STATISTI IMPULSIVI

Per una volta mi sia permesso battere la mia propria grancassa. Fino a qualche giorno fa – e per settimane – si è parlato di Gheddafi al passato. Lo si è dato per superato, per vinto, per spacciato, fino a stupirsi, il giorno dopo, che fosse ancora lì. Ora le grandi potenze, le anime belle e soprattutto la sinistra internazionale (Barack Obama incluso), come resi furiosi da questo loro errore di giudizio, imprecano contro Muammar Gheddafi, assumono pose gladiatorie, minacciano sfracelli e in totale non si muovono. Perché muoversi è costoso, rischioso e forse persino controproducente.
Sin dal principio invece era chiaro che non era il caso di essere sicuri del futuro. Non lo si è mai. E per questo sono stato a lungo stupito dalla coralità dei commenti. La superficialità uno se la deve aspettare dai giornali, non da chi deve guidare la politica internazionale. E tuttavia, in questi giorni molte grandi personalità sono riuscite a rendersi ridicole.
È notoriamente facile fare i profeti del passato. Per questo mi permetto di dimostrare che queste idee io le ho espresse prima che i fatti mi dessero ragione. Ecco che cosa scrivevo, il 22 febbraio 2011, in un articolo (leggibile in questo blog) intitolato “Le ragioni di tante rivoluzioni  e il caso Libia”:

“Il caso Libia. Gheddafi è al potere da 42 anni. Tuttavia è (ancora) sufficientemente sostenuto dai capi militari per contrastare una rivolta che sembra più violenta che altrove. Infatti per il successo della protesta è importante sapere a che livello è arrivato lo scontento. Se non è giunto ai massimi livelli (tanto da poter innescare una congiura di palazzo) il regime fa solo finta di cambiare: come è avvenuto in Egitto, dove gli stessi militari comandano più di prima. Se invece sono scontenti i grandi sostenitori del regime e la grande maggioranza della popolazione, si ha il totale cambio dei dirigenti: anche se spesso non dello stile di governo.
La Libia è interessante anche per un altro verso. Se la rivolta si fosse dichiarata in questo Paese prima che in altri, vedendo che il governo reagiva facendo morti e feriti, non ci sarebbe forse stata la “moda” delle rivoluzioni. Purtroppo i moti libici sono arrivati per ultimi, quando tutti si erano convinti che bastava scendere in piazza per vincere e questo forse farà scorrere molto sangue. Fino alla guerra civile”.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
8 marzo 2011

STATISTI IMPULSIVIultima modifica: 2011-03-08T18:22:14+01:00da gianni.pardo
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25 pensieri su “STATISTI IMPULSIVI

  1. Ma cosa si vuole dire o dimostrare con questo post?
    In questo blog sono stati scritti decine di post, nell’ultimo mese, ognuno tale e quale l’altro sulla situazione nord africana. Ma quale statista ha mai dato Gheddafi per superato e finito? Si può avere un nome, una fonte, un link per cortesia?

    “E tuttavia, in questi giorni molte grandi personalità sono riuscite a rendersi ridicole” Si riferisce a Berlusconi? Se Gheddafi dovesse risollevarsi, chi più del ns PdC si ricoprirebbe di ridicolo dopo aver blandito per anni il tiranno libico, e poi scaricato alla prima difficoltà? Lo ammetterà mai questo Pardo?

    E’ nn è ricoprirsi di ridicolo l’atteggiamento da:”Io l’avevo detto!”. Ma cosa? Qualcuno informi l’autore che “la moda” delle rivoluzioni è iniziata in Iran, sedata come tutti sappiamo, ma sopratutto qualcuno informi me, sul significato di questo post.
    Giusto nel post del 23/2/11 Come giudicare Gheddafi, proprio successivo a quello da lui citato del 22/2/11 scriveva:”Gheddafi un anno fa sembrava solido come una roccia e oggi rischia di scomparire”. Chi lo ha scritto è un “anima bella di sinistra”? No è Pardo.

