IL PESSIMISMO IN POLITICA

Recentemente un amico mi accusava di “difendere il governo” solo perché dubitavo che si potesse far meglio. Ed io mi sono messo a ridere: “Lei è ottimista, gli ho risposto. Se io difendessi il governo sarebbe segno che per me il governo stia facendo bene, in Italia. E se lo condannassi, sarebbe segno che, a mio parere, se non questo, un altro governo avrebbe potuto far di meglio. Invece penso che qualunque governo non può che far male, da noi, perché così vogliono gli italiani. Per ignoranza, per cecità e per soggezione alla demagogia. Io, difendere il governo?”

A volte le nostre parole ci rivelano il nostro pensiero. Rileggendo quelle frasi, il giorno dopo, mi sono chiesto: ma sono dunque tanto pessimista? E a che cosa conduce un pessimismo estremo?

Il migliore sistema per rispondere a questa domanda è spingere la posizione alle sue ultime conseguenze. In Italia le istituzioni governative sono troppo deboli, la spesa statale è elefantiaca, il debito pubblico è smisurato, lo spirito di servizio e il senso dello Stato (da parte di tutti, cittadini inclusi) sono quasi inesistenti, l’Italia è ancora una “nave senza nocchiero in gran tempesta” e c’è troppa gente che frena ogni possibile correzione di rotta. Ma in questo momento le cause non importano. La realtà è che la nazione è alla disperazione e che il governo non è in grado di dare il colpo di timone che potrebbe (forse) farci evitare gli scogli.

Immaginiamo allora che Silvio Berlusconi dica: “Mi avete seccato. Mi rendete troppo difficile l’impresa di salvare l’Italia. Me ne vado”. E con lui se ne vada questo governo. Si fa un governo diverso e presto il nuovo Primo Ministro sbotta: “Mi rendete troppo difficile l’impresa di salvare l’Italia. Me ne vado anch’io”. E con lui tutti i suoi. Immaginiamo che si scoraggi chiunque cerchi di governare seriamente ma – dal momento che c’è sempre qualcuno felice di sentirsi chiamare “signor ministro” – la conseguenza non sarebbe che non rimarrebbe nessuno a Palazzo Chigi: sarebbe che resisterebbe solo quel governo che non provasse né a governare né a salvare l’Italia. Andreotti è stato un maestro, in questo.

Naturalmente il Paese andrebbe a rotoli ancor più di come va. Si arriverebbe al default, si uscirebbe dall’euro, il debito pubblico scoppierebbe, lo Stato non potrebbe più pagare gli stipendi, mentre i possessori di titoli di Stato, spogliati di tutto, sarebbero furenti. La crisi di Weimar diverrebbe uno scherzo, a paragone.

E allora continuiamo a scendere ad uno ad uno i gradini del pessimismo. Secondo il filosofo, quando la democrazia si degrada in anarchia, l’anarchia fa nascere la dittatura:  questo è un esito che nessuno desidera. Ma ammettiamo che non si riesca ad evitare questa tragedia, che si abbia la dittatura e che infine, magari dopo avere risanato lo Stato, la dittatura in un modo o nell’altro finisca. C’è speranza che gli italiani, memori della lezione, permettano al governo di governare? La risposta è purtroppo no. Proprio perché questa esperienza di una situazione che conduce alla dittatura (e alla guerra) l’abbiamo già fatta: e non per questo abbiamo imparato la lezione. Dopo avere avuto (e applaudito) per vent’anni un Duce che pensava e decideva al posto di tutti noi, ora impediamo a tutti di decidere, di attuare le riforme, di fare il necessario per salvare il Paese. Al posto di un Duce, ne abbiamo sessanta milioni che, volendo tutti comandare, si neutralizzano vicendevolmente. Per questo scrivevamo: “Per quanti guai debba soffrire il popolo italiano, non ce n’è uno che non abbia meritato”. 

Ma forse stiamo esagerando. Una speranza l’abbiamo. La Cgil ha proclamato lo sciopero generale e chissà che non salvi l’Italia.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it, www.DailyBlog.it

26 agosto 2011

IL PESSIMISMO IN POLITICAultima modifica: 2011-08-26T10:58:53+02:00da gianni.pardo
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2 pensieri su “IL PESSIMISMO IN POLITICA

  1. C’è un’amara constatazione attribuita a Giolitti: “Governare gli Italiani non è impossibile, è inutile”

  2. ahahahahahaahahahahahah 🙂
    Salvarsi con lo sciopero è un’idea bellissima!
    Ops, magari qualcuno ci crede. :-/

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