LA CONGIURA DI FINI

Si è spesso detto che i recenti avvenimenti politici, pur allarmanti, non indicano chiaramente che cosa avverrà in futuro. Non è razionale sommare contrari ed astenuti ma d’altra parte è vero che il Pdl e la Lega insieme non hanno la maggioranza assoluta alla Camera.
Nessuno si aspettava che i finiani sarebbero stati così numerosi. L’iniziale errore di calcolo sul numero dei dissidenti è forse nato dal fatto che proprio non si capiva dove sarebbero potuti andare a parare; viceversa il loro numero ora fa pensare che forse lo sapevano. E per questo bisogna fare delle ipotesi.
Forse molti reputano che Berlusconi sia finito e pensano che, a questo punto, prima si scende dal suo carro più probabilità si hanno di salvarsi. Che poi questo ragionamento si faccia a proposito di un partito che da solo vale più del trenta per cento, è soltanto stupefacente: ma ammettiamo che sia così.
Se Berlusconi è “bollito”, bisogna trovare il modo di rimuoverlo in concreto. La dietrologia è da aborrire ma qui è necessario fare l’ipotesi di un complotto. Eccone la trama: Fini ordisce una congiura con un buon numero di deputati e senatori e poi reitera le provocazioni fino a costringere il Cavaliere alla rottura. A questo punto, seguito dai complici, esce da vittima dalla maggioranza, denunciando l’illiberalità del Pdl. Il progetto avrebbe questo seguito: il Partito Democratico, l’Italia dei Valori, l’Unione di Centro, Futuro e Libertà, Api e qualche indipendente fanno cadere il governo e poi dicono a Giorgio Napolitano che non è necessario andare a nuove elezioni: in Parlamento è disponibile una maggioranza alternativa. La loro.
Una simile armata Brancaleone, inconcepibile dal punto di vista ideologico, non può avere un programma ed ha un unico punto di convergenza: l’abolizione del premio di maggioranza previsto dall’attuale legge elettorale. Anche se è giusto chiedersi perché mai il Pd dovrebbe rinunciarvi. Infatti se il Partito di Berlusconi dovesse sgonfiarsi al punto di non essere più il primo partito, Bersani e i suoi amici toccherebbero il cielo col dito: gli basterebbe prendere un punto percentuale più del Pdl per fare da soli il governo.
Ma ammettiamo che il Pd passasse sopra ai propri interessi pur di mandar via Berlusconi: che altro farebbe, questo governo, dopo la riforma della legge elettorale? Se richiedesse le elezioni anticipate, il Cavaliere potrebbe vincere con la nuova legge come ha vinto con la legge elettorale precedente il “Porcellum”. Né sarebbero favorevoli i tempi dell’operazione. Dopo il Ribaltone del 1994 fu chiaro che, se si fosse votato subito, Berlusconi avrebbe riconquistato il potere senza difficoltà. Fu proprio per questo che Oscar Scalfaro, non mantenendo la parola data, fece passare più di un anno prima di concedere le elezioni. In tempi brevi, dunque, Fini e gli altri potrebbero essere travolti dall’indignazione popolare.
E allora bisogna fare l’ipotesi B, secondo cui il governo nato per riformare la legge elettorale si trasforma in governo tecnico, di transizione, di salute pubblica, di ricchi premi e cotillons, insomma un governo né carne né pesce che non fa nulla. Peggio del governo Prodi. E durerebbe, un simile esecutivo? Come lo tratterebbero gli elettori, se arrivasse al 2013? Si può ipotizzare  un tornado di disprezzo.
Rimane per finire uno scenario improbabile, che qualcuno ha tuttavia preso in considerazione. L’armata Brancaleone potrebbe coinvolgere Bossi offrendogli il federalismo, pur di staccarlo da Berlusconi, potendo così fare a meno di Di Pietro. Se ne fiderebbe, il Senatur? Da quel furbacchione che è, non si accontenterebbe di promesse vaghe. Vorrebbe vedere scritto nero su bianco, ed anche reso noto urbi et orbi,  il tipo di federalismo che gli si offre. Sarebbe disposto a concederglielo, Fini, che proprio sul meridionalismo e sull’antifederalismo ha sempre puntato? E comunque rimarrebbero in vita tutte le obiezioni precedenti. Una, soprattutto: quale programma potrebbero mettere insieme personaggi così diversi?
La conclusione, guardando all’essenziale, è diversa. Il Cavaliere potrebbe essersi sbagliato, o essere stato ingannato, sulla consistenza dei dissidenti: ma tutti gli altri discorsi, gli altri progetti, gli altri sogni sono nati e cresciuti nel mondo della politica. Nelle “stanze piene di fumo”, come si diceva quando ancora tutti fumavano. E invece il fulcro di tutta l’operazione è un altro. Fini forse pensa che Silvio Berlusconi sia “superato”, “finito”, “bollito”, ma si dovrebbe lo stesso chiedere: gli italiani lo sanno che è “superato”, “finito”, “bollito”? Perché, se non lo sanno, potrebbero ancora votare in massa per lui.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
5 agosto 2010