    Credo che quest’uomo abbia del tutto perso il controllo della situazione!

  2. Non credo che Pardo abbia perso il controllo…credo invece che lei (Giuseppe) non l’abbia mai avuto.
    Alla luce di quanto sta succedendo e suffragato da tanti editoriali che hanno cominciato ad inneggiare alla prudenza nella valutazione della situazione libica (vedere come ultimo esempio Panebianco), la tanto schernita dichiarazione di Berlusconi di “non disturbare”, che tradotta era la volontà di mettersi in una posizione attendista per capire cosa succedeva, risulta, fatti alla mano, la più visionaria e corretta che si potesse dare. Daltronde se l’uomo comune riuscisse a vedere ciò che vede l’uomo straordinario, tutti noi potremmo essere premier.
    Ma il sig. Giuseppe riesce a ribaltare la pizza e Berlusconi viene accusato da chi lo accusava della dichiarazione di sopra, di aver abbandonato troppo velocemente il dittatore. Stupisce questa pizza girata, rigirata e rimodellata? No. E’ storia di tutti i giorni. E’ la storia di Giuseppe.

  3. x Johrey
    Caro johrey, mi sembra che lei nn legga nn solo i giornali, ma neanche IL Giornale.
    Ai tempi del “circo” organizzato a Roma per il trattato di amicizia, Berlusconi dichiarò in merito “…noi guardiamo al futuro”, cosa che il relatore di questo blog giudica sempre con disprezzo.

    Con i recenti avvenimenti il ns PdC è passato dall’attendismo da lei lodato (nota qualità tipica degli uomini straordinari, mica il decisionismo), sino all’allineamento con il resto della diplomazia mondiale(x ultimo), scaricando l’ex amico.
    Nel frattempo gli eventi in Libia evolvono, una volta a favore dei ribelli, altre a favore di Gheddafi. Le domando, se dovesse andare bene al dittatore chi sarebbe costretto all’ennesima giravolta, rendendosi ancora più ridicolo di quanto nn lo è stato in passato?

    Cmq nn era questo nè il tema del post, nè il punto posto dal mio commento, a prova del fatto di quanto lei abbia le idee poco chiare, o di quanto poco capisca quello che legge.
    Infatti chiedevo solo dei nomi, link, fonti, secondo le quali Pardo sarebbe giunto alle sue conclusioni, cioè cosa avrebbero fatto di tanto condannabile questi “statisti impulsivi” se nn condannare le violenze contro i civili? Sto ancora aspettando.

    Tra l’altro nn legge neanche questo blog, altrimenti anche lei avrebbe notato la contraddizione tra il post del 23/02 e quello del 22/02. Anche per quest’ultimo ho chiesto chiarimenti, su cosa avrebbe mai predetto Pardo rispetto a quello che sta avvendendo oggi.

    X marco
    Lei continui a quotare, dovesse mai venirle il mal di testa.

  4. ” Perché muoversi è costoso, rischioso e forse persino controproducente.
    Sin dal principio invece era chiaro che non era il caso di essere sicuri del futuro. Non lo si è mai…”

    Sarebbero queste le scoperte filosofiche geniali per cui Pardo si compiace di avere avuto la vista lunga?
    Poi francamente nemmeno io, oltre Giuseppe, ho capito cosa sia accaduto di così sconvolgente negli ultimi giorni. Che Gheddafi non se ne è andato ancora? Mah! A me risulta datata oltre una settimana la sua dichiarazione di guerra ai ribelli ” Li schiacceremo come ratti… questa è la terra dei miei padri e qui morirò…”. E allora? Forse mi sono perso qualcosa, ma mi sfugge l’avvenimento sensazionale accaduto ieri, per cui ci si è spinti a dare del ridicolo a non so quale grande personalità e ad affibbiarsi da sè, grandi doti di preveggenza e lungimiranza di analisi.
    Praticamente siamo ad una roba tipo ve l’avevo detto io “del domani non v’è certezza, chi vuol esser lieto sia…”, “avete visto quanto sono stato bravo!”.
    Peccato però che mi pare di averla già sentita da qualche parte e in questo caso Lorenzo mi pare c’entri davvero poco.

