LYNN E IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

L’amico Carlo Brumat mi invia cortesemente l’articolo di Matthew Lynn, che inserisco in calce e di cui raccomando la lettura. 
L’articolo è interessante perché, finalmente, affronta di petto l’argomento del debito pubblico eccessivo e in particolare di quello – assolutamente astronomico – dell’Italia. Lynn afferma che l’Italia non potrà mai ripagarlo e prende in considerazione l’ipotesi di “abbuonamento dei debiti”. Ciò non per bontà, ma perché non si potrà fare diversamente, a suo parere. Cita infatti il famoso detto secondo cui chi non è in grado di ripagare alla Banca mille euro ha un problema, ma se il debito che non può ripagare è di un milione di euro, è la Banca che ha un problema. Si chiede dunque se, nel caso dell’eurozona, il problema non sia lo stesso e l’Italia, col suo debito mostruoso, non possa per caso dominare l’intera Europa e piegarla ai suoi interessi.
La tesi è interessante perché non affronta l’argomento dal “dover essere”, cioè dal punto di vista morale, giuridico, finanziario o solidale, ma esclusivamente fattuale. L’Italia, ed anche buona parte di altri Paesi, non è in grado – e non sarà mai in grado – di ripagare il suo debito. Dunque bisogna semplicemente prenderne atto. Ma come finirà?
Lynn ipotizza che del debito pubblico italiano si faccia interamente carico la Banca Centrale Europea, o che i creditori rinuncino puramente e semplicemente ai loro soldi. Sembra una tesi incontrovertibile e tuttavia, a mio sommesso parere, essa è incompleta.
Per seguire il ragionamento di Lynn, facciamo che il 31 gennaio la Bce dichiari che tutto il debito italiano nelle sue mani è condonato. Bene, ma non è che il 31 gennaio finisca il mondo. Dal momento che quella dichiarazione corrisponde sostanzialmente alla dichiarazione di fallimento del Bel Paese – la dichiarazione di fallimento non è che la certificazione solenne dell’insolvenza – dal primo febbraio nessuno farà più credito all’Italia e la Bce dovrà rimborsare, da febbraio e ancora per mezzo secolo (sì, ci sono scadenze cinquantennali) i nostri titoli di Stato in scadenza.
La somma totale, si sa, è di duemilacinquecento miliardi di euro. La bazzecola di 2,500,000,000,000€. Dicono che l’Unione Europea comprenda quattrocento milioni di cittadini. Ciò significherebbe un contributo, per ogni famiglia di quattro persone, di venticinquemila euro. Siamo sicuri che tutti i cittadini vorrebbero/potrebbero sborsare una simile somma?
E, un momento, se all’Italia si permette di non rimborsare un debito enorme, perché i francesi dovrebbero rimborsare quello della Francia e, per la loro quota, quello italiano? Neanche il loro debito è piccolo, dal momento che ha anch’esso superato il prodotto interno lordo. Se un simile vantaggio fosse concesso all’Italia, immediatamente lo reclamerebbero anche la Francia, la Spagna, la Grecia e infine tutti gli altri. Ma se tutti si presentano come debitori insolventi, chi pagherà al loro posto? Perché, oltre loro, non c’è nessuno. Non certo gli Stati Uniti che hanno, in termini assoluti, il più alto debito del mondo. E allora?
Lynn ha ragione, l’Italia non ripagherà mai il suo debito, ma ciò non vuol dire che la scamperà. E questo vale anche per gli altri debitori. È vero, essi potrebbero essere indotti a sostenere l’Italia per paura che si allarmino i mercati, con la conseguenza di un fallimento che si estenderebbe a catena;.ma ciò non vuol dire che essi possano sostenere indefinitamente l’Italia e gli altri Paesi debitori. Come dice il proverbio, si può ingannare qualcuno per tutta la vita, molti per qualche tempo, ma non tutti per tutta la vita. In altri termini, questo salvataggio servirebbe non a risolvere il problema, ma a ritardare il fallimento generale.
Unica contromisura possibile – che io non so suggerire – sarebbe trovare il modo di rendere italiano il problema dell’Italia. E per far questo bisognerebbe intanto escluderla dall’euro. Ma ciò non allarmerebbe i mercati, non farebbe fallire l’Unione Europea, non farebbe fallire il mondo?
L’errore, come dice giustamente Lynn, è stato quello di accettare l’Italia nell’eurozona. Già allora noi avevamo un debito pubblico intorno al pil, e l’Unione richiedeva un massimo di debito del 60% del pil. Infatti ci hanno ammesso perché abbiamo promesso di farlo calare. In Europa, per interesse e per miopia, hanno fatto finta di crederci ed hanno così confermato quell’altro immortale detto inglese: “the fool and his money are soon parted”.
Gianni Pardo giannipardo1@gmail.com
28/11/2020

