IL FLOGISTO BRUCERA’ IL PD?

IL FLOGISTO BRUCERÀ IL PD?
Se in una stanza diciannove intellettuali pensano una cosa e uno no, per quanto assurda sia quella cosa, colui che ha l’aria di essere un pazzo è il ventesimo. Se uno scienziato del Ventesimo Secolo, trasportato per magia in un’accademia del Seicento, tentasse di negare il flogisto , non riuscirebbe mai a dimostrare nulla. Si scontrerebbe con l’ironia, quando non con l’irrisione, dei molti che si fanno forti del numero. Né gli sarebbe andata diversamente in un capitolo conventuale dove si fosse discusso di streghe.
La massima dimostrazione di certi fenomeni è il fatto che “sono ovvi”; “li conoscono tutti”; “ne parlano tutti”. A proposito delle streghe, ognuno sarebbe stato disposto ad ammettere: “Io non ne ho incontrate”, ma avrebbe aggiunto: “Altri però sono bene informati e dunque le streghe esistono eccome. È ovvio; lo sanno tutti; ne parlano tutti”.
Come si sa, una bugia molto ripetuta prende il posto della verità. Inoltre il semplice fatto che delle cose abbiano un nome conferisce loro una sorta di esistenza. Per questo non bisogna irridere chi ha creduto al flogisto, agli untori manzoniani e alle streghe. Noi moderni non siamo migliori: se oggi, in un’assemblea di ecologisti, uno scienziato chiedesse prove scientifiche dell’esistenza dell’elettrosmog non gli andrebbe diversamente di come sarebbe andata allo scienziato ipotetico che negava gli accoppiamenti delle streghe col diavolo.
Il problema si arricchisce di una sfaccettatura paradossale. Se lo scienziato si limita a dire, a proposito dell’inquinamento elettromagnetico, “è una stupidaggine”, lo si accuserà di non avere argomenti. Se invece ne discute a lungo e dottamente, alcuni diranno sorridendo: “Ne parla da un’ora e dice che non esiste? Come si potrebbe parlare per un’ora di qualcosa che non esiste?”
Questa è anche la perplessità dinanzi alla quale si trova un uomo razionale a proposito delle attuali maldicenze para-politiche. Se dicesse soltanto: “Nulla è provato, e se lo fosse non avrebbe importanza”, direbbero di lui che è incapace di controbattere. Se invece ne parlasse a lungo, contribuirebbe al baccano con la conclusione finale: “Lui stesso ne parla tanto e non ci sarebbe niente? È un vero scandalo: è ovvio; lo sanno tutti; ne parlano tutti”.
Il disgusto che nasce da questa attualità è anche culturale.
Chiunque ami la storia sa che essa contiene più fango e più sangue di quanto di solito non si pensi: basta non essere rimasti a casa il giorno in cui è stato spiegato Niccolò Machiavelli. E proprio qui ci si rende conto che si ha un bel dire male della scuola: fa sempre una bella differenza l’averla  frequentata o no. Molti giornalisti, che devono solo esserci passati davanti, parlano in questi giorni degli uomini politici come se dovessero fare la prima comunione. Il Segretario Fiorentino ha insegnato al mondo la separazione tra morale e politica e l’ha stabilito in un periodo in cui, per giunta, quest’ultima si faceva non raramente a base di tranelli ed omicidi. Oggi si vuole invece andare a criticare in che modo si diverte – lecitamente, per giunta – il Primo Ministro. Un adulto per il quale la scuola non è stata solo un edificio rimane sbalordito. Machiavelli ha ammirato un pluriomicida a tradimento, Valentino, e giornalisti da quattro soldi, con una coscienza pulita come un canale di scolo, si scandalizzano se un adulto va a letto con una donna consenziente.
Un simile atteggiamento, per quanto stupido, sarebbe concepibile se fossero presenti molte condizioni. Bisognerebbe innanzi tutto che i critici fossero in grado di dare personalmente lo stesso buon esempio che vorrebbero da altri. Ed è per questo che Berlusconi, che ha i soldi per farlo, farebbe bene ad incaricare investigatori privati e fotografi di sputtanare tutti i Catoni ipocriti. Poi, più in generale, bisognerebbe che l’Italia fosse tendenzialmente calvinista, e non quel Paese in cui, moralmente, il più pulito ha ancora la rogna. Tutti questi giornalisti moraleggianti, tutti questi politici splendenti di virtù sovrumane, non hanno mai mentito, non hanno mai brigato, non sono andati a donne, se la potenza virile gliel’ha permesso? Cosa di cui è lecito dubitare, visto che sembrano invidiosi. Possibile che Gesù sapesse che nessuno è in grado di scagliare la prima pietra e tutti questi Soloni rionali siano capaci di scagliare massi più grossi di quelli che maneggiava Polifemo?
I fatti sono semplici e brutali. Il referendum non è significativo. I ballottaggi saranno vinti in gran parte della sinistra, che ha già perso fin troppo al primo turno. Dunque, se canterà vittoria, lo farà a torto. Il governo non cadrà e  di queste stupidaggini fra qualche tempo non si parlerà più. Nel 2013 il baccano attuale sarà polverosa archeologia. E non vorremmo che dell’archeologia facesse parte anche un Pd che rischia di vedersi ricadere sul muso la sua miseria spirituale e culturale.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
21 giugno 2009

IL FLOGISTO BRUCERA’ IL PD?ultima modifica: 2009-06-21T12:24:12+02:00da gianni.pardo
Reposta per primo quest’articolo