  5. Il dietro front delle anime belle della sinistra su Gheddafi, ultimo di una lunga serie, rivela se ce ne fosse ancora bisogno tutta la loro superficialità e incapacità di giudizio. Sono talmente ossessionati dalla loro impotenza in politica interna che sarebbero capaci di sostenere qualsiasi idiota di rivoluzionario purchè serva in funzione antiberlusconi. Ma la cosa divertente è che nonostante tutto questo falso movimento non fanno un solo passo in avanti.
    Devo dire che sono un vero spasso.

  6. Per Arnoldo
    Chiedo io a lei se sia filosoficamente geniale la presa di posizione di Obama, che si è spinto molto in là sbagliando totalmente strada, perché credeva Gheddafi definitivamente battuto mentre non lo era, si è messo in ridicolo con atteggiamenti gladiatori fatti solo di parole e mettendosi persino in contrasto con i vertici militari del suo Paese, che di intervento militare non vogliono sentire parlare. Senza dire che un intervento con l’avallo dell’Onu è difficile, dal momento che la Russia opporrà il suo veto, a quanto ha promesso. Obama, la scoperta filosoficamente geniale che gli conveniva star zitto, non l’ha fatta.
    Non so che cosa abbia scritto Giuseppe, ma vedo che a lei non pare importante che Gheddafi sia ancora lì. Nega che due settimane fa lo davano tutti per vinto, annientato, sparito? Fra l’altro tutte queste affermazioni, sentite in giro, nascono da disinformazione. L’esercito di Gheddafi è peggio che da operetta, ma quel poco di serio che in esso c’è è in mano al dittatore. I ribelli hanno armi leggere, e non molto di più. Avrebbero potuto vincere se nella ribellione fossero entrati tutti i capi tribù e i vertici dell’esercito. Così non è stato, e i ribelli, oggi come oggi, hanno poche speranze. Non so se tutto questo sia nell’interesse dei libici o no, ma i fatti sono questi.
    Io non mi sono affibbiato grandi doti: ho solo dimostrato documentalmente che, all’inizio della rivolta, non ho detto le stesse stupidaggini che hanno detto tanti altri, oserei dire tutti.
    Lorenzo c’entra sempre, quando si incontrano degli sciocchi che posano a profeti. Io infatti ho affermato non di sapere, allora, ma non di sapere. Non ci voleva molto, nevvero? Eppure…

  7. Sì ma dottor Pardo non le ha dette allora, le vuole dire ora? Non è successo ancora niente di definitivo, non mi si sbilanci proprio adesso.
    Ora che Gheddafi rimanga una settimana in più o una in meno dopo che ci è rimasto per più di 40 anni le pare così dirimente? Il problema è come rimane, sempre nel caso rimanga. Fidel Castro è ancora a Cuba, pensi un pò lei.
    Il fatto è che finora nessuno è tornato indietro rispetto ai propri passi,a partire da Obama. Poi le anime belle della sinistra a cui si riferisce Enrico non so chi siano e certe generalizzazioni mi fanno solo sorridere.
    Gheddafi era completamente isolato sul piano internazionale una settimana fa e lo è ancora oggi. Anzi oggi lo è ancora di più. Lo diceva già qualcuno di cui non ricordo il nome in un commento ad un altro post che ho letto. Ammesso rimanesse Gheddafi, per lui sarà una bella gatta da pelare sia la situazione interna che il totale e completo isolamento dal punto di vista internazionale. Hai voglia ormai di portare al mercato petrolio ed esseri umani come merce di scambio! Chi farà più affari con lui? Anche perchè, per esempio, mi risulta che gli Stati Uniti rispetto a vari Paesi europei compresa l’Italia, di affari con La libia ne abbiano decisamnte di meno.
    Quindi?