ITALY NOW OWES SO MUCH MONEY TO THE REST OF THE EUROZONE IT LOOKS ABOUT TO HIJACK THE WHOLE SYSTEM.

Matthew Lynn
27 November 2020, 2:47pm
There is still some debate about who came up with the adage that ‘if you owe the bank $100 that is your problem. If you owe the bank $1 million dollars that is their problem’. It is usually attributed to the oil tycoon J. Paul Getty, which may help explain how he became the richest man of his era. Occasionally, and in a slightly modified form, it is attributed to John Maynard Keynes in his advice to the British cabinet after world war two. And yet in truth, it should probably have been coined by an Italian. Why? Because the country now owes so much money to the rest of the eurozone it looks about to hijack the whole system.
.With Italian debt soaring as it pays for one of the worst outbreaks of Covid-19, on the back of one of the world’s weakest economies, calls are being made for that debt to be ‘forgiven’. Riccardo Fraccaro, the Prime Minister Giuseppe Conte’s closest aide, has started demanding the ‘cancelling of sovereign bonds bought during the pandemic or perpetually extending their maturity’ (which is sort of the same thing, since a debt with a ‘perpetually extended maturity’ is a polite way of saying it is a debt you don’t plan to ever repay). In other words, a huge slice of Italy’s outstanding €2.2 trillion (£1.9
trillion) of debt would simply be magicked away.
When you owe that much money, you can hijack the system. Not surprisingly, that is causing a certain amount of unease among the other countries in the eurozone. The President of the European Central Bank Christine Lagarde has already said it would be illegal under the treaties. The Governor of the Bank of France, Francois Villeroy de
Galhau, described it today as a ‘very dangerous path’, while his Portuguese counter-part Fabio Panetta argued it would have ‘destabilizing consequences’. Well, maybe it would. But what exactly is anyone going to do about it? In truth, the ECB and the eurozone are about to be put in a very difficult place.
Italy already owes vast sums of money, which its shrivelled, shrunken economy, battered by 20 years inside a dysfunctional monetary union, won’t be able to cope with. Of its €2.2 trillions of debt, the third-highest in the world in absolute terms, the majority is now owned either by the ECB, which has bought up virtually every new issue this year, or else by Italian and other eurozone banks.
Cancellation, or the more fudged ‘perpetual maturity’, is the only option left. In effect, Italy is now turning the tables on Germany, and ‘frugals’ within the eurozone. The debt will either have to be taken onto the books of the ECB or else reneged on, (rimangiato) which would collapse the banking system. The Germans will be outraged by that, and so will the Dutch and the Finns, and perhaps too the French. But then again, President Macron may soon be having a quiet word with his central bank governor to point out that France’s debts will soon be the third highest in the world in absolute terms. France isn’t close to Italy when it comes to debt as a percentage of GDP, but as a bigger economy it will soon owe more overall and its debt is far more widely held around the world. So perhaps, from a French perspective, cancellation isn’t such a terrible idea after all.
In truth, when you owe that much money, you can hijack the system, and the debtor can take control. Lord Keynes or J. Paul Getty, if they were around, could have pointed that out to the founders of the eurozone right at the start — but now it looks as if they will have to relearn that lesson for themselves.
Matthew Lynn
Matthew Lynn is a financial columnist and author of ‘Bust: Greece, The Euro and The Sovereign Debt Crisis’ and ‘The Long Depression: The Slump of 2008 to 2031’.