LA CONGIURA DI FINIultima modifica: 2010-08-06T14:11:01+02:00da gianni.pardo
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14 pensieri su “LA CONGIURA DI FINI

  1. Forse c’è anche un’altro scenario. La tracotanza dell’ottimo Berlusconi è tale che egli ha erroneamente pensato (come Pardo su queste pagine) che tutti “tengono falmiglia” e si umiliano per il tozzo di pane.
    Ma questo non è riuscito nemmeno a Marchionne con i licenziandi FIAT.
    Nel ’94 avevamo Sgarbi, Mancuso, Vertone, Ferrara, i Radicali … oggi ci teniamo stretti la Gelmini e Quagliarello ! Quando gli (auto)epurati diventano più degli epuratori qualcosa non funziona.
    Certo, conteremo i voti, ma come gli affamati di Pomigliano d’Arco, anche gli italiani potrebbero riservarci qualche incredibile sorpresa!

  2. Caro anthony, quanto mi piacerebbe, poterle dare ragione. Significherebbe che mi sarei sbagliato, nel mio pessimismo sul conto dell’umanità.
    Le dico solo questo, però: gli operai di Pomigliano non hanno votato contro (parlo di quel trenta e più per cento) perché erano disposti a rischiare il pane, ma – al contrario – perché pensavano di tenere il governo per le… diciamo le mani. Hanno sempre vinto o quasi e sono divenuti imprudenti.
    Dinanzi al pane, o alla vita, gli “strani”, per non dire pazzi, alla Giordano Bruno, ci lasciano le penne. I savi, come Galileo, fanno marcia indietro.
    Ma lei forse crede veramente che quello italiano sia un popolo d’eroi. Congratulazioni.

  3. Io credo che molto di ciò che sta accadendo dipenda anche dalla estrema debolezza, anzi evanescenza, della sinistra (ammesso che si possa ancora chiamare così). Fini ha adottato questa bella strategia perchè in italia l’opposizione di sinistra (o centro sinistra) non esiste, non ha struttura, né personale politico, nè progetti, né idee. E infatti l’opposizione o viene dall’interno del governo, o da partiti di cdx di ispirazione cattolica o da partiti di destra trasformisti per opportunismo politico (idv). Il pd sta alla finestra aspettando che l’opposizione virtuale faccia i suoi passi, sapendo che nella politica di impostazione levantina tutto è possibile, quindi lo è anche una ipotetica aggregazione tra forze in teoria molto distanti tra loro.

  4. Si tutto vero ma il Cavaliere ha il pallino in mano che consiste nella velocità.Ciò che dovrà esser fatto dovrà esser fatto subito.Nel calcio si chiama contropiede.Porre fiducia immediata su draconiana riforma della Giustizia.Non passa? Elezioni immediate.

  5. E’ vero che, come dice Bruno, Berlusconi accelera. Ma penso che abbia una qualche paura che il trascorrere del tempo porti alla luce qualche verità scomoda.
    Ad esempio – Fini non spiega su MonteCarlo e querela senza scomporsi.
    L’inviato del Resto del Carlino ha parlato con gli altri proprietari della palazzina in cui è il famoso appartamento e per loro il giusto prezzo per la proprietà è tra 10.000 e 15.000 euro al metro quadrato.
    Per i 40 metri quadrati da ristrutturare della donazione, quindi, 322.000 euro sono più che congrui (al netto delle spese di intermediazione ecc…)
    Allora Fini probabilmente metterà Feltri in braghe di tela, e forse anche Libero, e il lunghissimo martellamento contro Fini, compagna e amici, compagni di scuola … del Giornale e di Libero saranno letti diversamente dall’opinione pubblica.
    Berlusconi è l’unico che ha fretta di votare, chissà perché.
    Io aspetto ancora qualche riforma … in primis una decente sulla giustizia civile.

  6. vorrei solo charire un pensiero che forse sfugge ai più: A, non si è mai visto uno in italia che abbia a cuore più le sorti del paese che la sua corrente politica. B,la forza travolgente di un uomo che pur non essendo un politico ha compiuto (piccoli miracoli)non a spese del popolo !C.Quando mai il nosro paese potrà godersi un uomo che venuto dal piano bar ha avuto tanto potere e figura carismatica a livello internazionale.Smettiamola di fare da sponda a quei nani della politica, che sbertucciano di politica !Sfogo sincero di un ex finiano.

  7. Anthony, me lo trova un appartamento di 57 m2 a Montecarlo per 300.000 €?
    Anthony, me lo spiega perché la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo con l’imputazione di truffa e appropriazione indebita, ha chiesto una rogatoria a Montecarlo ed ha inviato la Guardia di Finanza? Ah già, forse lo fa per avere le prove per condannare Feltri.
    Infine me lo spiega perché la sinistra si è tanto arrabbiatam, quando Berlusconi ha querelato la Repubblica, mentre lei ora loda Fini perché ha querelato il Giornale?
    Me lo spiega perché per lei lo strabismo è una qualità?