  8. “Io infatti ho affermato non di sapere, allora, ma non di sapere”. Oggi che cosa ho affermato di sapere? Solo che Gheddafi è ancora lì e nessuno conosce il futuro.
    Poi non sono d’accordo su molte delle cose che lei ha scritto in questo ultimo commento ma abbiamo discusso abbastanza, credo.

  9. Beh per gli USA a quanto pare vincerà il cammelliere, parola di Intelligence. A breve ci ritroveremo tutti a nuovamente inchinarci per fruire di ottimi servizi di distribuzione energetica più varie ed eventuali, e chi s’è visto s’è visto.
    Complimenti per i troll a proposito: ne ha tra i più pervasivi che mi sia dato (non) leggere. In effetti penso a lei quando mi riferisco a situazioni analoghe.
    Forse complimenti però non è la parola adatta.

  10. Sarà che questo blog è frequentato da troll, ma intanto dopo tanto parlare ancora sono in attesa di questi famosi link su quello che avrebbero fatto di così deprecabile Obama o qualsiasi altro politico di sinistra al mondo.

    Il sito de Il Giornale è organizzato benissimo con l’archivio degli arretrati, io nn vi ho ancora trovato nulla e voi? Anzi per la cronaca, il giorno della profezia di Pardo il titolo era: “L’ITALIA ARMA I CACCIA” – “Berlusconi: basta violenze”

  11. A me pare invece che molti a sinistra (le anime belle in primis) siano tornati indietro dalle posizioni iniziali su Gheddafi, è sufficiente fare un confronto tra gli articoli e i commenti di qualche tempo fa e quelli di questi giorni per rendersene conto. Dalla certezza inossidabile di chi come al solito sapeva già tutto della situazione libica e sparva una stupidaggine dopo l’altra, alla posizione attuale molto più prudente di chi sostiene che non una settimana in più o in meno non cambia nulla e che insomma staremo a vedere, non si sa mai. Eh già, sempre la stessa storia, prima le certezze poi il dubbio negando di avere mai sostenuto certe posizioni, l’anima della sinistra (bella o meno) non cambierà proprio mai.

  12. “Complimenti per i troll a proposito: ne ha tra i più pervasivi che mi sia dato (non) leggere. In effetti penso a lei quando mi riferisco a situazioni analoghe”.
    Da GIO

    Secondo contributo da ENRICO
    “…alla posizione attuale molto più prudente di chi sostiene che non una settimana in più o in meno non cambia nulla e che insomma staremo a vedere, non si sa mai”

    Per la serie: la lingua italiana, questa sconosciuta.
    Come dice gio complimenti a entrambi, anche se forse non è la parola adatta.

  13. Mi scusi signor Arnaldo: in cosa sarebbe mancante la mia esposizione sintattica del concetto dianzi esposto? Potrò difettare in svariate categorie, ma la lingua italiana, mi creda, non è tra queste. Però potrei sempre sovrastimare i miei giudizi. Mi dica dunque, e vediamo di approntare cagione ad ogni periodo, termine, virgola.
    In effetti non ravvedo grammaticali incongruenze di sorta nemmeno nel passaggio di Enrico, fatto salvo quel “non” che è chiaramente il “con” che son certo lei abbia riconosciuto come tale; ma, di nuovo, potrei sbagliarmi. Oppure, due a uno, potrebbe essere che si sbagli lei?
    Che poi potrei a mia volta farle notare che “Abbondantemente” è mal posto in quel passaggio, un semplice “molto” sarebbe stato più calzante, che il “ne” seguente è ridondante, che se mi scrive “rimanesse Gheddafi” poi dovrebbe continuare con condizionale, “sarebbe” o usare piuttosto un “rimanga” iniziale, che la punteggiatura a tratti difetta, e mi fermo; ma non mi sono minimamente sognato di farglielo notare, perchè siamo qui per pacatamente esprimere concetti, non concetti sul modo in cui s’esprimono concetti. Non trova? A meno naturalmente il suo non sia un modo per dimostrare insoddisfazione, non sapendovi opporre argomento, per qualcosa da me scritto, anche se proprio non penso il caso verosimile non avendo io scritto alcunchè di criptico, offensivo o male interpretabile da nessuno. Anche qui, però, potrei sempre sbagliarmi, e qualcun altro avere ragione.
    Un saluto.

