COME GIUDICARE GHEDDAFI

I profeti del passato sono degli sciocchi ma è interessante cercare di capire come mai essi siano tanto numerosi. Probabilmente tutto deriva dallo studio della storia. Prima si impara che la Seconda Guerra Mondiale è cominciata nel 1939; poi, andando avanti negli anni, si vede che, da qualunque lato si affronti la storia degli Anni Trenta, finisce sempre che, nel 1939, scoppia la Seconda Guerra Mondiale. Ciò induce a vedere in molti degli avvenimenti le premesse di quel fatto, tanto che alla fine si ha l’impressione che, già sul momento, non si potesse non capire quello che stava per avvenire. E infatti è forte la tentazione di irridere i molti che, in Europa, applaudirono la Conferenza di Monaco. A questi soloni si avrebbe voglia di chiedere. “Tu, invece avresti previsto che si andava verso la guerra? Dunque avresti avuto lo stesso genio politico di Churchill, quando disse: “Potevano scegliere tra la guerra e il disonore, hanno scelto il disonore. Avranno la guerra (1)!”.
Il verificarsi degli avvenimenti è spesso imprevedibile fino al giorno prima. Per questo, coloro che, il giorno dopo, hanno l’aria di gridare: “Lo dicevo, io!” sono degli imbecilli, a meno che non riescano a dimostrare che effettivamente l’hanno detto: e non gettando una monetina in aria – si indovina una volta su due – ma spiegando perché l’avvenimento si sarebbe avuto.
Oggi è inutile parlare delle rivolte nel Nord Africa come se le avessimo previste o fossero inevitabili. Perché nessuno le ha previste. Anche coloro che sono stati eventualmente capaci di diagnosticare il malcontento delle popolazioni non sarebbero stati in grado di dire se, dove e quando esso si sarebbe trasformato in proteste di piazza.
Tutto questo vale anche per la crisi libica. Gheddafi è al potere da un’eternità. Fino a un paio di settimane fa il suo regime è sembrato talmente solido da doverlo citare come un’eccezione, nel panorama sovreccitato di questi mesi. Ora, al contrario, quel Paese rischia la guerra civile, il regime vacilla e naturalmente arriva la coorte degli imbecilli. Tutti sembrano dire che era inevitabile che il popolo si ribellasse contro un tiranno folcloristico e ridicolo (le amazzoni guardie del corpo!); uno che va in giro con i costumi nazionali indossati per fare scena; che ha la pretesa assurda di dormire sotto una tenda anche in una capitale europea e che osa avanzare richieste di risarcimento per tutto ciò che abbiamo a suo tempo costruito in Libia; un maleducato, oltre tutto. Giusto. Rimane solo da spiegare come mai questa protesta non si sia verificata nei quarantadue anni precedenti.
I radicali di Pannella ed altri (fra cui l’ineffabile Furio Colombo) possono giustificatamente affermare che anche in passato sono stati contro i buoni rapporti e gli affari con un simile figuro. Per loro gli interessi economici non sono sufficienti per patteggiare con un dittatore, uno che neanche sa che cosa sono i diritti civili. Insomma gli idealisti antepongono la “decenza” politica alle ragioni dell’economia ma purtroppo lo fanno anche a spese nostre. Andreotti diceva che i vicini di casa uno non se li può scegliere. E qui nessuno può traslocare. Inoltre, se dovessimo esaminare ai raggi Röntgen tutti i Paesi con i quali abbiamo accordi, dovremmo chiudere parecchie porte. Niente rapporti con la Cina, per cominciare: o qualcuno sostiene che è una perfetta democrazia? Niente petrolio Iraniano: lì impera una teocrazia non raramente sanguinaria. Niente petrolio e gas algerino: lì c’è una dittatura militare. Niente petrolio nigeriano: lì ammazzano i cristiani a decine. Niente petrolio e gas libico, naturalmente. E sono forse democrazie, gli emirati arabi? Niente petrolio neanche da loro. Ed è forse un gentiluomo, Chávez? Insomma, andiamo a piedi. Sarà utile anche per riscaldarci, essendo spenti i termosifoni nelle nostre case. Questo è un atteggiamento degno di persone che non hanno mai riflettuto sull’economia e sulla politica internazionale.
Gheddafi un anno fa sembrava solido come una roccia e oggi rischia di scomparire, ma l’unica cosa che si può discutere è: gli accordi con il suo governo sono stati convenienti? Se lo sono stati, non ce ne dobbiamo certo pentire, anche se ora il popolo manifesta contro di lui a rischio di farsi ammazzare. Se invece non sono stati convenienti, dobbiamo disapprovarli non perché stretti con Gheddafi, ma perché non convenienti. Oggi come un anno fa.
La risposta alla domanda “come giudicare Gheddafi?” è che è sbagliata la domanda.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
22 febbraio 2011
(1) Britain and France had to choose between war and dishonour. They chose dishonour. They will have war”. 