  8. A parte il fatto che probabilmente la casa di Montecarlo vale in realta’ circa 10 volte il prezzo pagato, qualcuno sa spiegare il perche’ si siano costituite ben due societa’ ai Caraibi (roba costosa e anche complicata) immediatamente prima di quella che dovrebbe essere una normale vendita di un appartamento ? Perche’ qualcuno deve nascondersi dietro questi paraventi ?

  9. Almeno i dati dovrebbero essere verificabili.
    1) l’appartamenteo è di 45 m2, a livello strada, senza pertinenze
    2) i proprietari degli appartamenti nel medesimo stabile hanno dichiarato al Resto del Carlino un valore delle loro proprietà di 10.000-15.000 euro / m2
    3) per AN l’appartamento era da ristrutturare pesantemente – lo sapremo presto (in Italia costa fino al 40% del valore “a nuovo”
    4) AN ha lo ha rapidamente ceduto nel 2008 per 322.000 euro e quindi, forse, dovendo ristrutturarlo, una buona operazione
    5) oggi è dato in affitto e, se permette, io una proprietà non la mollo al primo venuto ma la concedo ad una persona fidata

    Fin qui, quindi, si tratti di dati che indicano una operazione fata con cura.
    Poi:

    6) rappresentati della Destra di Storace hanno presentato querela per truffa; lei sa che si deve procedere d’ufficio e infatti la Procura stessa lo scrive – basta voler leggere bene le agenzie di stampa (poi lei sa che si controquerela per calunnia …)
    7) io penso che la responsabilità della diffamaziona a mezzo stampa debba essere in capo alla testata giornalistica, altrimenti rimane impunita ed è uno strumento per vendere giornali o massacrare gente
    8) io penso che Feltri, eccellente ai temopi dell’Indipendente, ora stia facendo una specie di partita a video-game, sparando nel mucchio, tanto per divertirsi. Non credo che sia un bravo giornalista ed è di una ovvietà alla Costanzo.
    9) io non ho mai parlato di Repubblica et ali, di querele, di sinistra, …
    10) io sono mosso solo da curiosità “scientifica”, e mi cerco le fonti prima di condividere o commentare il giudizio di alrti, e considero la disinformazione e l’ignoranza e la manipolazione fenomeni estremamente antipatici.

    Ad esempio, ha letto la trascrizione integrale in inglese del discoro di Detroit durante il quale Obama avrebbe ringraziato Sergio?

  10. Lei riesce a realizzare due stanze e una sala (qualunque cosa sia) in 45 m2? Comunque, la Procura ha richiesto gli atti. Ne sapremo di più.
    Vicini per vicini, altri vicini hanno detto che con 300.000 € a Montecarlo non si compra nemmeno un garage. “Un posto macchina sì”, ha detto qualcuno.
    Se solo mi fidassi della magistratura, come sarei contento di vedere il seguito di questa storia.
    Ma ho seguito troppo da vicino alcune vicende di Di Pietro per avere la minima fiducia. Basti dire che l’avv.Di Domenico l’ha accusato di avere falsificato una firma per incassare denaro e il giudice da un lato ha assolto Di Pietro e dall’altro non ha condannato l’avv.Di Domenico per calunnia. Insomma, questa firma era falsa o no? Il giudice è riuscito a non ordinare una perizia.
    Che tristezza.

  11. Ma il giornalista del Resto del Carlino ha fatto un buon lavoro. Le agenzie immobiliari vendono nella medesima zona immobili molto più costosi, ma i radicali hanno individuato in vendita anche un ufficio di 50 m2 a soli 300.000 euro. Sembra quindi che ci sia una disuniformità nella qualità degli immobili. E questo è comprensibile in luoghi in cui c’è turbinosa attività edilizia. Basti immaginare un palazzo appena inaugurato vicino ed un palazzo di edilizia popolare del 1950.
    Comunque questo è diritto privato, libera contrattazione. Non vedo quanto lontano possa andare il giudice.
    Anche dal lato dell’opportunità politica potrebbe essere stata in realtà una operazione sensata: l’immobile viene venduto – realizzando un introito – per poi tornare “ecoonomicamete” in disponibilità per gli scopi dell’entourage (non conosco nulla della vita privata dell’inquilino – ma potrebbe anche essere un uomo di partito).

    I problemi del sistema giudiziario sono enormi, ma oramai sono rassegnato a vederli risolti da D’Alema!

  12. Guardi che il giornale ha intervistato (con tanto di registrazione) una persona in grado di provare che ha inviato offerte ad AN – negli anni passati – fino a 1.5 milioni di euro! (Basta leggere gli articoli di Chiocci.)

  13. La casa in questione è al centro geometrico di Montecarlo, a trecento metri dal Casino, se non ho visto male. Internet: digitare maps.google.it (o google.maps.it?) e poi dare come indirizzo “Princesse Charlotte, Montecarlo, Monaco”

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