    (Mi scusi per le “è” negli avverbi con l’accento sbagliato, a volte per pigrizia mi concedo licenze, ma lo faccio consapevolmente, mi creda.)

  14. Gentile Arnoldo devo scusarmi con lei, non sapevo che nel tempo libero facesse il correttore di bozze quindi non ho badato molto alla forma.
    In ogni caso non capisco cosa in quella frase (che è solo il copia e incolla da un altro intervento) le abbia turbato la giornata, sarebbe così cortese da illuminarmi dall’alto della sua scienza? eviterò in futuro di fare lo stesso errore. grazie

  15. Per arnoldo: chi frequenta questo blog, salvo eccezioni, è una persona beneducata. Addirittura qui ci si dà del lei. E una persona beneducata non fa osservazioni sul modo di esprimersi del prossimo, salvo proprio non capisca. Nel quale caso non dice “lei è un ignorante”, “lei scrive male”, si limita a chiedere delucidazioni. Lei si è permesso invece di fare delle osservazioni sarcastiche sull’italiano del prossimo e con questo autorizza a farne sul suo conto.
    L’espressione “scoperte filosofiche” è maldestra. Le scoperte sono caratteristiche della scienza, la quale – appunto – scopre leggi della natura che funzionavano da prima che la scienza le identificasse. Del resto, anche invenzioni deriva da un verbo latino che significa “trovare”. Avrebbe dovuto scrivere “teorie”.
    “Che Gheddafi non se ne è andato ancora?” Sarebbe stato meglio scrivere: “Che Gheddafi non se ne sia ancora andato?”
    “Datata oltre una settimana” è espressione di dubbia correttezza. Caso mai, al limite, “datata oltre una settimana fa”. O, più semplicemente e più correttamente, “più vecchia di una settimana”.
    “Mi sono perso qualcosa”, italiano familiare. In italiano corretto, “ho perso qualcosa”, o, ancora meglio, “non sono informato di qualcosa”.
    “Affibbiarsi da sé, grandi doti di preveggenza”. 1. Si affibbia qualcosa di negativo (lo Zingarelli parla di botte e ingiurie) non qualcosa di positivo. Non si può dire che è stata affibbiata a Madre Teresa la fama di santa. 2. Non si scrive sè, si scrive sé. 3. Non c’è nessuna giustificazione per la virgola dopo sè.
    “Lungimiranza di analisi” è un’espressione peggio che goffa. La lungimiranza fa pensare a uno che guarda lontano, l’analisi fa pensare a qualcuno chino su un microscopio.
    Lorenzo il Magnifico non ha scritto “del domani non v’è certezza”, ma “del doman non v’è certezza”. Diversamente non sarebbe un ottonario.
    E qui mi fermo. Ho commentato solo il suo primo intervento.

