DE BORTOLI SALVA L’ITALIA

Ferruccio De Bortoli, quand’anche non fosse il direttore del “Corriere della Sera”, non si chiamerebbe Barbara Spinelli. Dunque ciò che dice va preso sul serio, anche se rimane lecito contestarlo.

Nell’editoriale “Il sipario strappato”(1) sostiene che l’Italia è forte e sana, ma i mercati se la prendono con noi perché “Non siamo né credibili, né seri. Nessuno più investe in Italia e chi ci presta soldi vuole tassi usurari. La nostra immagine è a pezzi.” La manovra, pure di 58 miliardi, è insufficiente. “Riforme vere, privatizzazioni e liberalizzazioni, rimangono sulla carta. Siamo stati capaci di aumentare le tasse, ma la spesa pubblica (800 miliardi) prosegue la sua corsa. Abbiamo annunciato che avremmo abolito le Province: non era vero. Tagliato i costi della politica: una presa in giro”. “Il premier mostra di occuparsi solo delle sue questioni personali”, cioè delle intercettazioni. Infatti è l’unico intercettato, ne deduciamo. Importante la conclusione: “Non c’è membro del governo o della maggioranza che non affermi in privato che Berlusconi debba lasciare. Su questo giornale abbiamo suggerito al premier di fare come è accaduto in Spagna: annunciare che non si ricandiderà, chiedere le elezioni e non trascinare con sé l’intero centrodestra. Nessuna risposta”.

Innanzi tutto va notato che, per gli investimenti esteri, non è questione di credibilità ma di ordinamento giuridico e temperie sociale. Se in Italia abbiamo una legislazione del lavoro demenziale, se i sindacati sono reazionari, se il costo del lavoro è troppo alto e se abbiamo una tassazione opprimente, ce n’è abbastanza per non investire qui. Il Direttore pensa che se ci fosse da guadagnare gli stranieri si asterrebbero dal produrre in Italia perché non gli siamo simpatici e, invece di essere seri, ci scappa da ridere? Se si investe nei Paesi più arretrati, quando in vista c’è il dio dollaro (o euro), perché solo in Italia gli operatori economici dovrebbero lasciarsi guidare dai motivi poetici di De Bortoli?

La manovra è stata insufficiente, scrive. Vero. Ma il governo s’è beccato lo stesso lo sciopero generale. Siamo sicuri che ci si potesse permettere una manovra più incisiva? E lo stesso vale per le riforme non realizzate. Manca un sufficiente consenso per qualunque azione significativa e già la Lega non vuole che si tocchino le pensioni: aspetta cioè che il malato muoia, prima di curarlo.

Quanto alle province, De Bortoli dimentica che una legge non può abolirle: esse sono citate espressamente nell’art.114 e si possono abolire solo con una riforma costituzionale.

“La spesa pubblica prosegue la sua corsa”, ricorda, ma dimentica che s’è avuta una mezza rivoluzione quando il governo ha cercato di toccare i contributi alla cinematografia. Denaro buttato dalla finestra, indubbiamente, ma la protesta è stata vibrata: si attaccava toccava l’ “arte”! I costi della politica poi  fanno indignare tutti ma non incidono quasi per nulla sui problemi dell’Italia. E con questo arriviamo all’ultimo paragrafo dal quale si deduce che secondo De Bortoli tutto si risolverebbe con le dimissioni di Berlusconi. E dire che lui gliele ha pure suggerite. Non ha dunque sentito? Basta che annunci che non si ricandida, che si va ad elezioni anticipate e con questo eviterà di “trascinare con sé l’intero centrodestra”. A parte il fatto che il problema non è la sorte del centro-destra ma quella dell’Italia, se questa è la soluzione del primo giornale italiano, un blog qualunque come questo può proporre un viaggio di Napolitano a Lourdes, la nomina di Pierluigi Bersani a commissario della Nazionale di calcio o il divieto di scrivere con l’inchiostro blu. L’effetto sulla società e sull’economia italiana sarebbe più o meno lo stesso.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it, www.DailyBlog.it

5 ottobre 2011 (1)http://www.corriere.it/editoriali/11_ottobre_05/il-sipario-strappato-ferruccio-de-bortoli_f5fd53c2-ef10-11e0-a7cb-38398ded3a54.shtml?fr=box_primopiano

DE BORTOLI SALVA L’ITALIAultima modifica: 2011-10-05T15:03:52+02:00da gianni.pardo
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