RENZI TRA HEATH E LA THATCHER

  Tutti abbiamo tendenza ad inforcare il binocolo al contrario: è umano.  La vittima di un omicidio nel nostro palazzo è notizia infinitamente più importante di un terremoto che fa duecento morti in Cina. Meno perdonabile è il fatto che – probabilmente per l’ignoranza delle lingue straniere – viviamo talmente in vaso chiuso da riuscire ad ignorare la realtà del … Continua a leggere

TERNI E LA THYSSENKRUPP

  A Terni la ThyssenKrupp ha annunciato 550 licenziamenti. La prima cosa da dire è che si tratta di una tragedia collettiva. Al giorno d’oggi il mercato del lavoro è asfittico e se si è oltrepassata una certa età l’handicap è spesso insuperabile. Se si ha una specializzazione all’interno di un tipo di fabbrica non è detto che questa specializzazione … Continua a leggere

LA CAMUSSO FORSE FUORI TEMPO MASSIMO

    I sindacati sono associazioni private, previste dalla Costituzione all’art.39, che tuttavia non li definisce, reputando probabilmente che la parola stessa ne descriva la natura. Essi hanno dunque – secondo l’accezione corrente consacrata nei dizionari – la funzione di proteggere i lavoratori e rappresentarli nelle contrattazioni nazionali che li riguardano, come previsto del resto dall’ultimo comma del citato articolo. … Continua a leggere

IL SALARIO E LA MORALE

  Il lavoro, nell’economia classica, è uno dei quattro fattori della produzione e deve essere retribuito. Tuttavia, mentre nessuno si occupa del livello di retribuzione del capitale di rischio (se non per deprecarlo, all’occasione), per quanto riguarda la retribuzione del lavoro per molti esiste una componente “morale”: giustificatissima ed ineliminabile. Del resto lo dice la stessa Costituzione italiana, all’art.36: “Il … Continua a leggere

IL PD INCASTRATO DALLA SUA BUONA FEDE

Per molti decenni alcuni osservatori isolati e perplessi hanno avuto l’impressione che l’intera Italia procedesse sulla strada sbagliata. Infatti non c’era nemmeno un partito nel quale identificarsi. I dogmi sociali erano troppo diffusi, troppo “trasversali”, come si dice ora, per essere contrastati. Su di essi erano d’accordo il Pci, che ne deteneva il copyright, ma anche il centro (prima la … Continua a leggere

IL SINDACALISTA A CAVALLO

I sindacati hanno favorito i lavoratori? Sembra una domanda stupida, dal momento che sono nati proprio per questo. Ed è vero che prima non c’erano i sindacati e i contadini e gli operai erano sfruttati come animali da soma, poi ci sono stati i sindacati e i lavoratori hanno avuto retribuzioni meno miserabili. Ma ciò non significa che i due … Continua a leggere

LA FIAT GIOCA L’ASSO DI BRISCOLA

Affaritaliani.it reca questo titolo(1): “La Fiat ha disdettato i contratti vigenti nell’intero gruppo, passo necessario per introdurre in tutti gli stabilimenti il nuovo contratto sul modello di quelli siglati a Pomigliano e Mirafiori”. Sembra una nota aziendale ed è una rivoluzione. Va premesso che quasi un anno fa i sindacati (con l’eccezione di Fiom, Cgil e Ugl) avevano accettato  il … Continua a leggere

LA SPIETATEZZA DELLA FIAT

La spietatezza è qualcosa di terribile. Si pensa ai torturatori, agli sterminatori, a tutti coloro che sono indifferenti al dolore altrui. Dirne bene è impensabile. E tuttavia, come per l’egoismo, per l’obbedienza e per parecchi altri concetti, il confine tra positivo e negativo è più incerto di quanto non si pensi. In anni lontani, la Fiat è stata in tali … Continua a leggere

UN SILLOGISMO SULLA FIAT

Tesi. La Fiat conta di produrre la monovolume in Serbia e non a Torino Mirafiori per i costi infinitamente minori della manodopera, per il diverso comportamento dei sindacati e per le condizioni di favore – fiscali e finanziarie – offerte dal governo di quel Paese. In sostanza, per interesse. Antitesi. Operai, sindacati, governo, giornali e pubblica opinione condannano la Fiat … Continua a leggere

PERCHÉ LA FIOM DICE DI NO

La vicenda di Pomigliano d’Arco è chiara: la Fiat è disposta ad investire circa settecentocinquanta milioni di euro per riportare la produzione della Panda in Italia ma vuole che gli operai accettino condizioni di lavoro che impediscano, in futuro, comportamenti che renderebbero antieconomica la produzione. Dal momento che l’alternativa è la disoccupazione, tutti i sindacati hanno accettato. Dicono naturalmente di … Continua a leggere