ALLO STATO DELLE COSE

“È andata esattamente come doveva andare”, disse Pardo.
“E bravo, rise il contraddittore. E se era così che doveva comunque andare, perché non l’hai scritto ieri o avant’ieri?”
“Perché, che dovesse andare così, era la mia idea. Ma che cosa provava che la mia idea fosse giusta? Mai impancarsi a profeti. È il miglior modo per fare cattiva figura”.
Comunque, a cose fatte, si può esplicitare perché Mattarella non poteva fare niente di diverso.
1. Nessuno, salvo i Fratelli d’Italia, vorrebbe andare a votare. Dunque, se appena è possibile, bisogna evitare questo esito. Fra l’altro nuove elezioni paralizzerebbero politicamente l’Italia per tre o quattro mesi.
2. L’Italia è chiamata nei prossimi mesi a decisioni politiche importanti, e proprio per questo è bene che il governo sia solido e coeso. Questo basta ad escludere Giuseppe Conte, perché ha commesso l’errore, prima ancora delle attuali consultazioni, di non dimettersi subito dopo lo strappo di Renzi, Ha cercato sostenitori raccogliticci, senza neppure trovarli. Dunque il suo tentativo di formazione del nuovo governo (e di sua riconforma) l’ha fatto prima delle sue formali dimissioni. Così, in questa fase, si è trovato in posizione di fuori gioco.
3. Tutti i partiti – salvo quelli del centrodestra – si sono dichiarati disposti a sostenere un governo con l’attuale maggioranza. E l’ha fatto persino Italia Viva che, se ha posto condizioni, non è stato sulla composizione della maggioranza, ma sul suo programma. Perfino quelli che hanno insistentemente proposto la riconferma di Conte, si trovano in un vicolo cieco. Posti dinanzi alla scelta fra un governo di centrodestra, un governo tecnico, un governo con la stessa maggioranza di prima o le urne, concederebbero volentieri qualcosa a Renzi, pur di non andare a casa.
4. Ma il diavolo si nasconde nei particolari. Cioè nella difficoltà di redigere un particolareggiato programma comune. Riusciranno Pd, M5s e Iv a mettersi d’accordo? Se sì, Mattarella darà l’incarico ad un nuovo Presidente del Consiglio. Se no, si va a votare. O si crea un governo tecnico. Per questo Mattarella ha mandato qualcuno – Roberto Fico – a chiedere informazioni. “Dici a questa gente che se, fra un paio di giorni, torni qui con una maggioranza che dispone di ampi numeri, e che ha trovato un accordo sul programma, io farò partire il nuovo governo. Diversamente, che preparino gli slogan per le nuove elezioni”.
Siamo a questo punto.
Gianni Pardo giannipardo1@gmail.com
29 gennaio 2021

ALLO STATO DELLE COSEultima modifica: 2021-01-29T20:07:36+01:00da gianni.pardo
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