RIFORME ED ECOLOGIA

Quando ci si accinge a parlare della politica italiana non è raro che si sia assaliti da un sentimento di mestizia. Da qualunque parte ci si volti non si vedono che partiti in crisi di identità, partiti perplessi, partiti spaccati al loro interno, partiti senza idee. Senza idee soprattutto ora che c’è un’unica idea: come usciremo dalla pandemia? E, aggiungo io, in che condizioni ne usciremo? Ma di questo nessuno sembra preoccuparsi, ora che si è scoperto che si possono fare debiti all’infinito. Quanto meno, finché qualcuno non venga a svegliarci.

Per quanto riguarda i partiti è emblematico il caso del M5S, non tanto in crisi di idee – ché tanto non ne ha mai avute – quanto di identità, di leadership, di credibilità. Se si parla del Movimento, la prima idea che viene in mente è quella di una medusa arenata e sporca di sabbia. Un’immagine di collosa inconsistenza e di morte.

Il Pd, con Enrico Letta, ci ha inflitto l’ultima delusione. È un partito arcaico che, invece di convertirsi al presente, va a cercare la sua anima nel passato remoto. Per poi accorgersi che il passato remoto è abitato da cadaveri.

Quanto al centrodestra, la Lega sente le mani pruderle e vorrebbe menare botte da orbi, ma non sa a chi. Per giunta si è associata ad un governo che non potrebbe essere più lontano dalle botte da orbi, dal momento che deve tenere insieme il diavolo e l’acqua santa. Ma Salvini ci tiene ad esibire il suo randello.

Rimane Giorgia Meloni, l’unica all’opposizione, e tuttavia credibile . Ma chi riesce ad immaginare un Paese guidato dai Fratelli d’Italia?

Ho dimenticato Forza Italia. E questo al riguardo dice tutto ciò che c’è da dire.

E questo non è il peggio. Il peggio è che non credo una parola, mai, di ciò che viene detto o promesso nelle sedi più auguste. “Faremo questo, faremo quello”, Io non mi chiedo nemmeno se stiano parlando seriamente. In bocca a loro la parola cessa d’avere un significato.

E purtroppo questo giudizio di pregiudiziale squalifica si estende anche ai politici europei. Quando a Bruxelles prendono sul serio le promesse di riforma dell’Italia, “ci sono o ci fanno?” Purtroppo non gli si può concedere nemmeno il blasone della malafede. Sono troppo numerosi perché parecchi di loro non siano in buona fede. E dunque dei perfetti imbecilli.

Ma qui è facile prevedere un’obiezione. Ogni volta che si dice “questo è impossibile” salta fuori qualcuno che ci dice: “Tu, un tempo, avresti detto che era impossibile parlarsi dalla due opposte rive dell’Oceano Atlantico. E poi hanno inventato il telefono”. Giusto. Ma, finché non hanno inventato il telefono, chiunque avesse detto che era possibile sarebbe stato un imbecille. Esattamente come, quando poi è stato inventato il telefono, sarebbe stato un imbecille chiunque avesse negato quella possibilità. Le affermazioni sono sagge o folli sulla base dei dati disponibili. E sulla base dei dati disponibili non vedo come l’Italia posa riformarsi. O – quanto meno – come per il telefono, ci crederò quando lo vedrò. Ma forse non sarò più vivo.

In ogni caso, l’ottimismo è assurdo. Considerando la realtà, attuale e passata, è intelligente credere facili riforme che fino ad ora nessuno è riuscito ad attuare? È ragionevole credere alle promesse, in questo campo? A me risulta difficile, anche se il progetto lo espone un signore ben vestito e incravattato, in Parlamento. E anche se tutti ripetono che ora “abbiamo i soldi per farle”. Come se la riforma della giustizia o della Pubblica Amministrazione, consistendo soprattutto in uno snellimento, non dovrebbero comportare più un risparmio che una spesa. E infatti ci crederò soltanto quando le vedrò non solo votate, ma funzionanti.

Ma l’Europa ama sognare. Una riprova è l’universale mania dell’ecologia. Intendiamoci, la Terra è casa nostra e ci conviene tenerla in buono stato di manutenzione. Ma da questo a parlare di rivoluzione verde, di energie rinnovabili, di emissioni zero di CO2 e di economia circolare, ce ne corre. Tutti questi bei progetti richiedono enormi finanziamenti e dunque – attualmente – sono un peso a carico dell’economia quadrata, quella in vigore. Cioè a carico dei cittadini e dei loro figli e nipoti, con le tasse. La dimostrazione è elementare: se quei provvedimenti fossero convenienti, sarebbero già stati adottati. E questo mi ricorda una vecchia barzelletta.

Due operai pedalano nella nebbia fredda del mattino, diretti a Mirafiori, quando ancora produceva automobili. Uno dei due, emettendo enormi sbuffi di fiato condensato, chiede all’altro: “Secondo te l’avvocato Gianni tromba?” “Certo”, risponde l’altro. “E, secondo te, gode?” “Alla grande”. “E come lo sai?” “Perché se non godesse lo farebbe fare a noi”.

Nello stesso modo, se l’ecologia fosse conveniente, non sarebbe necessario foraggiarla a spese dei cittadini attuali o futuri (con i debiti). E se è costosa, con quale coraggio si osa parlarne ora, nel momento in cui non sappiamo se sia preferibile la morte per fame o la peste bubbonica?

Quando mesi fa ho sentito Ursula von der Leyen annunciare che la maggior parte delle somme offerte dal piano che ora si chiama Next Generation Ue dovrebbero andare all’ecologia (come poi effettivamente è stato) mi sono detto: “Questa è pazza”. E subito ho aggiunto: “No, non è pazza. È peggio. È alla moda. E sono alla moda tutti gli altri. A nostre spese”.

A tutti questi entusiasti dell’ecologia, e dell’epocale lotta contro il riscaldamento globale, mi piacerebbe chiedere: “Siete sicuri che ci sia? Da quanti secoli o millenni osservate la cosa, visto che fenomeni del genere hanno senso e si verificano sulla scala dei millenni? E come fate ad essere sicuri che, nel caso veramente ci sia un aumento della temperatura, ciò dipenda dall’uomo? E nel caso dipenda dall’uomo, siete sicuri che le contromisure di cui parlate sono quelle giuste e saranno sufficienti? E le adottereste, se ne andasse del pane dei vostri figli?”

Purtroppo so già la risposta: “Ma che domande fai? Non lo dicono tutti che c’è il riscaldamento globale e dobbiamo dunque ridurre le emissioni di Co2?” Eh sì, effettivamente lo dicono tutti. Esattamente come tempo fa tutti dicevano che le streghe avevano poteri diabolici e per questo bisognava bruciarle sulla pubblica piazza.

Signore Iddio, visto come va il mondo, non salvare nemmeno Lot.

Gianni Pardo giannipardo1@gmail.com

22 aprile 2021

RIFORME ED ECOLOGIAultima modifica: 2021-05-01T18:19:52+02:00da gianni.pardo
Reposta per primo quest’articolo