di redditività che mi è stato presentato, sarà ancora maggiore.

  2. Mark Twain, nel lontano Ottocento, ha scritto la seguente massima (più o meno, cito a memoria).
    “Novembre è un mese particolarmente sfortunato per investire in Borsa. Gli altri mesi molto sfortunati sono febbraio, luglio, marzo, gennaio, ottobre, dicembre, aprile, settembre, giugno, maggio e agosto”.,

  3. Io la sapevo cosi quella di Mark Twain: ci sono due casi in cui un uomo non deve investire in Borsa: quando non ha i soldi e quando ha i soldi.

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