PERCHÉ Fd’I NO

Oggi si è concluso nel giubilo generale, e in un assordante Te Deum, il primo giro di consultazioni di Mario Draghi. Lunedì comincerà il girone di ritorno e a giorni avremo il governo. Un governo tanto bello, tanto bello, ma TANTO BELLO, che non ha opposizione. Draghi ha battuto anche la applepie, che mi risulta non piaccia a tutti. E comunque, da sovranista, pur rischiando il coma diabetico, personalmente preferisco la cassata siciliana.
La prima domanda cui bisognerebbe rispondere è il perché di questa corale approvazione. E non è difficile. Come ha detto la Rochefoucauld, tutte le virtù si perdono nell’interesse come tutti i fiumi si perdono nel mare. E qui il mare è la conservazione della poltrona, del seggio, o perfino di uno strapuntino parlamentare. Comunque qualcosa che fornisce una dozzina di migliaia di euro al mese di reddito a chi prima magari non ne aveva nessuno. Una simile manna non merita un semplice inchino, merita un cero per grazia ricevuta.
E allora diviene interessante spiegare come mai i Fratelli d’Italia siano gli unici a dire di no. Soprattutto pensando che anche loro hanno fatto tanto di cappello a Draghi, dichiarandosi anche disposti a dare una mano per i provvedimenti “giusti”, se mai servisse. Ma la fiducia no. Come mai?
Mi piacerebbe pensare che ciò avvenga perché la Meloni ha la schiena diritta, dignità da vendere, e coerenza col passato (infatti votò “no” anche a Mario Monti). Ed anche il coraggio di una donna modello Margaret Thatcher o Golda Meir. Invece credo che la spiegazione del suo comportamento sia più terra terra: Giorgia Meloni è intelligente e sa che guadagna di più con l’opposizione che con la partecipazione alla maggioranza.
Il governo Draghi si preannuncia come un governo “tutti dentro” e purtroppo, essendo la torta sempre la stessa, quanto più numerosi sono i commensali, tanto più sottili saranno le fettine. Ammesso che il nuovo esecutivo compia miracoli, nessuno se ne potrà intestare il merito: semplicemente perché potranno intestarselo tutti. Se viceversa la vicenda dell’esecutivo dovesse concludersi nel discredito generale, come nel discredito generale si concluse, a torto o a ragione, quella del governo Monti, i Fratelli d’Italia potrebbero vantarsi di avere divinato il fallimento. Loro soli hanno capito in anticipo che questo tipo di governo non era una buona soluzione. E non sarebbe una piccola briscola, nelle elezioni successive.
E c’è una seconda ragione, per non votare la fiducia a Draghi: il M5S è un’armata Brancaleone di incompetenti ma porta in dote centinaia e centinaia di parlamentari. Dunque costituirà “magna pars” del sostegno di questo governo e Draghi gli dovrà la considerazione corrispondente all’ampiezza del suo pacchetto azionario. Mentre, al contrario, quanto pesano i Fratelli d’Italia, in Parlamento? Niente di comparabile. Oggi le intenzioni di voto li mettono sullo stesso piano del M5S, ma in Parlamento essi hanno soltanto i pochi parlamentari ottenuti nel 2018. Per conseguenza, essendo ininfluenti in positivo, tanto vale scommettere sul negativo.
Naturalmente per tutto ciò ci vuole un minimo di coraggio. Il coraggio di rinunciare al piccolo vantaggio che il loro impalpabile appoggio a Draghi potrebbe procurargli. Ma la Meloni non è stupida. Un politico di successo è disposto a deviare dalla via dell’onore pur di ottenere la poltrona di ministro, ma lo stesso politico, se è intelligente, non si venderà per un piatto di lenticchie. Aspetterà qualcosa di più consistente. La classifica giusta dei politici non è sul quantum di venalità, ma sul quantum di intelligenza.
Fra l’altro, se i Fratelli d’Italia saranno la sola opposizione, la loro voce risulterà straordinariamente amplificata dalla solitudine. Mentre tutti gli altri partiti, nel caso di un provvedimento impopolare, saranno obbligati dal patto di maggioranza a tenere il becco chiuso, la Meloni e i suoi amici potranno sciacquarsi la bocca senza ritegno. Faranno i titoli dei giornali ed avranno l’applauso dei cittadini scontenti.
Naturalmente accanto a tutti i motivi “ragionevoli” di scegliere l’opposizione, il partito dei Fratelli d’Italia può avere motivi ideali. Dal rifiuto del Mes alla diffidenza nei confronti dell’Unione Europea, e via dicendo. Ma essenziale era ed è che, su questi motivi, prevalga l’interesse. Come è naturale che sia per un politico di razza come la Meloni.
Gianni Pardo giannipardo1@gmail.com
6 febbraio 2021

PERCHÉ Fd’I NOultima modifica: 2021-02-07T11:48:21+01:00da gianni.pardo
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