Le Monde: Quali sarebbero per la Grecia le conseguenze di un’uscita dall’euro?

Un articolo comparso su “Le Monde”(1), traduzione di Gianni Pardo

Mentre a Cannes si tiene un G20 cruciale per le economie europee, si fanno molte ipotesi sull’avvenire della Grecia. Le probabilità di un’uscita del Paese dalla zona euro sono stimate a quattro contro sei dalla ditta di scommesse britannica William Hill per un’uscita della Grecia dalla zona euro prima del 2012. Ma quali sarebbero per le Grecia le conseguenze di un simile abbandono? Se gli economisti sono in disaccordo riguardo alla necessità per Atene di uscire dalla zona euro, al contrario molti fra loro fanno prudentemente le stesse ipotesi riguardo alle conseguenze che sarebbero prima il caos e poi il ritorno alla competitività.

Movimento di panico bancario. Il ritorno alla dracma – che andrebbe insieme all’annuncio di una svalutazione competitiva – comporterebbe inevitabilmente una fuga dei depositi. Ogni risparmiatore greco preferirebbe infatti ritirare il proprio denaro in euro piuttosto che in dracme svalutate. Un tale movimento di perdita di fiducia rischia di comportare fallimenti bancari in serie. “Un possibile panico bancario conseguente all’annuncio della svalutazione obbligherebbe il governo a nazionalizzare le banche e dunque  a stampare una gran quantità di biglietti di banca per sostenerle. Un simile scenario avrebbe dunque un forte costo sociale. L’inflazione infatti comporta un abbassamento del potere d’acquisto delle famiglie”, spiega Jésus Castillo, economista della Natixis.

Fallimenti in serie. Per i privati come per le imprese, i perdenti saranno quelli che si sono indebitati in euro. Le imprese saranno asfissiate dal loro credito in euro e “numerosi contratti saranno rotti con i partner europei”, spiega André Sapir, economista a Bruegel, centro di ricerca sulle politiche economiche in Europa. “Vi sarà una ridistribuzione violenta fra debitori e [operatori] finanziari”, aggiunge l’economista presso l’OFCE Jean-Paul Fitoussi. Del resto, le imprese non troveranno nessuno che gli presti denaro per finanziare le loro importazioni, dal momento che i creditori rifiuteranno la conversione. Le imprese greche indebitate in euro saranno sul bordo del fallimento e dovranno, strangolate, abbassare i salari, aumentare i loro prezzi ed anche licenziare per avere la speranza di sopravvivere.

Diffidenza degli investitori. “Ci vorrà del tempo prima che questi accettino di prestare denaro alla Grecia”, spiega André Sapir. “I fornitori saranno anche molto restii a fornire la merce a meno che siano pagati in contanti dalle imprese greche. Il Wall Street Journal raccontava per esempio la settimana scorsa che le grandi imprese farmaceutiche esitavano già a fornire medicinali agli ospedali greci”, sottolinea. “L’Italia e la Spagna che sono uscite dal sistema monetario europeo all’inizio degli anni Novanta hanno ricominciato a crescere solo in capo a due anni [nel settembre 1992, in seguito alle speculazioni conseguite al referendum danese sull’Europa, la lira italiana e la peseta spagnolo furono svalutate]. Quanto all’Argentina, ha ricominciato a crescere ma non ha ritrovato la fiducia degli investitori”, ricorda Castillo. 

Impoverimento della popolazione. Al di là degli sforzi necessari per ritrovare una qualche competitività, che passano attraverso l’abbassamento dei salari, i greci conosceranno una forte diminuzione del loro potere d’acquisto coniugata con un forte rialzo del tasso di disoccupazione. “Alcuni di loro, i più intraprendenti, sicuramente lasceranno il paese”, spiega Sapir. “E c’è di più: la Grecia non dispone delle risorse naturali dell’Argentina, spiega Fitoussi. Ora ricordatevi che questo Paese ha conosciuto dei momenti di quasi carestia, in certi posti”. “Tuttavia, nota Sapir, “la Grecia non ritornerà al baratto, come si è potuto dire, ma non è impossibile che l’euro coabiti con la dracma per alcune transazioni”. Infine le misure di economie drastiche delle finanze pubbliche avranno degli effetti immediati sul numero di impiegati di Stato e dunque sulla qualità dei servizi pubblici e sulla qualità della protezione sociale.

Instabilità sociale e politica. La precarietà di massa provocata dai meccanismi economici prima spiegati potrebbe comportare forti tensioni sociali e politiche. “Durante questo periodo di caos, che potrebbe durare almeno due anni, i governi che si succederanno  non avranno alcuna leva da manovrare e saranno trascinati dai bisogni contraddittori che non potranno soddisfare, nota Fitoussi. Bisogna ricordarsi che l’Argentina ha conosciuto, dopo il 2001, periodi quasi di insurrezioni”. “Il solo vantaggio che vedo in un’uscita dalla zona euro è che la svalutazione colpirebbe molti agenti economici in Grecia. Lo sforzo sarebbe più grande che restando nella zona euro ma sarebbe meglio condiviso e sentito come più equo”, spiega Sapir.

La ricostruzione? La Grecia soffre di un problema di competitività a causa dello scarto d’inflazione accumulato dal momento del suo ingresso nell’euro. Deprezzare la sua moneta, cosa che uscendo dall’euro potrebbe fare, le permetterebbe a medio termine di ritrovare questa competitività. Ma bisognerà per questo che il Paese realizzi rapidamente riforme difficili, sinonimi di rigore, che non è riuscita a varare fino ad ora. Si pone dunque la questione del potere politico. “Le conseguenze d’una uscita dalla zona euro sono evidentemente legate alla gestione politica che ne farebbe il governo greco. Quale tipo di governo? Quale ruolo, per la sua banca centrale? Quale riforma per la sua amministrazione? Altrettante domande che dipendono dal potere e che possono permettere alla Grecia di sperare di ritrovar la sua competitività”, spiega Sapir. “Non sarà la fine della Grecia, assicura Fitoussi. Al prezzo di considerevoli sofferenze, l’esempio argentino ha mostrato che un Paese poteva rialzarsi dopo il fallimento. Per la Grecia questo comporta una politica monetaria ben governata e un politica fiscale che permetta un’esazione e un controllo efficaci”.

http://www.lemonde.fr/economie/article/2011/11/03/quelles-consequences-pour-la-grece-apres-une-sortie-de-l-euro_1598747_3234.html

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Le Monde: Quali sarebbero per la Grecia le conseguenze di un’uscita dall’euro?ultima modifica: 2011-11-05T11:23:00+01:00da gianni.pardo
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