UNA CERTEZZA POLITICA: NESSUN GOVERNO TECNICO

Non sembra che molti abbiano capito ciò che è avvenuto ieri in Senato. I media l’hanno presa così: alla Camera il Pdl ha avuto la fiducia, ma da domani sarà condizionato dai finiani; ha poi avuto la fiducia anche al Senato.
Questo riassunto non è veritiero. Sarebbe come dire: “Lo sfidante ha battuto il campione dei pesi massimi e poi lo ha incontrato di nuovo, sul ring”, senza specificare che stavolta ha vinto il campione.
Lasciamo parlare i numeri. I voti a favore della fiducia sono stati 174, i voti contrari sono stati 129. I finiani sono dieci. 174 meno 10 uguale 164. 164 meno 129 uguale 35. Il governo ha una maggioranza di trentacinque voti, sull’opposizione, anche senza contare i finiani. Se questi ultimi, invece di astenersi, votassero contro, i numeri cambiano così: 164 per la maggioranza, 139 per l’opposizione, la maggioranza ha venticinque voti in più. Se pensiamo che il governo Prodi è rimasto al potere con un solo voto di maggioranza (anche se poi irritualmente sostenuto da cinque o sei senatori a vita), è evidente che venticinque voti di differenza sono una garanzia. E allora? chiederà qualcuno. Allora è evidente che la maggior parte degli uomini politici della minoranza ha parlato e parla a vanvera, da mesi.
La moda politica, all’opposizione, vuole che si dica peste e corna dell’attuale legge elettorale. La cosa serve per farne derivare lo schema che segue: il governo non ha più la maggioranza; la minoranza attualmente non è abbastanza coesa per formare un nuovo governo ma su un punto l’intero Paese è d’accordo: sulla totale inaccettabilità del “porcellum”; dal momento che con l’attuale non è il caso di tornare alle urne, il primo ministro rassegni  le dimissioni e si formi un governo d’emergenza: giusto per varare una nuova legge elettorale. Questo schema è falso da un capo all’altro.
Il governo ha la maggioranza in Senato. Non è vero che l’intero Paese è contro l’attuale legge elettorale perché essa favorisce il partito o la coalizione che ottiene più voti: il Pdl o la coalizione Pdl-Lega oggi sono quelli che ottengono più voti e dunque hanno tutto l’interesse a tenersi stretta l’attuale legge elettorale. Quale formazione politica potrebbe essere tanto stupida da dare ascolto alle prefiche della sinistra, privandosi di un tale vantaggio? La semplice ipotesi è come minimo un delirio e comunque non si può dire che “tutto il Paese” è contro l’attuale legge elettorale. Certamente non lo è il Pdl.
Seconda sciocchezza, l’opposizione non ha un progetto unico, sulla legge elettorale. Sarebbe più credibile se dicesse: “Formiamo un nuovo governo per votare questa legge con queste caratteristiche”, non “Formiamo un nuovo governo per votare una nuova legge purchessia”. Infatti, se le cose andassero per le lunghe il Paese rimarrebbe senza una guida per troppo tempo. Dunque come primo passo non dovrebbero chiedere un governo d’emergenza ma illustrare la nuova legge e i suoi vantaggi sull’attuale.
Ma la sciocchezza più grande è questa: per varare un governo d’emergenza, se pure con l’unico compito di stabilire un nuovo sistema di voto, questo governo dovrebbe ottenere la fiducia sia alla Camera sia al Senato. Ed è questa la notizia di ieri: al Senato, se il Pdl e la Lega non sono d’accordo, non l’otterrà mai. E allora, di che stiamo parlando?
La conclusione – oltre la riprova che l’opposizione si ubriaca di wishful thinking (sogni) – è questa: il governo non ha la forza di governare senza l’aiuto dei finiani ma senza l’aiuto dei finiani può impedire la formazione di qualunque altro governo e costringere Napolitano a sciogliere le Camere.
Non è certezza da poco
, in questo bailamme di voci contraddittorie.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
1 ottobre 2010

UNA CERTEZZA POLITICA: NESSUN GOVERNO TECNICOultima modifica: 2010-10-01T11:50:51+02:00da gianni.pardo
Reposta per primo quest’articolo

2 pensieri su “UNA CERTEZZA POLITICA: NESSUN GOVERNO TECNICO

  1. Caro Gianni
    è un piacere leggere i suoi post perchè sono estremamente chiari ed in questo bailamme di politicanti e mass media, dove ognuno dice la propria, avevo perso ogni lume. Non avevo, infatti, dato il giusto peso al voto del senato. Grazie

I commenti sono chiusi.