BERLUSCONI IL TAUMATURGO

Fino a questo momento – mattina del 25 ottobre 2011 – non sappiamo se sì o no Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, o ancora meglio il Pdl e la Lega Nord, arriveranno ad un accordo sulle pensioni.

L’Europa ci richiede con insistenza questo provvedimento. Persino l’Udc e il Masaniello dell’Idv si dichiarano disposti a votarlo, sempre che Berlusconi si dimetta. Il che dovrebbe indicare che questa riforma – la prima delle tante di cui l’Italia ha bisogno – è assolutamente opportuna e forse inevitabile. E allora bisogna chiedersi: come mai la Lega si mette di traverso?

Ci sono certo delle ragioni. Il massimo numero di pensioni di anzianità è concentrato al Nord, ci sono le promesse ripetutamente fatte da Bossi e dai suoi amici, e il resto: nessuno sostiene che un partito si muove in una certa direzione senza una ragione. Ma qui non si tratta di un partito, si tratta dell’Italia, della sua situazione economica e della sua posizione rispetto all’Europa. Dunque è impossibile che i leghisti non si rendano conto del problema. E allora la spiegazione è probabilmente un’altra.

Silvio Berlusconi è, dopo Mussolini, l’italiano più ingombrante che la nazione abbia avuto dall’inizio del XX Secolo. Come avviene in questi casi, il personaggio viene gonfiato, nell’immaginario collettivo, fino a dimensioni sovrumane, poco importa se nella direzione positiva o in quella negativa. Forse ricordiamo male ma di Mao si disse che poteva anche placare le tempeste come al contrario, dopo la fine del fascismo, è stato difficile far passare il concetto che qualcosa di buono quel regime possa aver fatto. Di Mao, finché fu in auge, non si poteva che dire bene, era anche lecito attribuirgli dei miracoli, di Mussolini, una volta caduto, non si poteva che dir male e attribuirgli anche le colpe che non aveva. Come se fosse stato necessario.

Berlusconi è stritolato dalla stessa leggenda e ora, a quanto pare, essa ha contagiato anche i suoi alleati. La lega dovrebbe essere cosciente che se il Cavaliere, stanco, gettasse la spugna e si andasse a nuove elezioni senza la sua partecipazione, Bossi il governo lo vedrebbe col binocolo. Come mai allora insiste sulla propria posizione?

La risposta è che probabilmente, dai e dai, anch’essa ha perduto il contatto con la realtà. La sinistra ripete instancabilmente, giorno dopo giorno, ora dopo ora, che le dimissioni di Berlusconi sarebbero la soluzione di tutto. E questo realizzerebbe un miracolo per omissione, un miracolo che Berlusconi opererebbe con la sua sola assenza. Per la Lega invece quell’uomo è talmente speciale che gli si può chiedere l’impossibile ché tanto lui ne è capace. Gli si dice no per le pensioni, gli si dice no per qualunque cosa, e alla fine lui in qualche modo risolverà la questione: il governo non cadrà, l’Italia non fallirà e l’Europa ci applaudirà. Chiunque abbia un minimo di buon senso, chiunque non sia stato contagiato da questa stupida leggenda berlusconiana non può che scuotere la testa. Non solo la Tavola Pitagorica non è sensibile alla politica, ma Silvio Berlusconi è solo un uomo. Testardo, resistente, ottimista, perfino inventivo, ma nulla più di un uomo che può sbagliarsi, può stancarsi e soprattutto è incapace di operare miracoli. 

In queste ore ci si può sorprendere a desiderare le sue dimissioni per dare un colpo mortale a tutti i suoi avversari e per mettere l’opposizione di fronte alle sue responsabilità. Improvvisamente tutti i critici interni ed esterni – professionisti dell’antiberlusconismo inclusi, in particolare certi giornalisti – sarebbero gettati nella spazzatura della storia. Improvvisamente  l’opposizione sarebbe nel panico. Naturalmente darebbe la colpa di tutto, meteorologia inclusa, a Berlusconi, ma non basterebbe parlare del passato, perché ora il nuovo governo sarebbe responsabile del Paese, al presente, e dovrebbe dichiarare il default dell’Italia oppure affrontare la rivoluzione. La sinistra massimalista non accetterebbe certo dal Pd ciò che non accetta dal Pdl.

Se non fosse che in questo caro Paese ci abitiamo, se non fosse che l’esperimento non sarebbe in corpore vili, sarebbe proprio divertente vedere la fine dei niet di Bossi e dei proclami di Bersani. E comunque sarebbe bello veder tornare il mondo politico italiano alla realtà. Sembra che se ne sia allontanato parecchio, negli ultimi lustri.

Gianni Pardo, giannipardo@libero.it, 

25 ottobre 2011

 
BERLUSCONI IL TAUMATURGOultima modifica: 2011-10-25T11:14:00+02:00da gianni.pardo
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