FINI NEL BARATRO

Giorni fa un grande giornalista, pur senza fornire un’esauriente spiegazione del fenomeno, dava per scomparso Gianfranco Fini. Effettivamente il mondo della pubblica opinione è passato da un eccesso all’altro. Prima i giornali riferivano ogni sospiro dell’ex leader di An (ed erano sempre sospiri antiberlusconiani) poi seguirono con passione il suo attacco al Quartiere Centrale, fino alla catastrofe del dicembre 2010. … Continua a leggere

FLI? CVD

Il numero di parlamentari che qualche mese fa seguì Gianfranco Fini sorprese molti. Tanto che divenne realistico ipotizzare la fine della legislatura. Ma molti badarono in primo luogo al seggio e alla pensione e il governo non cadde. Anzi, mentre sul momento sopravvisse per tre voti, da allora non ha fatto che rafforzarsi. Tutto sarebbe stato diverso, se la fiducia … Continua a leggere

BERLUSCONI, PIZARRO, KADAR, FINI E LO SCORPIONE

I comportamenti umani degni di censura non meritano di essere sanzionati tutti nello stesso modo. Si va da un pudico: “non so se avrei fatto come lui” a un risoluto: “merita la morte”. Tuttavia si può anche ipotizzare una diversa valutazione dei comportamenti umani, non tanto in base alla gravità del fatto quanto in base alla qualificazione che ne risul­ta … Continua a leggere

LE PROSPETTIVE DOPO LA ROTTURA

Quando una casa rovina, il polverone impedisce di vedere le macerie. Per questo i commenti sulla rottura Pdl-Fini risentono ancora di dubbi e perplessità che solo il tempo sarà in grado di chiarire. Fino all’ultimo momento, nessuno sapeva che cosa intendesse fare Silvio Berlusconi. Come mi scriveva l’amico Alberto Merzi, già questo era fra gli altri un punto a suo … Continua a leggere

IL DISSENZIENTE E IL TRADITORE

In democrazia il dissenso è lecito, nessuno ne dubita. E infatti nessuno pretende che nei partiti politici la pensino tutti allo stesso modo. Ma è necessario distinguere il dissenso su un singolo punto dall’essere contro il partito stesso: un calciatore può sostenere che è meglio un attacco a due punte piuttosto che a tre, ma non può calciare nella propria … Continua a leggere

NOTA TELEGRAFICA: I PRINCIPI DI BOCCHINO

Italo Bocchino con le sue dimissioni sperava, chissà perché, di obbligare alle dimissioni anche Fabrizio Cicchitto. Purtroppo per lui è subito risultato chiaro che non esistevano né ragioni giuridiche né intenzioni politiche, per questo esito. A questo punto, confermando che la realtà a volte presenta vicende che i romanzieri non scriverebbero, per paura dell’inverosimiglianza, Bocchino ha tentato di ritirare le … Continua a leggere

VOLTAIRE HA DESCRITTO FINI?

La tempesta si allontana. Il cielo è ancora nuvolo, i tuoni brontolano lontano, e tutto è ancora zuppo: ma possiamo chiudere l’ombrello. Poco fa sembrava fossimo alla vigilia della fine del mondo, ora sotto una nuvola ad ovest c’è un buco azzurro. Ha proprio ragione il proverbio: buon tempo, cattivo tempo non dura tutto il tempo. Dopo il temporale bisogna … Continua a leggere

ITALO BOCCHINO CON LA KEFIAH

Italo Bocchino si è dimesso. Il perché, se dobbiamo limitarci al contenuto della sua lettera, non è chiaro: c’è molto politichese e poca sostanza. Chi si dimette, se non lo fa per motivi di salute, di solito cerca di evitare di essere sbattuto fuori. È molto più raro – anche se esiste –  il caso di chi si dimette con … Continua a leggere