UN PAREGGIO DUE A ZERO

Un articolo di Michele Brambilla, sulla “Stampa” (http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=6903&ID_sezione=&sezione=) si occupa della morale sessuale in politica e si segnala per una certa levitas e una certa brillantezza. Cosa estremamente insolita: infatti, non appena c’entra Silvio Berlusconi, è invalsa l’abitudine di sparare a palle incatenate.
Brambilla mette in evidenza che mentre Berlusconi, malgrado le sue escort, è rimasto al suo posto, Piero Marrazzo e Flavio Delbono si sono dimessi; anche se è vero che i loro “peccati” erano conditi di addentellati penali, cosa che però non gli interessa discutere. Segnala poi come prima ci fosse un tacito patto fra i politici (“io non metto il naso fra le tue lenzuola, tu non lo metti fra le mie”), mentre ora si approfitta dei fatti privati per combattere l’avversario. Infine segnala che sono più solidi i matrimoni fra i politici di sinistra che fra quelli di centro-destra. Un articolo interessantissimo, come lapsus freudiano: dimostra che persino una persona non accecata dall’odio può essere influenzata dalla temperie sociale fino a non vedere il sole a mezzogiorno. Infatti:
1)    Non si può parlare “delle” escort di Berlusconi perché si tratta solo di una.
2)    Non si può parlare delle escort di Berlusconi perché, per concorde testimonianza degli interessati – d’Addario  e Tarantini inclusi – Berlusconi non sapeva  di avere a che fare con una professionista.
3)    Berlusconi durante l’incontro con la d’Addario era notoriamente in stato di separazione di fatto – poi divenuta ufficiale – dalla moglie. Dunque non aveva nessun dovere di fedeltà.
4)    Berlusconi non aveva nessuna ragione per dimettersi, non essendoci, nella vicenda, nessun risvolto illecito.
5)    Viceversa Marrazzo ha mentito in pubblico (ha cominciato col parlare di bufala); è andato coscientemente e ripetutamente con prostitute, addirittura con transessuali; è stato accusato, forse senza ragione, di peculato per l’uso dell’auto blu; è stato indicato come cocainomane ed ha ceduto a un ricatto, sempre che non sia stato un tentativo di corruzione. Infine, se proprio vogliamo parlare di morale, non si può dimenticare che Piero non era né celibe né separato: era sposato e convivente con la moglie, una donna per altro da tutti ammirata in questa circostanza.
6)    Per quanto riguarda Delbono, a parte il comportamento umanamente discutibile con l’ex segretaria ed ex amante, nessuno gli rimprovera l’infedeltà coniugale: le imputazionei – perché d’imputazione penale si tratta – sono quelle di abuso d’ufficio, truffa e peculato. Qualcosa di più serio della privata morale sessuale. Un truffatore – ammesso che Delbono sia colpevole – non è adatto a guidare un organo dello Stato, mentre un donnaiolo può esserlo, se è vero che i romani chiamavano Giulio Cesare “l’adultero calvo”. Il centro-sinistra non ha chiesto a questi due personaggi di farsi da parte per motivi sessuali ma perché reputavano che essi potessero “disonorare” la loro parte politica per motivi penali.
7)    Francamente stupefacente è l’osservazione per cui i matrimoni più solidi e tradizionali oggi si trovano a sinistra. Non può che trattarsi di un caso. Oppure Brambilla pensa che quei politici rimangano con partner divenute insopportabili solo per far apparire morale il partito? E altrettanto facciano con loro le mogli? Suvvia.
8)    L’osservazione più interessante è tuttavia quella per la quale, prima, nel mondo politico si rispettava la vita privata altrui ed oggi non più. Non nota, Brambilla, che questo è avvenuto in odio a Berlusconi? Prima, la lotta politica era normale; poi, quando si è trattato del Cavaliere, pur di abbatterlo in qualunque modo, è divenuta un duello “all’ultimo sangue”. Purtroppo, come dice il proverbio, chi di spada ferisce di spada perisce. Il centro-sinistra ha sbraitato a lungo e alla fine la bomba gli è scoppiata in mano.
L’articolo di Brambilla pecca di una grave forma di strabismo: crede di essere equidistante, stabilisce una sorta di pareggio fra le parti politiche e ignora che l’una ha dato inizio alle ostilità in questo campo e l’altra no; l’una si trova invischiata in affari penali e vizi un tempo inconfessabili anche nel Circolo della Caccia, mentre l’altra ha peccati – se li ha – puramente per la Chiesa cattolica. C’è una bella differenza.
Se è un pareggio è un pareggio due a zero a favore di Silvio Berlusconi.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
26 gennaio 2010

UN PAREGGIO DUE A ZEROultima modifica: 2010-01-27T07:48:00+01:00da gianni.pardo
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7 pensieri su “UN PAREGGIO DUE A ZERO