  16. Dottor Gianni Pardo c’è dell’evidente patetismo nel suo ultimo commento. Fanno davvero ridere i polli i suoi appunti sulle scoperte filosofiche e sul doman senza la i piuttosto che con la i, come se qua sopra stessimo a versificare in ottonari.
    La filosofia lei dovrebbe sapere risale a diverse migliaia di anni fa. Allora non vi era nessuna differenza tra scienza e filosofia e Galilei nacque non prima di qualche millennio dopo. Tra l’altro le segnalo che Kant, per esempio, definisce la filosofia: . Quanto al resto la invito a distinguere tra un uso creativo della lingua e gli errori. “Lungimiranza di analisi” e “affibbiarsi doti di preveggenza” testimoniano un uso creativo della lingua. Affibbiare deriva dal latino “affibulare”, a cui possiamo dare il significato di tenere legato con una fibbia e a me pare renda perfettamente il senso di quanto lei si sia voluto tenere strette le sue doti “superumane” in questo post, di fronte alle pernacchie che, nei suoi precedenti post sul tema, lei si era meritato.
    Lungimiranza di analisi invece dà perfettamente l’idea di quanto lei nella sua analisi sia in grado di guardare oltre il comune mortale, di andare al di là dell’uomo normale.
    Lei è certamente autorizzato a fare analisi sul mio conto, ma se le analisi sono queste lei finisce chiaramente per satireggiarsi da solo. Per tacere poi degli appunti sulle virgole, virgoline, sull’italiano colloquiale ( come se in questo blog fossimo in una moschea) e addirittura sui versi degli accenti che, la informo, talvolta li dà la tastiera. Insomma mi pare davvero sia caduto in basso. Possibile non abbia potuto sforzarsi un po’ di più? Possibile che volendo fare “il proofessore” non abbia trovato nel mio commento qualcosa che, nella sua furia vendicativa, evitasse di esporla alla figura barbina del pedante affannato e inconsistente?
    Lei soffre troppo le critiche, in verità Pardo. Ho letto alcuni commenti e la capisco. In questi giorni ne ha ricevuti troppe e sta cominciando a sbarellare. Si faccia tranquillamente il suo blog e si faccia tranquillamente leggere e commentare dai suoi aficionados che la sostengono e questo momento difficle passerà.

  17. La definizione di Kant che nel commento precedente si è cancellata è: la filosofia è la scienza della relazione di ogni conoscenza al fine essenziale della ragione umana

  18. Per gio
    Non so se lei si sovrastimi o meno, ma di certo ignora che il verbo ravvedere risulta inesistente nelle lingua italiana. Lei infatti scrive :”in effetti non ravvedo grammaticali incongruenze di sorta”, volendo, presumibilmente, intendere ravvisare qualcosa, piuttosto che ravvedere qualcosa, possibilità quest’ultima imprevista allo stato attuale dell’evoluzione linguistica e umana. Esiste, nel caso, il verbo ravvedersi di cui magari saprà il significato, ma di certo non lo mette in pratica. Come specificamente dimostrato dal fatto che lei vuole continuare ad attribuire la qualità di senso compiuto alla frase: “In effetti penso a lei quando mi riferisco a situazioni analoghe”.
    Le assicuro che il senso di questa frase sfugge “ai più” e la costruzione sintattica appare alquanto dubbia. Ad ogni modo complimenti per la ricercatezza lessicale adoperata nell’ultimo commento. A differenza di ravvedere le altre parole mi paiono esistere tutte, ma posso sbagliarmi non essendo io un purista. Tuttavia la invito a rivedere anche lei la punteggiatura, se non si sovrastima troverà facilmente alcuni passaggi in cui l’ha decisamente malgestita.
    La saluto consigliandole maggior rispetto per tutti gli interlocutori quando entra in una discussione, perchè esordire chiamando in causa genericamente qualche troll di passaggio potrebbe essere malvisto da qualcuno degli interlocutori di cui sopra.