LYNN E IL DEBITO PUBBLICO ITALIANOultima modifica: 2020-11-29T08:59:12+01:00da gianni.pardo
Reposta per primo quest’articolo

4 pensieri su “LYNN E IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

  1. ” C’è una grossa ipocrisia che investe tutte le principali banche centrali del pianeta. Nessuna di esse lo ammette, ma nei fatti ciascuna sta monetizzando il debito dei rispettivi governi da oltre un decennio. Per capirlo, basterebbe leggere i dati dei loro bilanci. Nel 2008, poco prima che fallisse Lehman Brothers e che si scatenasse una potente crisi finanziaria mondiale, gli assets a bilancio della Federal Reserve ammontavano a circa 900 miliardi di dollari, mentre la settimana scorsa risultavano saliti a 7.200 miliardi.In rapporto al PIL USA, sono passati dal 6% al 36%.
    Spesa per interessi compressa dal QE
    La BCE è andata ben oltre, pur essendo partita più tardi con gli stimoli monetari. Chiudeva il 2007 con un bilancio di circa 1.500 miliardi di euro, mentre due settimane fa si era dilatato a 6.833 miliardi. In rapporto al PIL dell’Eurozona, si è passati dal 16% al 62%. Irraggiungibile, per il momento, la Banca del Giappone: con 690 mila miliardi di yen, oggi ha un bilancio che equivale a circa il 125% del PIL nipponico, mentre nel 2007 arrivava a stento al 20%. ”
    https://www.investireoggi.it/economia/la-bce-sta-gia-cancellando-i-debiti-ma-non-puo-ammetterlo/

    Una soluzione ? Un accordo Usa, UE, UK e Giappone che preveda la cancellazione totale o parziale dei titoli acquistati dalle rispettive banche centrali. Se lo fanno tutti e lo fanno simultaneamente, non ci sarà l’effetto stigma per un Paese o per una moneta, né il fuggi fuggi dal dollaro o dall’euro. Per comprare cosa ? Rubli ? Renminbi ?

    P.S: Chi l’avrebbe detto che l’Italia sarebbe stata temuta come una potenza nucleare ? Facciamo più paura noi del rocket man coreano 🙂 .

  2. Sono pressoché ignorante in macro-economia, ma -forse- ho fatto qualche lettura giusta in materia. Da parecchi “esperti” ( o sedicenti tali ) è stato “dimostrato” [ si intende = con severe analisi dei loro bilanci ]
    come le Banche ( praticamente in TUTTO l’Occidente, se non già in tutto il Mondo… ) creino danaro dal nulla : con le semplici scritture contabili. Vedi la storia dei “mutui”, e con buona pace dei tanto strombazzati “accordi-di-Basilea”.
    Ovviamente, di stampare la “Carta-Moneta” ( “SOVRANA” o -scusate- “BASTARDA” che possa essere ) non se ne parla, ma tant’è.
    Quella che “circola” è la famosa “Moneta-Bancaria”, della quale anche gli Stati se ne son fatti delle montagne….di Debito-Pubblico.
    La “Moneta-Bancaria” che pare rappresenti un multiplo della “ricchezza-in-beni-reali” dell’Occidente (ALMENO dell’Occidente…salvo anche altrove).
    Pertanto, teoricamente i “Debiti-Pubblici” -almeno secondo alcuni di quei sedicenti esperti in macro-economia che ho letto- sarebbero sanabili stampando CARTA-MONETA-SOVRANA da parte della Zecca del rispettivo Stato.
    Guarda caso, lo hanno fatto in parecchi (Stati) e nessuno grida al loro fallimento.
    DUNQUE ?

  3. …..forse perchè, come mi disse tempo fa un Console Onorario (del Messico) in Torino, a NESSUNO conviene gridare certe cose. “il miglior tacer mai fu detto…..”

I commenti sono chiusi.