  1. a parte il concetto “innovativo” che zero equivalga a due, nella stringente analisi dell’articolo di Brambilla manca un dato.
    tralasciando i possibili e forse inevitabili distinguo su ognuno dei punti della sua analisi, mi permetto di chiederLe se non Le sembri un po’ sospetto l’assoluto silenzio della destra, ferocemente garantista quando venga coinvolto un Certo Signore, sul fatto che anche in questi casi (da Lei citati, Marrazzo e Delbono) si configuri il famigerato “uso politico della giustizia”.
    non si tratterebbe dello stesso “delitto” della magistratura, vituperato con alti lai, di voler sovvertire la volontà popolare espressa nelle urne?
    o il governo di una regione o di una città è talmente di poco conto che l’eletto può essere allontanato con un semplice avviso di garanzia dal momento che, nisi error, né Marrazzo né Delbono risultano imputati né condannati (quando non volessimo rilevare la grave anomalia del processo mediatico già celebrato)?
    e se sembra un’azione politicamente corretta dare le dimissioni per separare le proprie vicende giudiziarie dalla carica istituzionale ricoperta e dal partito di appartenenza (le elezioni incombono) perché non le sembra strano che il Tal Signore non senta gli stessi scrupoli verso i suoi elettori?

  2. Lei mi dirà: c’è una bella differenza! Egli è alla guida di una nazione ed è il vero rappresentante del partito di maggioranza relativa; senza di Lui crollerebbe “l’universo” e la politica italiana conoscerebbe tempi bui (per altro già ampiamente sperimentati).
    Potrebbe anche lanciarsi nella spericolata ipotesi della ”inutilità” di un tale gesto da parte del Personaggio perché potrebbe dimostrarmi con ragione che gli italiani, per riparare ad una così grave ingiustizia, immediatamente lo rieleggerebbero al “soglio” che il destino gli ha riservato.
    Quindi il danno politico, irrimediabile per “ogni” persona colpita dalle attenzioni della magistratura, non varrebbe per il Nostro in quanto non si tratterebbe del “solito” ritornello dell’uso politico degli atti della magistratura ma ne andrebbe addirittura del bene della patria, bene supremo di fronte al quale “chiniam la fronte”.
    ovviamente io non lo credo e per provocazione le chiedo di aderire ad una “proposta”: in parlamento si faccia una legge bipartisan che escluda “tutti” i rappresentanti del popolo, sindaci, assessori, parlamentari e quant’altri “aventi diritto” dal fuoco dei “plotoni di esecuzione” per tutta la durata del mandato.
    la legge non sarebbe ancora e sempre “uguale per tutti” ma almeno ne beneficerebbero tutti quelli che, per investitura popolare, esplicano una funzione di rilevante interesse pubblico.
    così, se non si salva l’uguaglianza, almeno si salva il voto del popolo sovrano.
    che ne dice?

  3. Poco meno di un anno fa è iniziata la campagna scandalistica di Repubblica sulle donne di Berlusconi e sul giro di ragazze gestite da un imprenditore pugliese.
    Ecco i primi risultati della via gossipara al socialismo:
    a) dimissioni del governatore Pd nel Lazio
    b) dimissioni del sindaco Pd di Bologna
    c) arresti, caos, spaccatura nel Pd in Puglia
    (dal blog di Camillo)

    Un tempo la sinistra si limitava a non inbroccarne una, ora qualunque cosa faccia o dica è quasi sempre un punto per gli avversari.

  4. Intanto inserisco i commenti che sono stati fatti sull’altro blog.

    # 1 commento di gvnnzzz1 gvnnzz1@gmail.com – lasciato il 27/1/2010 alle 11:27
    ,79.35.254.102
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    I vari Marrazzo e Delbono hanno commesso lo stesso errore di quel gioielliere che trovandosi difronte rapinatori armati,cerca
    di contrastarli con l’uso delle armi.
    Generalmente il gioielliere ci rimette la pelle.
    I dilettanti( del puttanismo ) si sono permessi di competere con il professionista maximo.Ad ognuno il suo mestiere cribbio!

    # 2 commento di Gianni Pardo giannipardo.libero.it – lasciato il 27/1/2010 alle 11:59
    ,151.53.156.196
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    Se volete aggiungere dei commenti, dal momento che su questo blog la cosa è divenuta difficile – per infinite lentezze, a volte tentativi non riusciti – inseriteli supardonuovo.myblog.it, dove c’è lo stesso testo e, probabilmente, altri commenti.
    In questa sede le rispondo soltanto che lei afferma senza dimostrare. Argomenti nello specifico, se può.