  19. Come previsto, specioso e bambinesco. Quantomeno ora lo identifico come troll, per quanto prima non lo intendessi per tale – ma adesso abbiamo capito perchè se la sia presa in questa maniera sbarazzina: ci si era visto. Va bene, i bambini li si lascia fare, petulanti o meno che siano.
    Un altro, caro Pardo, che smetterò di leggere, il che per me non fa differenza alcuna ma lei temo se lo ritroverà tra i piedi a dettare direttive, almeno per un po’. E’ gente che ha da dire, e mette cura nel farlo per quanto vuoto possa essere l’oggetto del loro argomentare.
    Mi scusi se non le rispondo in dettaglio, caro Arnoldo, ma ho smesso di leggerla dalla terza riga (le prime due si devono a chiunque), appena dopo cioè avere inteso la tipologia di interlocutore che mi si presentava dinanzi. E’ facile, vi replicate come col ciclostile, gli stessi impulsi a levarvi in soggetti pavloviani. Eviti di rispondere a sua volta, o lo faccia se crede ma sapendo che io non la leggerò. E’ la condotta che riservo alle persone come lei, che nemmeno inizio a descrivere perchè non mi capirebbe, e comunque il padrone di casa m’ha inteso benissimo. Per quanto mi riguarda il nostro interloquire termina qui; e intenda pure d’avere vinto se le fa piacere, qualsiasi fosse la posta in gioco, qualunque il premio.
    E’ sempre con sorpresa che realizzo l’esistere individui sprovvisti della decenza d’un adeguato contegno, padroni in casa altrui, privi d’umiltà, la proterva sicumera d’un grande vuoto alle spalle; e si che dovrei esserci abituato. Fanno quasi tenerezza, questi eterni ragazzi. Quasi.
    Vabè capitolo chiuso e guardiamo altrove, le parole dedicate sono anche troppe.

  20. Caro gio lei, tra le altre cose, mente patentemente. Dice di avermi letto fino alla terza riga e poi cita un mio riferimento ai troll, che compare solamente nella riga finale del mio commento. Come qualsiasi persona equilibrata e obiettiva potrà valutare dopo aver confrontato i nostri due commenti colui che l’ha davvero presa male e continua fin dal primo commento a distribuire appellativi e contumeli risulta nettamente lei. Il suo reiterato riferimento a padroni (nel primo riferimento non meglio specificato, nel secondo padroni di casa) testimonia forse un controverso rapporto con la democrazia? Sarà per questo che ritiene di non dover prendere posizione nette su Gheddafi?
    Stavolta, mi raccomando, tenga fede al suo mite proposito e non legga davvero quanto ho scritto. Dovesse di nuovo prenderla così male? Non sia mai…

  21. Caro gio, tra le altre cose, lei mente patentemente. Scrive di essersi fermato alla terza riga e poi cita un riferimento ai troll che compare soltanto nella riga finale del mio commento. Chiunque abbia voglia di leggere con obiettività i nostri due commenti potrà serenamente valutare chi in realtà l’abbia presa davvero male e chi no. Partendo magari dal fatto che sin dal suo primo commento lei si produce in appellativi e contumelie agli altri interlocutori, che in quest’ultimo commento addirittura strabordano. Fa poi una reiterata invocazione di padroni (nel primo caso i senso generico, nel secondo padroni di casa). Che ciò testimoni un suo controverso rapporto con la democrazia? Che risieda in questo la sua riluttanza a prendere posizioni nette contro Gheddafi?
    Stavolta tenga fede al suo proposito e non legga davvero ciò che ho scritto. Dovesse di nuovo prenderla così male? Non sia mai…
    Complimenti all’egregio professor Pardo per l’eroica scelta di bannarmi. Si tratta di un efficace primo passo verso quel recupero della serenità di cui parlavo nel commento predentemente a lui rivolto.
    E mi raccomando non tardi a cancellare anche questo commento, dovesse leggerlo qualcuno e ravvisarli l’assenza di offese personali e quindi non capire al sua scelta di depennarlo?

  22. troll, non ho bannato Giuseppe – limitandomi a non leggerlo, come penso che farò con questo sig.arnoldo – perché dovrei bannare lei, che nemmeno conosco? Qual è il commento che è stato cancellato? Quando è stato cancellato? Se ci fossero difficoltà tecniche (a me a volte è capitato di inserire un commento, di non vederlo inserito, di riinserirlo, di non vederlo inserito, e poi di vedere il giorno dopo che è stato inserito due volte) me lo mandi al mio indirizzo privato, giannipardo@libero.it, e lo inserirò io stesso. Naturalmente non le garantisco che lo farò dopo averlo letto. Fino ad ora qui c’è il diritto a pubblicare commenti – salvo contengano insulti o parolacce – non il diritto ad essere letti.

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