CON LA TAZZA DI CAFFÈ IN MANO

Nell’attesa della soluzione della crisi – o dell’ennesimo rinvio – non si possono fare che “chiacchiere perse”. Previsioni molto aleatorie. Tanto che, pur essendo alla vigilia della conclusione del passaggio attuale, forse a meno di ventiquattro ore, nessuno osa pronunciarsi. Visto però che siamo qui al bar per scherzare, possiamo osservare uno strano fenomeno.
Come si sa, i limiti dell’incarico esplorativo affidato a Roberto Fico sono quelli di verificare la possibilità di ritrovare, ha detto Sergio Mattarella, una maggioranza “a partire dai gruppi” (e non “dalle personalità” o “dai partiti”, che costituivano la vecchia maggioranza). Al punto che la partecipazione ai negoziati del gruppo del “Maie”, costituitosi all’ultimo momento, e con una senatrice “in prestito” dal Pd, potrebbe essere considerata abusiva. Infatti quel gruppo non esisteva, prima delle dimissioni del governo Conte. Dunque protagonisti sono i partiti organizzati in Parlamento, non i loro leader soltanto.
Ora nel corso di questa breve “esplorazione” si è visto che assolutamente tutti i gruppi – salvo quello di Italia Viva – si sono pronunciati per un nuovo governo con Giuseppe Conte Primo Ministro. E questo sorprende. Dal momento che, per avere la maggioranza, il nuovo governo dovrebbe avere la fiducia dei senatori di Italia Viva, ammesso che l’operazione riuscisse che cosa sarebbe, il risultato, se non una riedizione di quello che avevamo un mese fa? E avremmo fatto tutte queste storie per tornare alla prima casella, come nel Gioco dell’Oca? Ovviamente non può essere che sia così.
Ma a questo punto il mio stupore cresce ancora, se penso all’insistita designazione di Conte da parte di tutti i gruppi, salvo Iv. Se essi sono così dichiaratamente per Conte, e se ad escluderlo da Palazzo Chigi basta il veto di Italia Viva, ci si rende conto dell’enorme peso politico, sociale e mediatico che si regala a quel partitino? Se anche loro avessero detto, come Renzi, “Occupiamoci dei programmi e dei nomi ci occupiamo poi”, in caso di rottura la cosa sarebbe eventualmente giunta come una sorpresa dell’ultimo momento. Ancora una piroetta, un’impuntatura, un irresponsabile capriccio di Renzi. Parlandone invece sin da principio, e con un eccesso di determinazione, in caso di sconfitta – visto che basta il veto di Iv – è come se si dicesse: “Si sono scontrati l’Italia Viva di Matteo Renzi e l’Italia politica di tutti gli altri, col risultato di due a zero”. Sono gli altri, non Renzi, che hanno dato un’enorme dimensione al nome del Presidente del Consiglio.
Ma c’è di più. I casi sono due: o il nome del Presidente del Consiglio dei Ministri è molto importante, per l’attuazione del programma, o non lo è. Se è molto importante, Renzi ha ragione a volere escludere Conte, perché proprio sotto la sua Presidenza il Paese è apparso bloccato e paralizzato, fino alla più colpevole delle inerzie. Se invece il nome del Presidente del Consiglio dei Ministri non è importante, in quanto si tratta di un semplice esecutore anzi, di un coordinatore dell’azione dei ministri, come dice la Costituzione, perché mai tutti i gruppi (salvo Iv) ne hanno fatto un punto dirimente, nella trattativa?
La verità è che tutti i gruppi della ex maggioranza vogliono che Conte non sia toccato non tanto per amore suo, quanto perché quella maggioranza era talmente fragile che qualunque ritocco avrebbe potuto farla rovinare, senza che nessuno dovesse strapazzarsi a mandarla a casa. Sostituire Conte significa dover scegliere fra una personalità proveniente dal Movimento 5 Stelle e il Pd. E poi, una volta sostituito il Presidente, volete che non sostituiamo qualche ministro, per esempio Bonafede che ha già dato pessima prova di sé, al punto da essere la “causa tecnica” della caduta del governo? E con chi sostituire i ministri che vengono cambiati? Conte sarebbe il nome che eliminerebbe da solo tutti questi problemi. Ma – appunto – non li cambierebbe. E allora Renzi che avrebbe combattuto a fare?
È bene che mi occupi d’altro. Questi rompicapo sono molto meno divertenti del Sudoku.
Gianni Pardo giannipardo1@gmail.com
1° febbraio 2021

CON LA TAZZA DI CAFFÈ IN MANOultima modifica: 2021-02-01T11:11:38+01:00da gianni.pardo
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