    # 3 commento di raffaele – lasciato il 27/1/2010 alle 15:18
    ,84.222.162.204
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    Sì ma non stiamo a Milan-Inter. E nemmeno in una gara dove vince chi ha un po’ di rogna in meno degli altri. Tarantini era un personaggio che si serviva dei politici per piazzare le sue protesi negli ospedali pubblici. Il fatto che procurasse donne ed escort al presidente del Consiglio è una discreta quantità di rogna piazzata addosso al suddetto Presidente del Consiglio. Non mi pare il caso di risolverla come tenta di fare lei, confrontandola con quella addosso a qualcun altro.

    # 4 commento di gvnnzzz1 gvnnzzz1@gmail.com – lasciato il 27/1/2010 alle 16:7
    ,79.51.222.135
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    Raffaele,io non so quale attività lei svolga,però le chiedo:se un suo conoscente le procura ,in tempi diversi, una trentina di escort accollandosi il costo dei viaggi in aereo,taxi,alberghi e compensi per la prestazione fornita, non le viene il sospetto che il suo coscente vorrà trarne,da lei,un tornaconto?
    Ricorda quale è stata la risposta dell’utilizzatore finale?”Non mi ero reso conto che fossero escort!”.
    Il sig. Tarantini,come lei ha giustamente detto,si serviva delle escort per piazzare in contraccambio,le sue protesi;questo lei come lo
    chiama?io lo chiamo intrallazzo.
    Secondo lei,tra i tre amatori, chi ha danneggiato più la collettività ,chi avrebbe avuto più motivi per dimettersi?Non è una questione di gossip ma di correttezza civile.

  5. Per Raffaele. La gara della rogna non l’ha iniziata né Berlusconi né il centro-destra. Questo non va dimenticato. Se dunque poi si fanno i paragoni, è perché qualcuno ha dato inizio alla gara.
    Per gvn (diminutivo): essenziale è che 1) Berlusconi non sapesse che era(no) escort, e soprattutto 2) essenziale è sapere se Tarantini abbia ottenuto qualcosa di illecito.
    Ma per ottenere gratitudine avrebbe dovuto dichiarare che le pagava lui, quelle donne. E le risulta che Berlusconi abbia bisogno che qualcuno gli paghi qualcosa?
    Dunque, spieghi in che consisste l’intrallazzo. Non basta lanciare parole, bisogna argomentare e dimostrare.
    Chi ha danneggiato la collettività? Non Berlusconi e non Marrazzo, sono affari loro. Per Delbono, se c’è il peculato, è un’altra storia. Ma bisogna aspettare il giudizio.

  6. Caro oude, il concetto “due a zero = pareggio” è mio, non di Brambila. E voleva essere uno scherzo. Se non è divertente il colpevole sono io, non Brambilla.
    Per quanto riguarda il garantismo, credo che basti, appunto, quel silenzio di cui parla lei. Il garantismo sarebbe stato assente se il centro-destra avesse caricato di contumelie e disprezzo Marrazzo e Delbono. Cosa che non mi risulta.
    Poi in ambedue i casi la giustizia non poteva non intervenire, perché, nel caso Marrazzo, l’iniziativa l’hanno presa i carabinieri e non si poteva più nascondere nulla. Nel secondo caso (anche se ho letto – ma chissà se è vero – che già due pm volevano archiviare la vicenda Delbono, e il caso è stato risuscitato dal gip) c’è una denunzia di quella tale Cinzia e si tratta – secondo l’accusa – di abuso d’ufficio, truffa e peculato. Reati non da poco, e aventi a che fare con le sue funzioni pubbliche, da cui speriamo Delbono sia assolto.
    Comunque, quanto alle loro dimissioni, eventualmente chi non è stato garantista è il Pd, che ha chiesto loro di dimettersi. Non gliel’ha mica chieste il Pdl. O leggiamo cose diverse, sui giornali?
    La legge di cui lei parla è esagerata, a mio parere. Io sarei per il ripristino dell’art.68 della Costituzione com’era prima del 1993.
    Commenti

  7. @ Pardo
    # Per quanto riguarda il garantismo, credo che basti, appunto, quel silenzio di cui parla lei

    a me è sembrato un non impicciarsi dei fatti altrui più che un “silenzio garantista” in quanto mi sarei aspettato almeno che, oltre a non infierire cavallerescamente su “un uomo morto” si dicesse in maniera “esplicita” che anche nei casi citati c’era il rischio di alterare il mandato popolare. concordo che il silenzio sia meglio di attacchi inconsulti.

    # La legge di cui lei parla è esagerata, a mio parere

    era chiaramente una provocazione.
    sono d’accordo anch’io che una forma di garanzia che tuteli il “mandato” vada ripristinata.
    solo vorrei che non venisse usata per “imbarcare”, come in una scialuppa di salvataggio, alcune personalità dal comportamento pregresso poco specchiato.
    in altre parole non vedrei male in abbinamento al ripristino dell’immunità parlamentare il divieto di candidare chi sia già stato cliente (soccombente) di tribunali

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