LA SITUAZIONE PERCEPITA

C’è la temperatura reale – quella che indica un buon termometro – e quella percepita. C’è la situazioine reale e c’è quella che percepiscono la stampa e l’opinione pubblica. Se l’opinione pubblica da un giorno all’altro si convince che qualunque fettina di carne provochi il “morbo della mucca pazza”, le vendite dei macellai da un giorno all’altro crollano ai minimi. Poi il tempo passa e – ne sono certo – molti che leggono queste righe non hanno mai nemmeno sentito parlare del “morbo della mucca pazza”. Prima la realtà percepita ha minacciato a tutti una morte improvvisa, poi la realtà percepita ha cancellato dalla patologia animale (mettendo fra gli animali i creduloni) quella denominazione.
Si badi, quello della “mucca pazza” è solo un esempio fra mille. In altri momenti si è trattato dei formaggi adulterati, dei coloranti artificiali, dei concimi chimici (“Comprate Bio, costa di più ma in compenso non serve a niente!”), dell’oldio di palma, dell’elettrosmog e, andando appena un po’ più indietro, del malocchio e delle streghe.
Così, anche nei mesi recenti, si è parlato prima di Annibale alle porte su un barcone proveniente dalla Libia, poi della definitiva vittoria sugli infedeli, per poi arrivare al presente, in cui nessuno si occupa né delle migliaia che approdano sulle nostre coste, né delle centinaia che annegano nel Mediterraneo. Alleluia. Ma del resto l’Italia è il Paese in cui nel 1945 non si trovava un fascista e nel 1939 non si trovava un antifascista. Almeno, quella era la realtà che si percepiva. Una realtà che, come si sa, è molto più importante e vera della realtà vera.
Veniamo al presente. I governi Conte-1 e Conte-2, a metterla in maniera pietosa, hanno fatto pena. E danni. Per fortuna abbiamo scampato l’infelice sorte che ci andasse come col Covid, arrivando al Conte-19. Ma sul momento la realtà percepita è stata che quei governi erano il meglio del meglio, come per Conte il suo governo era “il migliore del mondo” (ipse dixit). Al punto che era inconcepibile un altro esecutivo, da irresponsabili pensare a sostituirlo, da eretici dirne male e da maleducati chiedere a Conte di ascoltare il parere di qualcuno oltre i suoi amici intimi. Il mondo era cominciato con Conte e sarebbe durato con Conte fino alla fine dei secoli. Conte-n.
Ma la realtà – quella vera, non quella percepita – ha più fantasia dei conformisti. Nel giro di meno di due mesi, dai primi giorni di dicembre agli ultimi di gennaio, l’incomparabile, l’insostituibile, il punto di equilibrio, l’ombelico del mondo di nome Giuseppe Conte è stato messo da parte, nello sgabuzzino delle scope, e la realtà percepita, nel giro non di un giorno – suvvia non siate sarcastici – ma di due o tre, è totalmente cambiata. In che modo e in che direzione? Troppo lungo da dirsi. La cosa più semplice da fare è questa: prendete tutte le certezze che erano tali diciamo il quindici gennaio, e metteteci davanti il segno meno. Avrete un’accettabile idea della situazione presente. Ci potete al massimo aggiungere il primo articolo di fede: “Mario Draghi è Dio, e non avrete altro Dio all’infuori di Lui”. Separerà le acque del Mar Rosso e farà cadere la manna sul Sinai. In un paio di giorni siamo passati dall’età del ferro all’età dell’oro, quella in cui nei fiumi scorreranno vino e miele (sperabilmente non mescolati) e in cui il leone leghista dormirà accanto all’agnello di sinistra.
Lasciatemi uscire da questo delirio di miti, in cui rischio di perdermi come Alice nel suo sgangherato e assurdo mondo. Se no rischio di gridare: “White Rabbit for President”.
Nel giro di qualche giorno, vedendo quanto disinvoltamente Draghi camminava sull’acqua, tutti i partiti (salvo Fratelli d’Italia) hanno deciso di sostenere il suo governo. La ragione è semplice: dal momento che l’alternativa era la perdita dello stipendio, e il Conte-x non aveva i numeri, anche il governo presieduto da Dracula andava sostenuto. E poiché era sicuro che non gli sarebbero mancati i numeri, perché non salire immediatamente sul carro del vincitore? Meglio essere seduti al tavolo dove si decide, che nella fredda anticamera riservata all’opposizione. Magari ottenendo qualche posto di governo o di sottogoverno. E allora vai con l’unanimità. In questo mondo a volte esiste il rischio del riscaldamento globale, ma mai quello dell’inappetenza.
Fra l’altro, a partire dal momento in cui tutti i partiti hanno cominciato a parlare del “nostro governo”, e non del “loro governo”, è stato evidente che esso risolverà tutti i problemi, supererà tutte le difficoltà senza il minimo sacrificio degli italiani ed anzi li renderà tutti felici. Oltre tutto, essendo Mario Draghi un incomparabile genio, quand’anche alcune soluzioni oggi dovessero apparire contraddittorie, sarà capace di trovare la soluzione che metterà d’accordo tutti. La “quadra”, come si dice oggi, e come è forse la testa di coloro che usano questa parola barbara.
Non ironizzo su Draghi, persona seria e competente, tanto che all’estero è percepito come ben poco italiano. Ironizzo sulla nostra capacità di chiudere gli occhi. Ci dovremmo piuttosto chiedere: come andranno, le cose, nel Consiglio dei Ministri, quando una parte importante della maggioranza reputerà irrinunciabile la soluzione bianca e un’altra parte della maggioranza, altrettanto importante, reputerà irrinunciabile la soluzione nera? E quanto frequenti saranno questi scontri? E quand’è che nell’aria si accumulerà tanta elettricità da far scoppiare il fulmine? Oggi parliamo di governo di legislatura, o di quel che resta della legislatura, ma i partiti saranno tanto saggi da permettere a Draghi e all’Italia di sopravvivere fra i marosi?
No, non siamo passati dall’età del ferro all’età dell’oro, vedendo la realtà com’è, rischiamo di passare dall’età del ferro all’età della merda. Dunque smettiamola con questo trionfo dell’immaginazione. Usciamo dalla situazione percepita e ritorniamo alla percezione della realtà com’è. Speriamo di riuscire a sopravvivere col minimo di danni, e che i nostri partiti lascino prevalere, sulla loro furbizia e sul loro cinismo, una qualità che hanno in scarsa quantità: il buon senso.
Gianni Pardo giannipardo1@gmail.com
6 febbraio 2021

LA SITUAZIONE PERCEPITAultima modifica: 2021-02-06T11:33:57+01:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “LA SITUAZIONE PERCEPITA

  1. Sarà l’uomo del destino?
    Mi aspettavo che arrivasse con il cavallo bianco e la spada sguainata.
    Speriamo che qualcosa gli permettano di fare.
    Classe politica senza moralità, senza faccia.

  2. questo governo serve solo a permettere a questo parlamento di arrivare al semestre bianco e poter così eleggere l’ennesimo presidente di sinistra che potrà così annullare la probabile vittoria della destra alle prossime elezioni.

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