PREVISIONI DEL (CATTIVO) TEMPO

La tentazione di giocare alle previsioni è pressoché irresistibile. Tanto più che, leggendo quelle dei più quotati commentatori, si ricava un senso di confusione e di vertigine. Le variabili sono troppe, e tanto aleatorie, che non si sa che pesci prendere. E naturalmente questo autorizza le chiacchiere da bar. Anche le mie.
È evidente che il Presidente del Consiglio sogna di tornare a Palazzo Chigi, fra qualche giorno, con un “Conte ter”. Ma ho difficoltà a credere a questa soluzione. Il ritorno nella maggioranza da parte di Italia Viva richiederebbe tali complessi negoziati sul programma (probabilmente con massicce modificazioni indigeste per i pentastellati) sullo stile di governo e persino sulle poltrone, che mi pare di impossibile realizzazione. Gli amici di Renzi hanno giocato pesante (nel senso che hanno rinunziato a due ministeri e a un sottosegretariato) e dunque nel momento in cui il loro potere di pressione sarà stato confermato dai fatti, potranno presentare una costosa cambiale . E questa sarà una pillola molto difficile da inghiottire, soprattutto visti i precedenti.
Quanto alla possibilità, per Conte, di trovare una quantità di “responsabili” tale non soltanto da sostituire Iv, ma da assicurare al governo una comoda maggioranza in Senato, lo scetticismo è d’obbligo. Il Primo Ministro, per realizzare questo miracolo, ha avuto molti giorni e non c’è riuscito. Figurarsi ora che Mattarella non gliene concederà altrettanti. Lo stesso gruppo che si è costituito al Senato è sostanzialmente composto dagli stessi che gli hanno votato la fiducia. Un gruppo che non è sufficiente per sostenere un governo solido. Come si è del resto già visto.
Insomma, un osservatore neutrale non riesce a vedere né una maggioranza di sinistra né una maggioranza di centro. Rimangono due ipotesi, la Grande Coalizione (cioè “tutti dentro”) a cominciare da Forza Italia, e il governo tecnico. Le due soluzioni si somigliano molto. La prima, anche se apparentemente caldeggiata da Berlusconi, sarebbe quasi un suicidio, per Forza Italia. Sia perché mai e poi mai lo seguirebbero i Fratelli d’Italia, sia perché la sinistra non accetterebbe mai Salvini. Dunque Forza Italia finirebbe col fare da sola la figura del portatore d’acqua di un governo pessimo. Francamente, non si vede chi glielo fa fare. Fra l’altro, un governo così composito non potrebbe che fare ciò che è evidentemente necessario. E questo non potrebbe farlo altrettanto bene un governo tecnico?
Il governo tecnico del resto avrebbe un ulteriore vantaggio: essendo composto da personaggi che “hanno già un mestiere”, costoro non rischierebbero, come tanti pentastellati, la disoccupazione. Inoltre, avendo già avuto un successo professionale, sarebbero meno ambiziosi di Conte. Infine la carica sarebbe conferita in vista di portare il popolo al voto, e dunque dopo quel voto sarebbero obbligati a dimettersi. Svenelendo l’aria.
Ed ora, per chi ha tempo per una più approfondita lettura, tre problemi interessanti: Conte, i “responsabili” e Renzi.
Il motivo per il quale tanti, incomprensibilmente, si affannano per un Conte ter non dipende tanto da una particolare stima per il personaggio quanto dalla sua possibile utilità. Gli italiani hanno una buona considerazione di Conte perché è cortese, elegante, quasi azzimato, e ogni giorno promette l’impossibile. Forse gli ingenui pensano che, se poi quell’impossibile non lo fa, magari è colpa di qualcun altro. I politici vicini al “Palazzo” invece lo considerano un venditore di fumo che ha bloccato l’Italia per mesi, rinviando tutti i problemi senza risolverne nemmeno uno e addirittura ritardando colpevolmente provvedimenti importanti ed urgenti come la documentazione da inviare in Europa, per i fondi del Next Generation Ue. E allora perché tengono a lui?
Perché, se si riuscisse a varare un Conte ter, l’assalto alla diligenza per i posti a sedere sarebbe limitato. Trattandosi di una “riedizione”, si potrebbe pensare a qualche cambiamento, ma non a una totale rivoluzione, salvando così la posizione di tanti maggiorenti attuali. Viceversa, con un nuovo Primo Ministro, si giocherebbe tutta un’altra partita, con molte meno garanzie per gli attuali politici. Chiamano per questo Conte “punto di equilibrio”, mentre in realtà dovrebbero chiamarlo “speranza di conservazione”.
E in questo senso va pure spiegato il problema dei “responsabili”. Costoro rispondono ad una doppia esigenza, quella generale di non andare subito a casa e quella che risponde alla seguente domanda: “Venendo a sostenere il governo, e facendo una figura escrementizia, io personalmente che ci guadagno?” Dunque i “responsabili” pongono al governo un doppio problema: da un lato non sono sufficientemente numerosi per assicurare una solida maggioranza, dall’altro sono esosi e il loro ingresso comporta costi pesanti. Coloro che sono stati dentro la maggioranza fino ad ora rischiano di vedersi scavalcati da estranei, mentre loro sono stati “fedeli” sin da prima. E i posti a sedere sono limitati. Forse è per questo che i transfughi in favore di Conte non sono più numerosi. Perché per molti di loro si tratterebbe di dare una mano “al governo e al Paese” per motivi ideali soltanto. Non se ne parla.
Rimane da parlare dei renziani. Sul momento, quando il governo Conte è sopravvissuto al voto di fiducia di qualche giorno fa, in molti hanno parlato della vittoria dell’avvocato e della sconfitta del senatore di Rignano. Il seguito ha dimostrato che la realtà è diversa. Il governo è debolissimo e sarebbe certamente caduto, se si fosse votato il dannato “pacchetto Bonafede”. È del resto per evitare questo esito che Conte è corso a dimettersi, il giorno prima. Ora per ricostituire il governo bisognerebbe reimbarcare Renzi & Cie, ma a costi altissimi, malgrado le aperture di facciata.
Mattarella avrà il suo bravo da fare, anche se lui può sempre dire: “Questa soluzione non vi piace? Non ci sono problemi. Si vota”.
Gianni Pardo giannipardo1@gmail.com
27 gennaio 2021

PREVISIONI DEL (CATTIVO) TEMPOultima modifica: 2021-01-27T08:31:57+01:00da gianni.pardo
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