IL REFERENDUM CONTRO IL “PORCELLUM” È SBAGLIATO – 1

Narrano che il re frigio Gordio, quando era ancora un contadino, avesse legato il suo carro con un tale nodo che nessuno riusciva a scioglierlo.  E si diceva che chi ci fosse riuscito sarebbe divenuto il padrone dell’Asia. Ci provò anche Alessandro, senza successo, ma invece di rassegnarsi tagliò il nodo con la spada, facendo avverare la profezia: infatti arrivò fino all’Indo.

La leggenda è divenuta un modello di comportamento: a volte, un problema difficilissimo – che non si può risolvere nel modo previsto – si può superare in un modo imprevisto e facilmente. Lo schema si ritrova nel modo in cui dicono Cristoforo Colombo sia riuscito a fare stare in piedi un uovo. Si potrebbe parlare ottimisticamente di “pensiero laterale” ma in realtà siamo di fronte a una violazione delle regole della sfida. 

E tuttavia si può andare oltre. Indubbiamente, l’uso della spada è scorretto se lo scopo è quello di dimostrare la capacità di vincere la complessità del nodo gordiano. Ma se il problema è quello di liberare il carro dal vincolo, Alessandro è l’uomo giusto. La distinzione è importante: è da stolti credere di dimostrare le proprie capacità di risolutori del problema teorico violandone le regole, ma è ugualmente sciocco e improduttivo intestardirsi su un problema insolubile solo perché non si vuole usare la spada.

Tutto ciò vale anche in campo politico. Se si vogliono creare leggi perfette o riforme perfette, è meglio non porvi mano. Perché il semplice fatto che esse modifichino la situazione precedente disturba quelli che da tale situazione traevano vantaggio. Almeno per loro e per i loro protettori esse non sono perfette. Se dunque si reputa che un dato progetto darà risultati positivi, bisognerà usare la spada senza rimpianti e senza meravigliarsi delle proteste.

Un esempio da manuale è la legge elettorale. Sarà noioso ripetere per l’ennesima volta concetti elementari di diritto costituzionale ma è ovvio che la massima rappresentatività (legge proporzionale) azzera o quasi la governabilità, mentre la massima governabilità (sistema inglese) può lasciare non rappresentata in Parlamento una notevole percentuale di cittadini. Esempio teorico di quest’ultimo sistema: ammettiamo che ci siano tre partiti, A, B e C che hanno rispettivamente il 34, 34 e 32% dei voti. Se i cittadini votano ripetutamente un po’ di più per A o per B, il partito C, col 32% dei voti, non avrà nessun deputato in Parlamento (è il caso, anche se non così grave, del Partito Liberale inglese). Il sistema non può essere detto “giusto” e tuttavia assicura la governabilità al partito che ha avuto anche solo il 35% dei voti.

La nostra Costituzione è stata concepita da un’Italia scottata dall’autoritarismo fascista e dunque si preoccupa più di garantire la democrazia che la governabilità. Essa ha cominciato col rendere pressoché ornamentali le figure del Presidente del Consiglio e del Presidente della Repubblica ed ha aperto la porta ad un assemblearismo che è uno dei mali della nostra patria. Anche per questo si era arrivati prima al “Mattarellum” e poi al “Porcellum”.

Chi ha concepito l’attuale legge elettorale ha mirato alla governabilità assegnando un notevole premio di maggioranza al partito (o alla coalizione) che ottiene più voti (teoricamente, con undici partiti, quello che avesse il 10% dei voti mentre tutti gli altri hanno solo il 9%). Si è subito obiettato che i senatori devono essere eletti su base regionale (art.57 Cost.), e dunque per il Senato il premio è stato modificato in questo senso. La legge ha infine stabilito che i candidati fossero designati dai partiti e non scelti dai cittadini. 

Il “Porcellum”, come il sistema è stato chiamato con esibito disprezzo, è stato criticato perché privilegia il partito (o la coalizione) più forte e fa venir meno la rappresentanza proporzionale dei cittadini. Perché crea un Parlamento non di eletti, ma di “nominati”. Infine perché, con la disparità del metodo di assegnazione del premio di maggioranza, si possono avere maggioranze diverse alla Camera e al Senato. Per queste ragioni si raccolgono le firme per un referendum che dovrebbe abolire l’attuale legge facendo rivivere il (criticatissimo, a suo tempo) “Mattarellum”. Ma si tratta di un errore. Anzi, di parecchi errori.

Continua – Gianni Pardo, giannipardo@libero.it, www.DailyBlog.it

17 settembre 2011

IL REFERENDUM CONTRO IL “PORCELLUM” È SBAGLIATO – 1ultima modifica: 2011-09-17T06:42:47+02:00da gianni.pardo
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