DRAGHI E IL SEMESTRE BIANCO

I politologi e i commentatori si pongono il problema: quanto tempo durerà il governo Draghi? E per cominciare tutti dicono: “Nel semestre bianco non si può votare. Dunque, escludendo che il governo cada entro i primi mesi, si andrà come minimo alla primavera del 2022”. Ma è la verità?
Il “semestre bianco” sono i sei mesi che precedono la fine del settennio del Presidente della Repubblica. In tale tempo, come è noto, il Presidente non ha il potere di sciogliere le Camere e mandare il popolo a votare. La norma ha la ratio (cioè lo scopo) di impedire al Presidente della Repubblica di tentare di trasformarsi in dittatore, pur di non lasciare il potere. Ma anche se la ratio fosse un’altra, poco importa. La prassi costituzionale è comunque tutt’altro che corriva ad un facile scioglimento delle Camere, anche al di fuori del semestre bianco. La tradizione vuole infatti che, caduto qualunque governo, il Presidente faccia tutto il possibile per mettere insieme una maggioranza, anche diversa da quella espressa dagli elettori. Lo scioglimento delle Camere è l’ultima ratio.
Tutto ciò sottintende un conflitto tra Presidente e Camere, con le Camere che temono di vedersi usurpare dal Presidente il loro potere. E la Costituzione non intende affatto limitare la libertà delle Camere, ché anzi si preoccupa di mantenerla integra. Infatti, anche nel semestre bianco, esse mantengono la facoltà di autoconvocarsi. Dalla lettura della Costituzione si evince che il semestre bianco limita soltanto la libertà del Presidente della Repubblica, non quella delle Camere.
Se ciò è vero, in quel tempo che cosa impedisce alle Camere, se il governo è stato sfiduciato, e se non si riesce a mettere insieme una nuova maggioranza, di deliberare il proprio scioglimento e di convocare nuove elezioni? La Costituzione protegge le Camere dallo scioglimento ad opera di altri, non dall’autoscioglimento, esattamente come la legge proibisce l’omicidio ma non il suicidio.
Ovviamente, il caso è raro perché – come abbiamo visto proprio negli anni recenti – qualunque Parlamento ha l’interesse a non sciogliersi, perché i suoi membri rischiano di non essere rieletti. E questo è un rischio che non piace a nessuno. Ma gli interessi particolari non costituiscono norma di legge. Qui la domanda è: “Le Camere hanno il diritto di autosciogliersi?” E a mio parere la risposta è sì. Che poi lo facciano spesso o mai, è affar loro.
Del resto la Costituzione prende in considerazione il caso che, nel semestre bianco, le Camere siano sciolte. Art.85: “Se le Camere sono sciolte, o manca meno di tre mesi alla loro cessazione, la elezione [del Presidente della Repubblica] ha luogo entro quindici giorni dalla riunione delle Camere nuove”. Dunque le Camere possono essere sciolte al momento in cui bisognerebbe eleggere il nuovo Presidente, ovviamente nel semestre bianco. Potrebbero essere sciolte perché, sin da prima che cominciasse il semestre bianco, il governo è stato sfiduciato e non si è riusciti a costituire una nuova maggioranza, ma potrebbero anche essere sciolte perché si sono autosciolte per procedere a nuove elezioni.
Come è ovvio, il diritto costituzionale non si occupa della situazione contingente, ma di ogni situazione che potrebbe riguardare la vita politica del Paese al più alto livello. Per conseguenza le norme non vanno viste nel quadro dell’opportunità attuale, o dal punto di vista di questa o quella formazione politica, ma in modo astratto. Nessuno infatti può immaginare in anticipo in quale situazione concreta ci si troverà ad applicare la regola. Per questo, più che dell’opportunità che le Camere possano autosciogliersi e mandare i cittadini a nuove elezioni, interessa la possibilità giuridica che esse possano farlo. E, nel mio dilettantismo giuridico, non sono riuscito ad identificare la norma che vieta questa possibilità. Rimango pronto a riconoscere il mio errore.
Se invece non mi si dimostrerà che le Camere non dispongono del diritto di autosciogliersi, indicendo nuove elezioni, anche nel semestre bianco, se ne dedurrà che la durata del governo Draghi andrà dalla settimana prossima, quando il Parlamento gli voterà la fiducia, a qualunque data compresa fra il giorno dopo e la scadenza normale della legislatura, nel 2023.
Gianni Pardo giannipardo1@gmail.com
12 febbraio 2021

DRAGHI E IL SEMESTRE BIANCOultima modifica: 2021-02-12T12:03:40+01:00da gianni.pardo
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