COME GIUDICARE GHEDDAFIultima modifica: 2011-02-23T11:22:32+01:00da gianni.pardo
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7 pensieri su “COME GIUDICARE GHEDDAFI

  1. Tralasciando la tristezza della battuta iniziale secondo cui i profeti del passato sarebbero degli sciocchi, io chiederei a Pardo a chi si riferisce di preciso nell’articolo: chi è che in questi giorni avrebbe avuto l’aria di gridare “Io l’avevo detto”? Nessuno, e infatti nell’articolo nn è stato scritto.

    Vera la questione dei trattati con nazioni nn democratiche, e infatti nessuno ne ha mai avuto da ridire, almeno sulle pertinenze economiche, ma semmai sulla pagliacciata propagandistica fatta nell’occasione. E per la quale ogni berluscones ha goduto a dovere ringalluzzandosi. Eppure oggi si cede alla tentazione che tanto “così fan tutti”.

    E no cari miei pecorones, i trattati con Gheddafi li hanno firmati Prodi e tanti altri leader europei senza per questo costruirci un circo mediatico da sfruttare per la popolarità del momento, e da rinnegare quando quel momento passa e nn conviene più. Mò vi tocca pagare e vergognarvi anche per questo!

  2. Pagare!?! Vergognarsi!?! Magari semplicemente contenti della fine di un despota (ammesso che non ne arriverà un altro peggiore)? Che splendido oggetto è lei per la sua parte politica. Plasmato in ogni sfumatura.

  3. Johrey, al di là della discutibile sintassi da lei adoperata per cui si capisce a fatica il senso di quel che vuole intendere nella sua premessa, si è mai chiesto come appare lei agli occhi degli altri? Lei si sentirà sicuramente un soggetto libero ne sono certo, eppure io, per esempio, la vedo un perfetto oggetto della sua parte “politica”. Semplicemente, nel suo caso, “politica” va messo tra virgolette, perchè per la sua parte la politica c’entra davvero poco. O meglio ci entra di straforo, essendo la sua parte intressata specificamente a determinati interessi personali e aziendali. Ma il perfetto oggetto che lei rappresenta rimane. E il bello è che lei non se ne accorge e vede i fantasmi negli altri. Praticamente come, nel film “The Others”, faceva Nicole Kidman. Lei pure era convinta che a provenire dall’oltretomba fossero gli altri. Che cosa straordinaria e a suo modo divertente.

  4. arnoldo, non entro nella vostra discussione (che non ho capito), ma è secccante vedere che lei ne fa una questione personale, dando definizioni del suo interlocutore. Come ricordavo un paio di giorni fa, “chi ha una grande mente parla di idee, chi ha una piccola mente parla di fatti, chi ha una mente miserabile parla di persone”. Cerchiamo di evitarlo.
    Chiedo scusa a suo nome a johrey.

  5. Pardo non entri nella discussione se non vuole, ma almeno legga bene di che si tratta. Altrimenti incorre in errore. Da questo punto di vista la prego di sforzarsi meglio nell’interpretazione, visto che lei stesso ammette di non aver capito.
    Johrey ha accusato, facendone lui una questione personale, l’interlocutore precedente di essere “uno splendido oggetto, plasmato in ogni sua sfumatura”. E io ho risposto a Johrey in modo che ritengo intellegibile. Le ribadisco l’invito a rileggere perchè non mi pare il caso di ripetere quello che ho già scritto e che mi pare sacrosanto. Le risulterà evidente che è Johrey a farne una questione personale e non certo io. Altrimenti non ci fa una grande figura neanche lei, rischiando pure lei di assomigliare ad un protagonista del film “The Others”.

  6. Ha ragione. Il fatto è che non ho letto il commento di Giuseppe e non intendevo interloquire, trattandosi di lui. Ma ha ragione, johrey non avrebbe dovuto fare apprezzamenti personali. Avrebbe dovuto ignorarlo, se di lui aveva questa idea.
    Tutto questo non significa che assolvo lei, arnoldo: significa che disapprovo johrey.
    A proposito: potete vendicarvi disapprovando tutti e due me 🙂 !

  7. Arnoldo, intanto grazie x la difesa d’ufficio, ma ti vorrei raccomandare di nn contraddire troppo Pardo.

    Egli riesce a sostenere la discussione solo con chi è d’accordo con lui, e di solito quelli d’accordo con lui hanno l’acume di johrey.

    Quando si renderà conto che nn è al tuo livello troverà una scusa per evitare di parlarti, nn solo, cercherà anche di convincere gli altri a farlo.

    La questione denota ulteriormente il personaggio, giacchè nn si tratta di carattere, ma di scarsa intelligenza, infatti mi verrebe facile imbrogliarlo loggandomi ogni volta con un nome diverso, cosa che è successa su Affari Italiani.it, facendo cascare il nostro nel tranello a tempo di record….e rimediando anche l’ennesima brutta figura.

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